Cari lettori, bentornati al nostro consueto appuntamento! Dopo la pausa estiva, il mondo dell’intelligenza artificiale non ha di certo rallentato. Anzi: ci troviamo di fronte a un nuovo strumento che potrebbe cambiare ancora una volta il nostro approccio di lavorazione con le immagini. Questa volta, per la prima volta, esco momentaneamente da Midjourney per parlarvi di un’altra AI: Gemini 2.5 Flash, soprannominata Nano Banana.
Questo modello di ai generativa è l’ultimo tool di Google che ci permette non solo di generare immagini ma soprattutto di modificarle con una precisione sorprendente. Editing di oggetti, luci, colori, cambi di prospettiva, il tutto con prompt scritti in linguaggio naturale, anche in italiano, e in pochissimi secondi. Il bello? Funziona online, gratuitamente, direttamente all’interno di Gemini.
Per capire da subito le potenzialità di questo strumento, ho voluto creare come al solito un piccolo esempio per mostrarvi come Nano Banana possa integrarsi perfettamente nel nostro workflow, anche partendo da una base generata in Midjourney.
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Indice
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Progettare con le Intelligenze Artificiali
Midjourney non è solo uno strumento di intelligenza artificiale: è il nuovo compagno di viaggio per architetti, designer e creativi che vogliono dare forma alle idee più auda- ci. Questo libro guida il lettore passo dopo passo alla scoperta del suo potenziale, unendo pratica e visione critica, sperimentazione visiva e riflessione culturale. Dalla prima bozza al concept finale, dal fo- glio bianco alla suggestione generata, si apprenderà a dialogare con l’IA generativa come con un alleato creativo. Ma non solo: il lettore scoprirà come inte- grare Midjourney nel flusso di lavoro, come superare il blocco progettuale, come rendere unico ogni output, preservando stile, identità e sensibilità umana. Una guida operativa ma anche un manifesto per progettisti consapevoli, che non vogliono subire la tecnologia, ma usarla per spingersi oltre. Perché il futuro non lo costruisce chi lo aspetta. Ma chi lo immagina. Daniele VerdescaArchitetto. Direttore della Cassa Edile della provincia di Lecce e curatore della “Smart Ark Academy”. Membro del Comitato Scientifico della “Fondazione Umbra per l’Architettura” e Presidente dell’Associazione “Eligere Futuro”, per la promozione della cultura digitale nelle professioni. Fondatore di start-up sulla I.A. semantica, relatore in convegni ed eventi formativi, ha già pubblicato diversi articoli e libri sul tema della I.A. e del suo utilizzo nel mondo dell’architettura e del design.Giacomo SannaArchitetto. Laureato presso l’Università “La Sapienza” di Roma, con una solida formazione in disegno e progettazione (Maturità Artistica). Specializzato in intelligenza artificiale applicata, modellazione 3D parametrica e tecnologie avanzate per l’architettura, ha collaborato con rinomati studi internazionali (tra cui Zaha Hadid Architects e Schiattarella Associati). È fondatore di diverse startup innovative – tra cui Pop Pot, HDD Hemi Digital Design e Blueforward – dedicate a stampa 3D, realtà virtuale e soluzioni sostenibili per la ricettività turisti- ca. Docente in corsi accademici e seminari professionali, partecipa con progetti e prototipi a concorsi nazionali e internazionali, impegnandosi nelle ricerche sul design generativo e l’integrazione di sistemi IA nei processi creativi.
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Immagine 1 – Generata in Midjourney

Questa è l’immagine di partenza, generata interamente con Midjourney. Come sappiamo, per la creazione di scenari o inquadrature da zero, MJ resta ancora uno degli strumenti migliori per qualità e controllo. Ho voluto partire da qui per poi passare alla modifica tramite Gemini.
Immagine 2 – Colore aggiunto con Gemini

Con un prompt semplice e diretto (“puoi rendermi la foto a colori?”), Gemini ha colorizzato l’immagine mantenendo la coerenza visiva: nessuna variazione nella disposizione degli oggetti, ma una reinterpretazione cromatica molto equilibrata, perfettamente integrata.
Immagine 3 – Inserimento di oggetto realistico

E qui arriva il vero salto di qualità: ho chiesto di inserire una lampada reale (presa da una foto di prodotto) nel contesto della scena. Il risultato è sorprendente: proporzioni, ombre e riflessi coerenti con la luce ambientale, senza alterazioni strane alla geometria del mobile.
Chi ha provato a fare qualcosa di simile in Midjourney sa quanto possa essere laborioso o impreciso: qui bastano pochi secondi.
Immagine 4 – Cambio d’illuminazione: versione notturna

Ultima trasformazione: ho chiesto di passare alla modalità notturna. La stanza si è scurita, la lampada si è accesa, creando una scena perfettamente leggibile e realistica. Chi lavora con Photoshop o in ambienti 3D sa quanto tempo può richiedere un cambio di luce ben fatto. Qui, tutto avviene in pochi secondi.
Conclusioni sull’uso di Nano Banana
Questo piccolo test dimostra chiaramente come Gemini 2.5 Flash, o Nano Banana, possa diventare un alleato potente per chi lavora con le immagini in modo progettuale. Non è pensato per sostituire Midjourney — che rimane, a oggi, lo strumento migliore per la generazione di immagini da zero e per qualità estetica — ma è perfetto per affiancarlo nella fase di editing, adattamento e rifinitura.
Il vantaggio principale? La precisione. Modificare un dettaglio, cambiare un oggetto, variare l’illuminazione o reinterpretare una scena già esistente: tutte operazioni che, in Midjourney, possono richiedere diversi tentativi, mentre qui si ottengono con un solo prompt, scritto in modo naturale.
I limiti di Nano Banana
Certo, qualche limite c’è. La qualità delle immagini generate da Nano Banana, ad oggi, non è paragonabile a quella di Midjourney. Se si prova a ingrandire l’immagine o ad usarla per stampa ad alta risoluzione, emergono pixel e artefatti. È uno strumento che lavora al meglio su scala “schermo”, quindi perfetto per concept, idee, revisioni rapide o moodboard visivi.
Ma il potenziale è enorme, e l’integrazione con strumenti come Midjourney apre scenari sempre più fluidi per chi lavora nella visualizzazione architettonica, nel design o nella comunicazione visiva.
Nei prossimi appuntamenti torneremo anche su MidJourney (che continua ad aggiornarsi), ma intanto vi invito a sperimentare Nano Banana. Che si tratti di una modifica su un render, un test su una planimetria o una proposta visiva alternativa, questo strumento può semplificare davvero tante fasi del nostro processo creativo.
Vi aspetto alla prossima newsletter con nuovi strumenti, test e combinazioni interessanti da esplorare, e vi invito a lasciare commenti qui sotto in caso abbiate dubbi o domande pratiche.
La rubrica settimanale “Architectural Prompting” è a cura degli esperti Luciana Mastrolia, Giovanna Panucci e Andrea Tinazzo
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