Il 27 novembre 2024 si è tenuta la conferenza stampa online di presentazione del documento “Un Patrimonio da Salvare”, un momento significativo per il futuro della riqualificazione edilizia in Italia.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti di associazioni uniti dall’obiettivo comune di promuovere politiche incisive per la sicurezza e l’efficienza degli edifici.
Vediamo di seguito nel dettaglio cosa è emerso dall’incontro.
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Da non perdere
Progettare e costruire case green
Questo testo tecnico, aggiornato alla recente Direttiva EPBD (c.d. Case Green), fornisce informazioni su come si progetta e si costruisce una casa green, dalle fondazioni al tetto. L’opera è strutturata in capitoli, che fanno riferimento alle singole parti componenti costruttive dell’edificio, come le fondazioni, le pareti, il tetto, i solai, ecc.Gli elementi costruttivi e i materiali sono analizzati distinguendo le loro componenti bioedii e sostenibili, considerando che i due termini non sono sinonimi dello stesso concetto. Rappresenta il più recente e completo tentativo di sistematizzazione delle conoscenze, delle tecniche e dei materiali rappresentativi di un approccio “green” all’edilizia.Ma la bioedilizia non è semplicemente “l’arte del costruire secondo natura”. Come evidenzia l’Autore: La casa green, come ogni altra forma costruttiva, è basata su mediazioni, ovvero sull’accettazione anche di quei materiali e quelle tecnologie non propriamente derivati dalla natura, ma che costituiscono una conditio sine qua non, perché non hanno una valida alternativa “naturale” e quindi sono indispensabili al raggiungimento di uno scopo preciso.Operare green o in bioedilizia non vuol dire quindi rifiutare ed escludere a priori i materiali di sintesi, ad esempio, ma, al contrario, ottimizzarne l’uso.L’opera, quindi, per la sua completezza, il rigore scientifico e la trattazione mai astratta, guida il lettore in un appassionante percorso tecnico ed etico per imparare a progettare e costruire case sostenibili, green ed ecologiche.Roberto Sacchiarchitetto libero professionista, titolare dello studio Cultura&Ambiente, consulente CasaClima ed esperto in ecologia dell’architettura, con esperienza ultratrentennale nello studio dei materiali e degli isolanti in edilizia. Co-fondatore dell’INDEP (Istituto Nazionale di Diagnostica e Patologia Edilizia), dal 2005 svolge attività di docenza al Master Polis Maker del Politecnico di Milano.
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Un manifesto per il futuro del patrimonio edilizio
Il documento “Un Patrimonio da Salvare”, presentato ufficialmente durante l’incontro, rappresenta una proposta concreta e condivisa da 25 associazioni e operatori della filiera edilizia, ambientale e dei consumatori, tra cui: Adiconsum, AEM – Associazione Energy Managers, AiCARR, AIPE, Altroconsumo, Anfit, ANING – Associazione Nazionale Ingegneri, Anit, Anpe, ARSE, Assocond CO.NA.FI, Assovernici, Gruppo pitture e vernici Federchimica-Avisa, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, Cortexa– Eccellenza nel Sistema a Cappotto, Federcomated, Federazione Filiera Legno, F.I.V.R.A., ISI Ingegneria Sismica Italiana, Legambiente, Kyoto Club, Rete Professioni Tecniche, Renovate Italy e Rete Irene.
Il sodalizio rappresenta una rete che coinvolge oltre 430 mila consumatori, 150 mila lavoratori, 600 mila professionisti, 8 mila imprese e 410 industrie di produzione.
Il manifesto delinea 10 proposte strategiche per rilanciare il settore edilizio come motore di innovazione e sviluppo sostenibile, affrontando temi cruciali come:
- efficienza energetica, per ridurre i consumi e le emissioni di CO₂. Attualmente, il 40% del consumo energetico finale dell’Unione Europea e il 36% delle sue emissioni di gas serra derivano dagli edifici;
- sicurezza antisismica, essenziale per preservare il patrimonio edilizio nazionale e garantire la tutela della popolazione;
- coinvolgimento degli esperti della filiera, per offrire un contributo significativo all’elaborazione del Piano Nazionale di ristrutturazione, che l’Italia dovrà mettere a punto entro il 2025, e al disegno delle nuove misure di sostegno.
Il documento richiama inoltre la necessità di un “provvedimento ponte” per mantenere Ecobonus e Sismabonus alle condizioni vigenti, assicurando la continuità delle attività di decarbonizzazione e messa in sicurezza.
Un documento condiviso
Durante la conferenza, Valeria Erba, Presidente di ANIT, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra associazioni e istituzioni per affrontare le sfide del settore edilizio. Nel suo intervento, ha ribadito l’importanza di avere, da parte dell’intera filiera edilizia, una visione comune e concreta per il futuro del patrimonio edilizio.
I rappresentanti delle associazioni partecipanti hanno condiviso il documento, evidenziando come le proposte siano il frutto di un dialogo intersettoriale e della condivisione di esperienze e competenze.
Tra i punti chiave, è stata sottolineata l’importanza di un confronto aperto con le istituzioni e della creazione di tavoli tecnici.
Prossimi passi
La presentazione del documento rappresenta solo il primo passo di un percorso che mira a trasformare le proposte in azioni concrete. Nei prossimi mesi le associazioni promotrici si impegneranno a dialogare con le istituzioni. Centrale sarà anche il tema delle risorse finanziarie, con l’appello a ottenere fondi comunitari adeguati al minimo costo e in quantità adeguata, con l’obiettivo di assicurare la congrua ed efficace attivazione della finanza privata, con schemi semplici e prevedibili.
Il documento è aperto alla sottoscrizione e al coinvolgimento di ulteriori soggetti. Per maggiori informazioni: valeria.erba@anittep.it e evy.lai@reteirene.it
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