Bonus Mobili 2016: prosegue il nostro viaggio tra i cosiddetti “lavori presupposto” che danno accesso alla fruizione della detrazione sull’acquisto di arredi. Un ambito applicativo all’interno del pianeta delle detrazioni sulla casa che ha necessitato di continui chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate (e continua ad averne bisogno).
Bonus Mobili, chiarimenti sull’applicazione
Quattro le circolari delle Entrate che si sono susseguite nel tempo per definire la situazione generata da una norma che non brilla per chiarezza, poiché aggancia il Bonus Arredi alla detrazione del 50% e poi parla di arredo della casa “ristrutturata”, senza ricordarsi che il 50% consente l’agevolazione anche per una serie di piccoli lavori che non possono essere considerati di ristrutturazione vera e propria. Come spiega Cristiano Dall’Oste sul Sole24Ore “alcuni contribuenti hanno provato ad approfittare (della controversa interpretazione della norma, ndr), abbinando l’acquisto degli arredi a lavori minimali, come il cambio di una serratura. Il Parlamento ha prima introdotto, poi eliminato e alla fine espressamente smentito per legge la regola secondo cui la spesa per gli arredi non può superare quella per i lavori. L’Agenzia, nel frattempo, ha fornito indicazioni a più riprese, spesso in risposta alle domande degli stessi operatori professionali alle prese con le pratiche dei propri clienti”.
Gli interventi che non danno accesso al Bonus Mobili
Dal deposito alluvionale di circolari emesse (l’ultima, la circ. 2 marzo 2016 n. 3, la scorsa settimana) e di chiarimenti emanati, emerge un elenco di lavori a cui il Bonus Mobili NON può accedere. La detrazione sugli arredi non è pertanto ammessa per le seguenti tipologie di interventi:
Pavimento: la sostituzione delle piastrelle all’interno delle singole abitazioni si configura infatti come manutenzione ordinaria, tipologia di intervento che non conferisce diritto al Bonus Mobili.
Serratura: la sostituzione della serratura di casa è anch’essa manutenzione ordinaria e non dà diritto alla detrazione.
Box auto: la costruzione e l’acquisto di un nuovo box auto pertinenziale all’abitazione.
Cassaforte: l’installazione di una nuova cassaforte nell’abitazione.
Interruttore differenziale: nello specifico si tratta della sostituzione o riparazione all’interno di una singola unità abitativa.
Qui è possibile invece trovare la lista degli interventi per i quali è ammessa la fruizione del Bonus Mobili 2016.
Qui c’è invece il focus del nostro Mauro Ferrarini in materia di bonus ristrutturazione 2016 per sostituzione caldaie.
Dai chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate emerge anche che il Bonus Mobili può essere utilizzato anche se l’intervento di ristrutturazione è avvenuto anni prima, purché le spese siano state sostenute non anteriormente al 26 giugno 2012. Inoltre, l’Agenzia ha spiegato che, anche se la data di inizio lavori deve essere precedente alla data di acquisto dei mobili, ai fini dell’accesso al bonus, le spese per la ristrutturazione possono essere sostenute successivamente.
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