Il Decreto Liberalizzazioni smuove anche Bankitalia: in un’audizione al Senato, il vice direttore generale della Banca centrale italiana Salvatore Rossi (foto) ha chiesto di non dare la possibilità di aprire facilmente una Società a responsabilità limitata solo ai giovani under 35, ma a tutti gli imprenditori; ha chiesto inoltre che venga imposto ai professionisti l’obbligo di fare preventivo scritto (previsto ora solo su espressa richiesta del cliente). In questo modo, sostiene Bankitalia, si renderebbero più incisive le manovre per le Liberalizzazioni.
Al Senato, in un clima caldo, vista la bocciatura da parte di Palazzo Madama delle norme sulle professioni, il vice direttore generale della Banca d’Italia ha presentato una relazione sul decreto liberalizzazioni, affrontando tutti i temi ritenuti rilevanti ai fini della crescita economica. Nel complesso, sostiene il vice direttore, le misure del Decreto rappresentano “un importante avanzamento nel percorso che deve portarci alla piena concorrenza in tutti i mercati in cui essa è possibile” e gli interventi, che coprono molti ambiti, sono “in generale incisivi”. Ci sono però casi in cui molto dipenderà dalle norme attuative, altri in cui “non vengono confermati importanti avanzamenti proposti lo scorso agosto”, altri ancora in cui le misure “appaiono parziali” e alcuni settori su cui non si è intervenuti affatto.
Le richieste di Salvatore Rossi riguardano imprese e professioni.
Imprese: Srl semplificate non solo per gli under 35
Per quanto riguarda la nascita di nuove imprese, la misura messa in discussione è quella che prevede la possibilità di aprire Srl al costo di un euro solo per giovani sotto i 35 anni. Questa norma, realizzata al fine di semplificare le procedure di costituzione di una società a responsabilità limitata per favorire l’imprenditoria giovanile, “potrebbe utilmente essere estesa, rimuovendo il vincolo di età e adeguando la disciplina complessiva delle società a responsabilità limitata. (…) Negli ordinamenti dei principali Paesi sono presenti modelli societari che non prevedono requisiti di capitale minimo e consentono procedure di costituzione semplificate senza vincoli di natura soggettiva” ha dichiarato Rossi.
Professioni: preventivo scritto obbligatorio
Rossi si sofferma sul “venir meno dell’obbligo per il professionista di pattuire il compenso per iscritto”: la forma scritta del preventivo è infatti prevista solo su richiesta del cliente, e questo rappresenta “un passo indietro rispetto a quanto previsto dalla manovra d’agosto”. Il compenso nero su bianco riduce le asimmetrie informative tra clienti e professionisti e favorisce lo sviluppo di dinamiche concorrenziali accrescendo anche le tutele per i clienti. L’obbligo della pattuizione del compenso “potrebbe avere anche importanti riflessi sul funzionamento della giustizia civile: rendendo il cliente più consapevole delle complessive spese di un giudizio, contribuirebbe a scoraggiare la presentazione di cause di rilievo modesto o con limitate possibilità di successo”.
In merito al tema dell’abolizionedelle tariffe, Bankitalia ritiene che la formulazione dell’articolo possa “dar luogo a incertezze interpretative tali da ridurne la portata liberalizzatrice”: in base al comma 2 dell’articolo 9, in caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso del professionista è determinato da parametri che verranno stabiliti dai ministeri competenti, parametri che però non possono essere usati nei contratti fra professionisti e famiglie o microimprese.
Infrastrutture: si possono determinare effetti anticoncorrenziali
Sulle infrastrutture, Rossi esprime un’opinione positiva sull’accorpamento dei livelli di progettazione, l’introduzione dei project bond, le misure per la bancabilità degli interventi. Negativa invece la sua opinione sull’attribuzione del diritto di prelazione al promotore nella realizzazione di infrastrutture strategiche che, “seppur volta a favorire la presentazione di proposte da parte dei privati, può determinare effetti anticoncorrenziali ed esporci a censure da parte della Commissione europea”.
A proposito di infrastrutture, ci sono altre misure sulle quali Bankitalia avanza interessanti osservazioni: il project financing per le carceri, per esempio, richiede “adeguati presidi per un’efficiente allocazione dei rischi” mentre in generale è “auspicabile una più accurata predisposizione dei documenti di gara e un’accresciuta attenzione alla redazione dei contratti e dei relativi allegati (in particolare, il piano economico-finanziario), anche ricorrendo a strumenti quali linee-guida e standard contrattuali”.
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