Risarcimento in forma specifica in condominio: responsabilità e procedura

Come il risarcimento diretto delle lesioni alla proprietà condominiale tutela i diritti dei condomini e le implicazioni giuridiche secondo l’art. 2058 c.c. (con esempi)

Scarica PDF Stampa

La responsabilità per danni cagionati da cose in custodia ex art. 2051 c.c., si fonda – secondo il recente orientamento della dottrina e della giurisprudenza – non su un comportamento o una attività del custode, bensì su una relazione di custodia intercorrente tra questi e la cosa produttrice del danno. Il danneggiato deve dimostrare, solo, l’esistenza del nesso di causalità tra la cosa in custodia ed il danno arrecato, spettando al custode l’onere di provare il caso fortuito, ossia l’esistenza di fatti straordinari ed imprevedibili in grado di interrompere il nesso causale che lega l’evento lesivo alla cosa (Trib. Brindisi, 2 ottobre 2024 n. 1486).

Il condominio è custode dei beni e dei servizi comuni. In quanto tale, è obbligato ad adottare tutte le misure necessarie affinché le parti comuni non rechino danni ad alcuno. Di conseguenza, il condominio risponde dei danni cagionati dalle parti comuni a cose e/o persone. Il danno va sempre risarcito pagando una somma di denaro, oppure si può arrivare ad un risarcimento consistente nella rimozione materiale del pregiudizio subito (in gergo tecnico “risarcimento in forma specifica”).

>> Vorresti ricevere articoli come questo? Clicca qui, è gratis

Indice

Suggeriamo

FORMATO EBOOK

Condominio No Problem

L’eBook “Condominio No Problem” è una guida pratica e completa aggiornata alla legge Salva Casa (l. 105/2024 di conv. d.l. 69/2024), pensata per amministratori di condominio e condòmini, che raccoglie 250 casi reali affrontati e risolti con chiarezza. Dall’eliminazione delle barriere architettoniche all’installazione di impianti fotovoltaici, dal recupero dei sottotetti fino alla regolamentazione delle locazioni brevi, ogni quesito è supportato da riferimenti di legge e dalle più recenti sentenze della Cassazione, offrendo un quadro giuridico aggiornato e autorevole.

Antonella Donati | Maggioli Editore 2024

Risarcimento in forma specifica

Il risarcimento del danno in forma specifica consiste nella totale rimozione della situazione lesiva dell’altrui diritto mediante la “restitutio in integrum”, e non già semplicemente nella rimozione del fatto che ha prodotto il danno. Del risarcimento in forma specifica si occupa espressamente l’art. 2058 c.c. a mente del quale è il danneggiato a poter domandare la reintegrazione in forma specifica, quando ciò sia in tutto o in parte possibile.

Il diritto ad ottenere il risarcimento in forma specifica, tuttavia, non è assoluto. Il secondo comma dell’art. 2058 c.c., infatti, specifica che qualora la reintegrazione in forma specifica risultasse eccessivamente onerosa per il debitore, allora il giudice avrebbe il potere di disporre quella per equivalente (cioè attraverso corresponsione di una somma di denaro).

Del resto il risarcimento in forma specifica tende a realizzare una forma più ampia e, di regola, più onerosa per il debitore, di ristoro del pregiudizio dallo stesso arrecato, dato che l’oggetto della pretesa azionata non è costituito da una somma di danaro, ma dal conseguimento, da parte del creditore danneggiato, di una prestazione del tutto analoga, nella sua specificità ed integrità, a quella cui il debitore era tenuto in base al vincolo contrattuale.

Condominio e risarcimento in forma specifica: esempi pratici

Il proprietario del bagno dal cui soffitto gocciola acqua può domandare, oltre che la rimozione della causa del danno, anche la sistemazione del suo vano interessato dal fenomeno infiltrativo, ossia domandare al danneggiante di adoperarsi per trovare una ditta e farla intervenire a propria cura e spese.

Allo stesso modo, una volta accertata la responsabilità del condominio e riconosciuta la fondatezza della domanda di esecuzione in forma specifica ex art. 2058 c.c. di esecuzione delle opere volte alla interruzione e definizione delle cause delle percolazioni, è conseguenza logica la condanna del condominio al pagamento degli interventi necessari al ripristino del locale garage, rovinato dalle infiltrazioni. In particolare chi è danneggiato è creditore e, quindi, sceglie come ottenere l’adempimento dell’obbligazione risarcitoria da parte del debitore/danneggiante.

La domanda del condomino volta alla condanna del convenuto all’esecuzione delle opere necessarie per eliminare la causa del pregiudizio e le sue conseguenze integra un’azione di risarcimento in forma specifica, la quale, rappresentando una modalità di reintegrazione dell’interesse del danneggiato mediante una prestazione diversa si distingue sia dall’azione di adempimento (che presuppone la sussistenza di un rapporto obbligatorio inadempiuto o inesattamente adempiuto, e consente di ottenere un provvedimento di condanna del debitore all’esecuzione della medesima prestazione che formava oggetto dello stesso), sia dall’esecuzione in forma specifica di un obbligo di fare (Cass. civ., sez. III, 27/11/2023, n.32898).

Recentemente, un giudice di merito si è occupato di una vicenda che ha preso l’avvio quando una proprietaria di un immobile posto all’interno di un condominio ha promosso azione per danno temuto e risarcimento in forma specifica, stante le infiltrazioni subite, nel corso degli anni, sul soffitto del balcone ed su quello della veranda, afferenti alla propria unità abitativa, con richiesta di condanna del condominio e del proprietario del balcone sovrastante ad eseguire i lavori indicati nella relazione tecnica depositata all’esito del procedimento per accertamento tecnico preventivo avanzato e concluso. Il CTU ha individuato le lavorazioni necessarie, nel dettaglio, prevedendo sia la tipologia ed il metodo di intervento, che i costi, unitamente alle opere per la rimessa in pristino dei locali dell’attrice interessati dalle infiltrazioni. Di conseguenza il Giudice ha fatto proprie le risultanze della CTU, accogliendo la domanda avanzata dall’attrice (risarcimento danni in forma specifica), ordinando ai convenuti l’esecuzione delle opere indicate nella perizia, con condanna in solido alla refusione, in favore della attrice, delle competenze e spese di lite liquidate (Trib. Roma 30 luglio 2024 n. 12765).

In ogni caso, come detto, è di tutta evidenza come il soggetto che ha causato il danno (condominio o condomino) non possa imporre la modalità di adempimento della refusione del danno in forma specifica al danneggiato.

Ti può interessare anche

FORMATO CARTACEO

Prontuario del CTU

Le funzioni di Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) hanno con il tempo assunto sempre più rilevanza e centralità nel processo in contrasto al fatto che per moltissimo tempo non se ne sia mai curata una qualificazione ed una spe-cializzazione.Cosicché, complice anche la crisi economica che ha attraversato il mondo delle professioni, molti sono i consulenti negli anni iscritti negli elenchi dei tribunali con scarse conoscenze e poche sensibilità degli ambiti in cui si trovano ad operare.L’autore, con l’abilità e la preparazione riconosciute, anche in questa seconda edizione aggiornata alle disposizioni della c.d. Riforma Cartabia, che giunge a quattro anni dalla prima, è riuscito a compendiare in un testo snello e di facile consultazione tutto il sapere, complesso e diversificato, del Consulente Tecnico.L’opera, in un quadro di sintesi strutturata con riflessi operativi, analizza le funzioni, gli ambiti processuali, le regole procedimentali, le responsabilità e le pratiche attività del Consulente Tecnico di Ufficio nei diversi momenti dell’incarico; l’analisi è arricchita di esempi, di tabelle esemplificative osservare/fare, di sezioni Faq e normative di riferimento e, al termine di ogni capitolo, dei Focus con i quali l’autore non rinuncia ad approfondimenti monotematici innovativi per contenuti e che rivelano bene il carattere dell’opera: semplice ma non semplicistica.Insomma tutto quello che un Consulente Tecnico d’Ufficio dovrebbe conoscere della propria attività: dalle norme di riferimento, all’albo ed all’elenco nazionale dei consulenti tecnici, da come svolgere le operazioni di consulenza alla relazione peritale, dai metodi e strategie per lo svolgimento dell’esperimento conciliativo a come richiedere il compenso al giudice fino alle responsabilità nei diversi profili.Completa il lavoro l’appendice con le maggiori formule per il Consulente Tecnico ed un pratico glossario dei termini in uso.Paolo FredianiGeometra libero professionista, svolge attività di consulente, perito ed ausiliario nella pubblica giurisdizione. Dal 1999 è libero docente in corsi di formazione e partecipa, in qualità cultore delle materie, a seminari e convegni. È docente presso la Scuola Superiore della Magistratura e a contratto presso Università di Pisa – Dipartimento Ingegneria Civile e Industriale nel corso di Laurea “Tecniche per le costruzioni civili e la Gestione del Territorio”. È autore di volumi e trattati sulla materia per i maggiori editori italiani. Collabora con quotidiani e portali d’informazione giuridica. In qualità di esperto è componente della Commissione estimo e attività peritali del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati.

Paolo Frediani | Maggioli Editore 2023

Iscriviti alla newsletter Risarcimento in forma specifica in condominio: responsabilità e procedura aoqzlwlnnk1v21gh
Iscrizione completata

Grazie per esserti iscritto alla newsletter.

Seguici sui social


Giuseppe Bordolli

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento