Bando Periferie Urbane: non 500 milioni ma 2 miliardi per i progetti dei Comuni

Aggiornamento del 17 novembre. Ok dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti alla fine della riunione della cabina di regia del Fondo Sviluppo e Coesione. Dopo gli annunci del Governo, la cabina di regia ha dato il via libera allo stanziamento di 1,6 miliardi di euro che si somma ai 500 milioni previsti nella Legge di Stabilità per il 2016. In tutto 2,1 miliardi.

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Abbiamo parlato approfonditamente del Bando Periferie che consentirà di recuperare e riqualificare le aree marginali delle città italiane (Clicca QUI per leggere tutti i chiarimenti e per sapere quali interventi erano ammessi al finanziamento).

Come sappiamo, in un primo momento il bando, focalizzato su interventi di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie, avrebbe dovuto destinare ai Comuni capoluoghi di Provincia, di Regione e alle Città Metropolitane, 500 milioni di euro.

Ora invece, Matteo Renzi fa sapere che, dopo un’intesa con il CIPE, in realtà saranno disponibili 2,1 miliardi di euro: i 500 milioni già stanziati più 1,6 miliardi che derivano dal Fondo Sviluppo e Coesione (ex FAS, Fondo Aree Sottoutilizzate), destinato alla rimozione degli squilibri economici e sociali. Il Governo inserirà queste risorse nella prossima Legge di Stabilità.

Bando periferie: tutti i progetti saranno finanziati

Tutti i progetti presentati dai Comuni, 120 in totale, saranno quindi finanziati entro il 2017. Il precedente stanziamento da 500 milioni non sarebbe stato sufficiente: il nucleo di valutazione avrebbe dovuto escludere tre progetti su quattro.

Renzi lo ha annunciato all’Assemblea Anci 2016 e lo ha poi ribadito sulla sua pagina Facebook, dove ha commentato: “Da ex sindaco prima ancora che da premier, credo che la sfida della qualità urbana e delle periferie sia uno dei più difficili e affascinanti del nostro tempo. Per questo abbiamo investito molto sulle periferie sia a livello economico che culturale (…). Metteremo dunque a disposizione dei comuni i due miliardi. Dalla rigenerazione urbana di Scampia a Napoli fino al Corviale a Roma, dal quartiere satellite di Pioltello nella città metropolitana di Milano fino alla ferrovia urbana nel profondo sud di Ragusa, gli interventi che i sindaci ci hanno proposto saranno finanziati senza distinzione alcuna”.

Horizon 2020

La ricerca e l’innovazione sono le nuove strategie adottate dall’Unione Europea con lo scopo di rafforzare la sua competitività, creare posti di lavoro e favorire il giusto clima per lo sviluppo di nuove idee e scienze. Spesso è proprio dagli investimenti nella ricerca che nascono le innovazioni e le conquiste tecnologiche, le quali daranno vita a nuove industrie e all’espansione dei mercati. Nonostante la crisi attuale, Horizon 2020 assicurerà la competitività sul piano del know-how della Comunità Europea. La prima parte di questo documento ha lo scopo di portare a conoscenza il nuovo Programma Quadro Europeo analizzando le principali finalità, le azioni di ricerca e i beneficiari che possono partecipare ai finanziamenti.Nella seconda sezione del presente elaborato sono illustrate le modalità di presentazione d’idee innovative, d’idee d’avanguardia e le procedure di partecipazione ai bandi.  Nell’ultima parte del secondo capitolo, infine, si descrivono i criteri con i quali costituire e ricercare un partenariato atto a garantire la collaborazione scientifica e il requisito di “transnazionalità” all’interno dei progetti.La terza parte tratta tutti gli aspetti che si riferiscono alla fase di presentazione della proposta informando il lettore a proposito dei principali passaggi da adottare per partecipare con la propria idea d’innovazione (sottoposto a control­lo di ammissibilità prima di essere valutato) e di creare un archivio dati nel quale inserire i propri stati di avanzamento. 

Melania Braghin, Cristiano Collesi, Giorgia Mancinelli, Domenico Pepe | 2015 Maggioli Editore

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Redazione Tecnica

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