Cambierà l’autorizzazione paesaggistica: prevista la possibilità di introdurre il silenzio-assenso in caso di inerzia delle Soprintendenze e procedure super-semplificate per gli interventi minori, per i quali sarà sufficiente ottenere il solo via libera dal Comune. Queste la proposte del nuovo testo unificato del disegno di legge di delega per la revisione delle procedure di autorizzazione paesaggistica in discussione presso le commissioni riunite Ambiente e Cultura del Senato.
Il testo, predisposto dai relatori Francesca Tubetti (FdI) e Andrea Paganella (LSP-PSd’Az) tiene conto delle indicazioni emerse nel corso delle audizioni. In sintesi si tratta di una proposta per una revisione organica che più che abolire le autorizzazioni, le razionalizza, con un duplice obiettivo: tempi certi per tutti gli interventi e procedimenti meno onerosi per piccoli interventi su immobili vincolati.
>> Vorresti ricevere articoli come questo? Clicca qui, è gratis
Indice
Suggeriamo:
Attività edilizia e titoli abilitativi dei lavori
Quest’opera (II edizione) è una guida essenziale per i professionisti del settore tecnico, sia in ambito pubblico che privato. Questa nuova edizione è stata aggiornata con le più recenti novità normative, incluse le disposizioni della legge di conversione del decreto “Salva Casa”, nonché le FAQ e i criteri interpretativi rilasciati dal Ministero delle Infrastrutture. Il testo analizza in dettaglio le principali normative edilizie, offrendo strumenti operativi e interpretativi per affrontare le complesse dinamiche del settore. Particolare attenzione è dedicata ai titoli abilitativi, alla vigilanza sulle opere, all’agibilità degli edifici e alle responsabilità tecniche, fornendo un quadro chiaro e aggiornato sulle nuove procedure e sulle recenti interpretazioni ministeriali. Grazie all’inserimento di schemi riepilogativi, tabelle comparative e riferimenti giurisprudenziali, il manuale si distingue per la sua immediatezza e fruibilità, agevolando la consultazione e l’applicazione delle disposizioni vigenti. Un’opera indispensabile per progettisti, tecnici comunali, imprese edili e consulenti del settore, che troveranno in questo testo un supporto pratico e normativo per la gestione delle attività edilizie alla luce delle ultime evoluzioni legislative. Donato Palombellaè giurista esperto in Diritto immobiliare, con oltre trent’anni di esperienza maturata in studi professionali e aziende del settore edile immobiliare. Laureato con lode in Giurisprudenza, ha conseguito un Master per Giuristi d’Impresa all’Uni- versità di Bologna, specializzandosi in opere pubbliche. Autore di numerosi volumi su Edilizia, Urbanistica eContrattualistica immobiliare, collabora con riviste giuridiche di rilevanza nazionale ed è membro di comitati scientifici editoriali. Le sue opere sono presenti nelle principali biblioteche universitarie e istituzionali.Maria Palombellaautrice di vari articoli, ha curato la pubblicazione di monografie su temi giuridici pubblicati da Editori di livello nazionale (Maggioli Editore, Giuffré, Sole24Ore, Legislazione Tecnica). Ha vinto concorsi letterari. Come autrice del volume Olivetti Lekixon 80. Design Made in Italy ha ottenuto ricono- scimenti in Europa e Stati Uniti. Ha partecipato e relazionato a convegni internazionali.
Donato Palombella, Maria Palombella | Maggioli Editore
49.40 €
La situazione attuale
Il disegno di legge si compone di tre articoli in tutto. Si tratta di una legge delega, per cui sono fissati i principi che il governo dovrà seguire nella riforma. Previsto un anno di tempo per dare attuazione alla delega tramite specifici decreti. Attualmente per gli interventi edilizi sugli immobili vincolati il Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/2004) all’art. 146 prevede l’obbligo di ottenere l’autorizzazione paesaggistica con parere vincolante da parte della Soprintendenza. L’iter è il seguente:
- l’amministrazione competente che riceve istanza di autorizzazione paesaggistica deve trasmetterla entro 40 giorni alla competente Soprintendenza;
- sull’istanza si deve pronunciare la Regione acquisto il parere della Soprintendenza;
- la Soprintendenza comunica il parere entro il termine perentorio di 45 giorni;
- dopo 20 giorni dalla ricezione del parere, l’amministrazione rilascia l’autorizzazione paesaggistica;.
- se invece la Soprintendenza non rilascia il parere entro 60 giorni dalla ricezione degli atti da parte dell’autorità regionale, quest’ultima provvede comunque sull’autorizzazione paesaggistica.
Di fatto con questa procedura oggi non ci sono tempi certi per ottenere una risposta e poter avviare i lavori a fronte dell’eventuale inerzia della Soprintendenza.
Soprintendenze e silenzio-assenso
Per ovviare a queste problematiche, il ddl delega il governo a provvedere al coordinamento delle disposizioni del Codice con la legge 241/1990 in materia di procedimento amministrativo, riconoscendo quindi la possibilità di rendere esplicito il principio del silenzio-assenso anche per le autorizzazioni paesaggistiche. Non si stabilisce dunque una nuova procedura ma si richiedono tempi certi alla Soprintendenza per dare una risposta, come previsto per le altre amministrazioni dello Stato.
L’art. 17-bis della legge 241/1990 stabilisce infatti che nei casi in cui è prevista l’acquisizione di assensi, concerti o nulla osta comunque denominati di amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali e della salute dei cittadini, il termine entro il quale le amministrazioni competenti comunicano il proprio assenso, concerto o nulla osta è di novanta giorni dal ricevimento della richiesta da parte dell’amministrazione procedente. Decorsi i suddetti termini senza che sia stato comunicato l’assenso, il concerto o il nulla osta, lo stesso si intende acquisito. Coordinando le norme dei due provvedimenti viene di fatto attivato in via definitiva il principio del silenzio-assenso se la Soprintendenza non risponde entro 90 giorni, eliminando qualunque forma di incertezza e qualunque possibilità di contenzioso.
Via libera solo dai Comuni per gli interventi di lieve entità
Il secondo intervento proposto dal testo all’esame del Parlamento prevede una sorta di procedura super-semplificata per gli interventi edilizi per i quali già oggi l’autorizzazione paesaggistica può essere ottenuta tramite silenzio-assenso se la Soprintendenza non si esprime entro 20 giorni dalla richiesta. Si tratta degli interventi individuati dall’Allegato B del D.P.R. 31/2017 “Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata”. Nell’Allegato rientrano in particolare:
- incrementi di volume non superiori al 10% della volumetria originaria e comunque non superiori a 100 m3, eseguiti nel rispetto delle caratteristiche architettoniche, morfo-tipologiche, dei materiali e delle finiture esistenti;
- realizzazione o modifica di aperture esterne o finestre a tetto, eseguiti nel rispetto delle caratteristiche architettoniche, morfo-tipologiche, dei materiali e delle finiture esistenti;
- modifiche delle facciate mediante realizzazione o riconfigurazione di aperture esterne o di manufatti quali cornicioni, ringhiere, parapetti;
- interventi sulle finiture esterne, con rifacimento di intonaci, tinteggiature o rivestimenti esterni, con modifica di quelli preesistenti;
- realizzazione, modifica o chiusura di balconi o terrazze;
- realizzazione o modifica sostanziale di scale esterne;
- interventi di adeguamento antisismico o finalizzati al contenimento dei consumi energetici, comportanti innovazioni nelle caratteristiche morfo-tipologiche, ovvero nei materiali di finitura o di rivestimenti preesistenti;
- installazione di impianti fotovoltaici e/o microeolici;
- interventi necessari per il superamento di barriere architettoniche che comportano la realizzazione di rampe per superamento di dislivelli superiori a 60 cm, di ascensori esterni o di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio e siano visibili dallo spazio pubblico.
Secondo il testo in discussione questi interventi dovranno essere esclusi dal parere della Soprintendenza e gestiti direttamente dai Comuni, che verificheranno la conformità al piano paesaggistico.
Semplificazioni per interventi contro il rischio idrogeologico e le attività stagionali
Modificato anche l’iter per l’autorizzazione paesaggistica relativa a infrastrutture strategiche e di preminente interesse nazionale: il parere dovrà spettare alla competente direzione generale del Ministero della cultura.
La legge delega prevede poi che il governo intervenga per individuare le tipologie di intervento di prevenzione del rischio idrogeologico, di rafforzamento della sicurezza del patrimonio culturale e di ripristino delle infrastrutture danneggiate a seguito di calamità naturali, alle quali applicare una specifica disciplina procedimentale semplificata.
Proposto poi il rinnovo automatico dell’autorizzazione paesaggistica di interventi relativi ad attività di carattere stagionale e ripetitivo, che non presentano variazioni di alcun genere rispetto all’autorizzazione paesaggistica già rilasciata.
Infine il disegno di legge delega il governo a rafforzare le funzioni dei SUAP al fine di semplificare, uniformare e attenuare gli oneri procedimentali per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e urbanistiche, anche attraverso la completa digitalizzazione delle relative procedure.
I punti chiave della delega
Aspetto | Oggi | Modifica proposta |
Parere Soprintendenza | Vincolante per interventi ordinari; silenzio-assenso solo per interventi minori (Allegato B del D.P.R 31/2007) | Silenzio-assenso esteso anche ad altri casi, coordinato secondo L. 241 /1990 |
Competenza su interventi minori | Comune li gestisce con parere Soprintenza su richiesta | Comune gestisce interamente gli interventi minori |
Parere su infrastrutture | Soprintendenza per tutti i casi | Passaggio alla direzione generale del Ministero della cultura |
Interventi stagionali | Richiedono autorizzazione annuale | Rinnovi semplificati per interventi ripetitivi |
Sportelli e digitalizzazione | SUAP agisce per titoli edilizi, non sempre paesaggistici | SUAP gestirà tutti i procedimenti in modo uniforme e digitale |
>> Se vuoi ricevere notizie come questa direttamente sul tuo smartphone iscriviti al nostro nuovo canale Telegram!
Consigliamo:
Governo del territorio e strumenti di piano
PER GOVERNARE IL TERRITORIO L’URBANISTICA IMPIEGA UN LINGUAGGIO VIVO, IN CONTINUA EVOLUZIONE, integrando saperi dell’architettura, delle scienze giuridiche, economiche, agronomiche, sociali, storiche, ambientali, geografiche e amministrative. Quando un urbanista si esprime dicendo che: “…il PSC, il POC e i PAC rispondono alla 5, valorizzando la concertazione in attuazione del principio di sussidiarietà” e un collega gli risponde riferendosi alle “NA del PDR del PGT per l’ADR nell’ambito del TUC”, impiegano un corpus linguistico che si declina in sigle, locuzioni e numeri di legge e che non lascia spazio all’interpretazione discrezionale. Una terminologia a tre dimensioni che conforma i luoghi e la vita delle comunità, innescando processi sul territorio che si sviluppano nel tempo. Per orientarsi in questo labirinto lessicale, il volume affronta gli aspetti concettuali, teorici e applicativi della pianificazione urbanistica ordinaria alla luce delle più recenti innovazioni legislative e procedurali e offre una raccolta ragionata degli aspetti tecnici, gestionali, normativi e istruttori della pratica di governo del territorio, alle diverse scale del piano. Trasponendo la vastità della materia pianificatoria in un testo d’immediata consultazione, con oltre 650 voci, 165 disposti normativi e indici analitici che permettono di individuare facilmente gli elementi d’interesse, l’opera rappresenta uno strumento fondamentale per accompagnare urbanisti, progettisti, giuristi, amministratori, docenti e studenti nella pratica quotidiana.Stella Agostini architetto e dottore di ricerca in Ingegneria Agraria, è professore associato di Tecnica e Pianificazione Urbanistica all’Università degli Studi di Milano, dove insegna presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie. Consulente di numerosi enti, lavora su metodi e strumenti per la pianificazione sostenibile dei territori alle diverse scale, con specifica attenzione agli aspetti agroecologici ambientali e alla valorizzazione del patrimonio rurale. Con Maggioli ha pubblicato: Ambiente Territorio Città. Quando le risorse diventano emergenze (2022), Urbanistica periagricola. Pratiche di rigenerazione territoriale (2018), Architettura rurale nel paesaggio (2017), Progettare in area agricola (2011), Guida alla pianificazione territoriale sostenibile. Strumenti e tecniche di agroecologia (2010), Beni culturali, agricoltura e territorio (2009) e Recupero e riuso degli edifici rurali (2008).
Stella Agostini | 2024
37.05 €
Iscriviti alla newsletter
Scegli quale newsletter vuoi ricevere
Autorizzo l’invio di comunicazioni a scopo commerciale e di marketing nei limiti indicati nell’informativa.
Presto il consenso all’uso dei miei dati per ricevere proposte in linea con i miei interessi.
Cliccando su “Iscriviti” dichiari di aver letto e accettato la privacy policy.
Grazie per esserti iscritto alla newsletter.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento