Oggi è la Giornata mondiale dedicata alle vittime dell’amianto, un’occasione per riflettere su una delle grandi piaghe che hanno colpito (e continuano purtroppo a colpire con effetti dilazionati nel tempo) il “pianeta” del lavoro. Con l’ausilio di Legambiente mettiamo in rapida successione 3 punti importanti per comprendere meglio la situazione dei rimedi e dei piani contro l’amianto elaborati in questo momento in Italia.
Piano nazionale Amianto. Nel marzo del 2013 i ministeri della Salute, del Lavoro e dell’Ambiente hanno approvato il Piano Nazionale Amianto: le misure di questo Piano, a parere di Legambiente “se fossero messe in campo darebbero una svolta vera alla situazione”, ma il Piano è purtroppo oggi congelato in Conferenza Stato Regioni, dove, per mancanza di fondi, continua ad essere rimandata la sua discussione”.
Piani regionali. Nonostante la legge 257/1992 prevedesse Piani Regionali Amianto redatti entro 180 giorni dalla sua pubblicazione, ad oggi Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sardegna non li hanno ancora approvati. Nel frattempo il censimento, fondamentale per calcolare le quantità da recuperare è stato realizzato (in modo disomogeneo) solo in 10 Regioni. Gli edifici pubblici e privati contenenti amianto, spiegano da Legambiente, sarebbero più di 188mila cui vanno aggiunti i 6913 siti industriali dislocati su tutto il territorio nazionale e altre strutture contenenti la pericolosa fibra”.
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L’immediato futuro. Legambiente chiede a tal riguardo di mettere in piedi un’operazione pervasiva per consentire al più presto l’avvio delle bonifiche dei siti industriali e la rimozione dell’amianto dagli edifici ancora contaminati, attraverso l’attuazione di quanto previsto nel piano nazionale stesso. Un primo passo fondamentale sarebbe lo stanziamento di circa 20 milioni di euro, da attuare con il sistema degli incentivi per la sostituzione eternit/fotovoltaico, che condurrebbe alla bonifica di oltre 10 milioni di metri quadri di coperture in cemento amianto. In ultima istanza viene auspicata l’approvazione del disegno di legge sugli ecoreati (che verrà discussa in aula alla Camera nelle prossime settimane, leggi in proposito l’articolo Reati ambientali al traguardo: i punti cardine del ddl Ecoreati) senza variazioni del testo uscito dal Senato, per consentire la sua immediata applicazione”.
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