Nell’ambito del consolidamento dei terreni e della loro impermeabilizzazione, assume particolare rilievo la tecnica del grouting (iniezioni del terreno). Si tratta di una branca fondamentale della geotecnica che interessa l’intera platea dei professionisti tecnici: geologi, ingegneri e geometri in particolare.
A un anno di distanza dall’uscita del manuale tecnico Consolidamento e impermeabilizzazione dei terreni, è uscito per Maggioli Editore il secondo volume che completa la trattazione del grouting. Sempre a cura dell’ing. Bruno Bernardo Bosco, infatti, è in vendita Iniezioni del terreno. Applicazioni.
In occasione della pubblicazione di questo nuovo testo sulle applicazioni del grouting, novità assoluta nel panorama editoriale tecnico italiano, abbiamo intervistato l’ing. Bosco, esperto di progettazione e costruzione di opere in sotterraneo e titolare di brevetti altamente innovativi nel settore dei lavori specializzati.
Ingegner Bosco, lei ha detto i lavori di consolidamento dei terreni e di iniezione sono «lavori democratici», in che senso?
La tecnica dell’iniezione dei terreni è una vera e propria arte, in cui tutte le figure professionali coinvolte possono contribuire alla buona riuscita del quadro finale. L’ingegnere dirige una specie di coro e intorno a lui ci sono molti tecnici specializzati, dove tutti contribuiscono al risultato finale.
È in questo senso, dunque, che il consolidamento dei terreni tramite il grouting è «democratico» in cui l’ingegnere deve sapere ascoltare tutte le voci, dall’operaio, al capoturno, al capocantiere.
Questo nuovo libro sulle tecniche delle iniezioni del terreno è focalizzato sulle applicazioni pratiche. Perché questa scelta?
Una teoria, anche se perfetta, ed una tecnica messa a punto correttamente non sono sufficienti per realizzare una iniezione nel modo corretto. Questo sembra essere contrario a quanto ci si potrebbe aspettare.
… In effetti, è curioso …
Vede, durante l’esecuzione di lavori di consolidamento di terreni e iniezioni, in ogni istante, bisogna adattare i mezzi messi in opera alla natura reale del terreno, che è sempre un’incognita e spesso si scopre diversa da quello che era stato previsto nel corso dei lavori..
È questa eterogeneità del mezzo da iniettare, sia esso roccia, alluvione o muratura, che impone una condotta nettamente differente in casi anche apparentemente identici. Ed è per questo che diventa fondamentale conoscere la tecnica attraverso i casi e le realizzazioni più varie possibili.
Come ha organizzato il lavoro presente nel suo libro?
Tutte le volte che è stato possibile, ho scelto delle descrizioni dei lavori, mostrando come differenti metodi operativi hanno permesso di adattarsi a condizioni imposte per la natura della costruzione o per la struttura reale del mezzo da trattare. Non ho esitato a segnalare i lavori che non hanno prodotto una perfetta riuscita.
E sotto il profilo della struttura del libro, cosa troveranno i tecnici che acquisteranno il volume?
Il libro si articola in quindici parti. A titolo di esempio, si tratta dei cantieri dove, realizzando gallerie, dighe, scavi sottofalda si impermeabilizzano e si consolidano terreni di varia natura (rocce fessurate, carsiche, alluvioni, terreni particolari, ecc.)
Non mancano capitoli di descrizione di cantieri di ancoraggi, di rigenerazione di murature, di incollaggio e adesione al terreno e di consolidamento dei terreni per la rimessa a livello di strutture o per la traslazione di edifici.
Un suo auspicio?
Ho raccolto la sfida di scrivere questo libro tecnico con lo scopo di essere soprattutto utile ai lettori.
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