Decreto attuativo polizze catastrofali: cosa cambia per le imprese

Il decreto potrebbe includere un periodo di transizione di tre mesi dall’entrata in vigore, per consentire alle imprese di adeguarsi alle nuove norme

Simona Conte 23/09/24
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In arrivo il decreto attuativo che fornirà indicazioni circa l’obbligo di stipula di polizze per eventi catastrofali da parte delle imprese italiane. Ricordiamo che l’obbligo di stipula di contratti assicurativi da parte delle imprese, entro il 31 dicembre 2024, a copertura dei danni alle immobilizzazioni materiali direttamente causati da calamità naturali, è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2024.

Con la Legge 30 dicembre 2023, n. 213 viene precisato che con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro delle imprese e del Made in Italy possono essere stabilite ulteriori modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione, incluse le modalità di individuazione degli eventi calamitosi e catastrofali suscettibili di indennizzo nonché di determinazione e adeguamento periodico dei premi anche tenuto conto del principio di mutualità e, in collaborazione con l’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), le modalità di coordinamento rispetto ai vigenti atti di regolazione e vigilanza prudenziale in materia assicurativa anche con riferimento ai limiti della capacità di assunzione del rischio da parte delle imprese o del consorzio.

Vediamo cosa prevede il decreto attuativo.

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Indice

Presentata proposta di proroga dell’obbligo al 2025

L’iter per l’emanazione del decreto attuativo è in dirittura d’arrivo. Dalle anticipazioni riportate dal quotidiano online Il Sole 24 Ore, il testo è pronto e si attende solo il confronto finale tra i ministeri competenti e associazioni, tra cui Confindustria, associazioni artigiane e del commercio, e l’IVASS, insieme alla SACE. Il confronto mira a finalizzare gli ultimi dettagli prima della pubblicazione ufficiale.

Il decreto potrebbe includere un periodo di transizione di tre mesi dall’entrata in vigore, per consentire alle imprese di adeguarsi alle nuove norme. Tuttavia, è possibile che questa tempistica venga estesa, anche in considerazione di un emendamento al decreto Omnibus proposto da Fratelli d’Italia, che suggerisce di posticipare l’obbligo a fine 2025.

Il ruolo di SACE e delle compagnie assicurative

La Legge di Bilancio 2024 prevede che tutte le attività produttive, incluse imprese industriali, banche e società assicurative, siano obbligate a stipulare polizze contro i rischi catastrofali. In caso di inadempienza, non sono previste sanzioni economiche dirette, ma la perdita degli incentivi pubblici, misura destinata a stimolare l’adozione delle nuove coperture. Tra i beni da assicurare rientrano terreni, fabbricati, impianti e attrezzature industriali e commerciali.

Dell’inadempimento dell’obbligo di assicurazione da parte delle imprese si terrà conto nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi
calamitosi e catastrofali.

Le imprese di assicurazione possono offrire la copertura sia assumendo direttamente l’intero rischio, sia in coassicurazione, sia in forma consortile mediante una pluralità di imprese. In tale ultimo caso il consorzio deve essere registrato e approvato dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS) che ne valuta la stabilità.

SACE coprirà fino al 50% dei rischi assunti dalle compagnie assicurative, con un plafond di 5 miliardi di euro.

Indagine IVASS: le coperture e le esclusioni

Da un’indagine sulle polizze a copertura dei rischi catastrofali, eseguita da IVASS, sono emersi importanti aspetti circa le coperture e le esclusioni. Nello specifico, le coperture sono molto variegate: la composizione delle garanzie catastrofali risulta eterogenea sia nel ventaglio di offerta delle coperture che nel contenuto delle stesse. Inoltre, la generalità delle polizze esaminate per le PMI offre copertura per gli eventi terremoto, alluvione e inondazione, frana e allagamento, nelle polizze retail, invece, la copertura per frana o franamento è inclusa solo da tre compagnie in quella alluvione e inondazione, mentre è esclusa da sette compagnie.

Dall’indagine è emerso che nessuna polizza prevede la copertura per esondazione, evento catastrofale previsto dalla Legge 30 dicembre 2023, n. 213.

Le garanzie coprono i danni diretti e materiali ai beni assicurati causati dagli eventi catastrofali; in alcuni casi coprono anche i danni indiretti, come i maggiori costi o i minori ricavi derivanti dalla interruzione dell’attività (business interruption) o intralcio della normale attività di impresa.

Inoltre, diverse polizze prevedono il riconoscimento di un anticipo sull’indennizzo allo scopo di consentire all’assicurato di far partire immediatamente le attività di ripristino e sono previste esclusioni specifiche per ciascuna copertura (terremoto, alluvioni e inondazioni, frane e allagamenti) in aggiunta a quelle comuni presenti nella garanzia base (incendio e danni ai beni).

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