Conto Termico 3.0 in Gazzetta Ufficiale, con entrata in vigore fissata al 25 dicembre prossimo e regole operative del GSE attese entro febbraio 2026 (>> ne parliamo in questo articolo). La riforma ridisegna il sistema degli incentivi ampliando al settore terziario l’accesso ai contributi per gli interventi edilizi di risparmio energetico, mentre per il sostegno alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili introduce il finanziamento degli impianti fotovoltaici come intervento “accessorio” all’installazione delle pompe di calore.
Una riforma che introduce anche regole più stringenti per la verifica dei risultati di risparmio energetico agevolabili. Ecco un primo approfondimento delle norme con un raffronto tra le versioni 2 e 3 dell’incentivo.
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L’acquisto dell’eBook garantisce di ricevere gratuitamente l’aggiornamento con le regole applicative del GSE (in fase di emanazione a fine novembre 2025). La struttura normativa del Conto Termico 3.0 presenta una complessità intrinseca derivante dalla necessità di coordinare molteplici variabili: tipologie di interventi, categorie di beneficiari, zone climatiche, requisiti tecnici prestazionali, limiti GBER per le imprese ai sensi del regolamento Ue 1315/2023. Questo testo fornisce un’analisi sistematica del Conto Termico 3.0 attraverso l’esame della normativa di riferimento, l’illustrazione delle procedure operative, la spiegazione dei requisiti tecnici e amministrativi. Ogni capitolo affronta un aspetto specifico del meccanismo, fornendo gli elementi essenziali per la comprensione e l’utilizzo dello strumento incentivante evidenziando i nuovi requisiti di ammissibilità, le modalità di accesso e i criteri di calcolo dell’incentivo per ogni tecnologia, in modo da consentire un primo riscontro immediato. Antonella Donati giornalista professionista, ha al suo attivo diversi anni di giornalismo parlamentare con particolare attenzione all’approvazione delle misure di carattere finanziario e alle manovre di bilancio. In questo ambito si occupa espressamente di tematiche fiscali, edilizia, risparmio energetico. È autrice di numerosi volumi, articoli e saggi in materia.
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Interventi e soggetti ammessi
Il decreto ministeriale aggiorna la disciplina del 2016 con l’obiettivo dichiarato di accelerare la decarbonizzazione. Ribadita la suddivisione in due tipologie di interventi incentivabili:
- interventi per l’incremento dell’efficienza energetica negli edifici,
- interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili,
Nel primo caso si passa da uno strumento riservato esclusivamente alla pubblica amministrazione a un meccanismo aperto anche agli incentivi per interventi su immobili del settore terziario privato, seppure con limitazioni precise per quanto riguarda l’accesso da parte delle imprese.
Per le PA inoltre la platea si amplia includendo gli enti pubblici economici, le autorità di sistema portuale e le società in house. Rientrano tra gli enti pubblici anche gli ex IACP, le cooperative edilizie, e gli enti del Terzo settore.
Incentivo di base al 65% che arriva al 100% per gli edifici pubblici nei comuni fino a 15.000 abitanti. Confermato il budget complessivo di 900 milioni di euro annui, ma la ripartizione cambia per riflettere le nuove priorità: 400 milioni di euro annui per la PA e 500 milioni per i privati, comprensivi sia di efficienza che di fonti rinnovabili. L’accesso agli incentivi sarà possibile inoltre anche tramite ESCO, CER, e Gruppi di autoconsumo.
Interventi edilizi e APE
Per quanto riguarda i privati, dunque, si apre la possibilità di ottenere il contributo per gli interventi di efficienza energetica per gli edifici del settore terziario. Le categorie catastali includono A/10 (uffici e studi privati), gruppo B (collegi, ospedali, scuole), gruppo C (esclusi garage e tettoie), gruppo D (esclusi fabbricati produttivi) e gruppo E (esclusi alcuni fabbricati speciali).
Gli immobili debbono essere climatizzati, e il contributo è ammesso a patto che l’intervento sia in grado di determinare una riduzione della domanda di energia primaria di almeno il 10% rispetto alla situazione precedente all’investimento, ovvero, in caso di multi-intervento, una riduzione della domanda di energia primaria di almeno il 20%. Per questo fa testo l’APE.
Gli interventi che rientrano nella categoria sono:
- interventi sull’involucro edilizio, comprensivi di infissi;
- installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento;
- sostituzione di sistemi per l’illuminazione;
Entra nella lista anche l’incentivo per la trasformazione degli edifici esistenti in “edifici a energia quasi zero” (nZEB), ossia con il fabbisogno di energia coperto in gran parte da energia prodotta in loco da fonti rinnovabili, con la possibilità in questo caso di ampliare l’edificio preesistente fino al 25%.
Contributo anche al fotovoltaico come intervento accessorio
Nel caso degli interventi relativi alla climatizzazione, sia per gli immobili del terziario che per quelli residenziali, arriva anche il contributo per l’installazione di pannelli solari e relativi sistemi di accumulo, e colonnine di ricarica. Il contributo è ammesso però solo a condizione che l’intervento sia realizzato congiuntamente alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore elettriche.
L’impianto dovrà essere realizzato in assetto di autoconsumo, vale a dire in regime di cessione parziale dell’energia non consumata. Inoltre è previsto un limite del 20% della spesa. L’incentivo è aumentato in caso di pannelli prodotti nella UE ad alto rendimento.
Sistemi bivalenti senza cambiare la caldaia
Infine fanno il loro ingresso tra gli impianti incentivabili i “sistemi bivalenti”, ossia i sistemi costituiti da una pompa di calore installata ad integrazione di una caldaia a condensazione alimentata a gas preesistente, e combinata con questa. Si potrà quindi mantenere l’impianto precedente, purché la caldaia non abbia più di cinque anni di vita.
Tabella comparativa: le differenze tra Conto Termico 2.0 e 3.0
| Aspetto | Conto Termico 2.0 | Conto Termico 3.0 |
| PA – Efficienza energetica e Fonti rinnovabili | Tutti gli interventi su involucro e impianti | Confermati tutti gli interventi + edifici nZEB anche con ampliamento (max 25%) |
| Privati terziario – Efficienza energetica | NON ammessi | Ammessi per isolamento, serramenti, caldaie, illuminazione LED, building automation, edifici nZEB anche con ampliamento (max 25%) |
| Privati terziario – Fonti rinnovabili | Pompe di calore, biomassa, solare termico, teleriscaldamento, impianti ibridi | Confermati + impianti bivalenti, fotovoltaico accessorio a pompe di calore |
| Privati residenziale – Efficienza | NON ammessi | NON ammessi (invariato) |
| Privati residenziale – Fonti rinnovabili | Pompe di calore, biomassa, solare termico, teleriscaldamento, impianti ibridi | Confermati + impianti bivalenti, fotovoltaico accessorio a pompe di calore |
| Imprese | NON previste come categoria | Categoria specifica con limiti |
| Intensità incentivo standard | Fino al 65% delle spese | Fino al 65% delle spese (invariato), limiti più bassi per il fotovoltaico |
| Budget annuo totale | 900 milioni di euro | 900 milioni di euro (invariato) |
| Budget PA | 200 milioni | 400 milioni (raddoppiato) |
| Budget privati | 700 milioni | 500 milioni (ridotto) |
| Comuni piccoli | Incentivo al 65% | Incentivo al 100% edifici pubblici |
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Per approfondire ulteriormente:
Conto Termico 3.0 – Cosa cambia per i Privati, P.A., CER ed Enti terzo settore
Registrato ad ottobre 2025
13 Ott 2025 – 13 Ott 2026 Durata n. 2 ore
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