Come ben evidenziato dal nuovo aggiornamento normativo delle NTC 2018 in ogni struttura deve essere garantita la sicurezza degli elementi non-strutturali, definiti come “quelli con rigidezza, resistenza e massa tali da influenzare in maniera significativa la risposta strutturale e quelli che, pur non influenzando la risposta strutturale, sono ugualmente significativi ai fini della sicurezza e/o dell’incolumità delle persone”.
La muratura armata nelle tamponature
Spesso, durante il progetto di un nuovo edificio si pone l’attenzione essenzialmente alla struttura portante in sé, tralasciando completamente il progetto di questi elementi che, pur non avendo una funzione strutturale principale all’interno del progetto, in caso di sisma, possono provocare seri danni sociali e patrimoniali. Un caso tipico di elemento non strutturale è la realizzazione di tamponature per edifici con schema resistente a telaio oppure per edifici monopiano (es. capannoni) nonché per la ripartizione dei locali all’interno di poli industriali.
In questo caso, l’impiego della muratura armata può essere la soluzione ottimale al problema. Infatti, con il ben noto concetto di muratura e barre di rinforzo verticali, l’elemento “muro” garantisce un’ottima risposta alle azioni fuori piano.
In Figura 1 è riportato un esempio di impiego della muratura armata come tamponatura di un edificio monopiano in c.a. – legno. Le tamponature esterne, in questo caso, presentavano delle altezze considerevoli (circa 8,00 m) e la semplice realizzazione di una muratura “classica” non garantiva la sicurezza strutturale. Impiegando due setti di muratura armata per ogni campata, è stato possibile assolvere alle funzioni di elemento non-strutturale garantendo la sicurezza in condizioni eccezionali (sismiche) ma anche di esercizio (vento).
#MuraturaSismicaReloaded
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