Bonus Barriere confermato per il 2025, ma occhio ai limiti della detrazione

Si può usufruire del Bonus Barriere per allargare la doccia? La nostra esperta fa il punto sull’agevolazione fiscale che risulta al momento confermata anche per il 2025

Lisa De Simone 08/11/24
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La nostra esperta Lisa De Simone risponde alle domande poste dagli utenti sulle detrazioni fiscali in edilizia. Il quesito analizzato questa settimana è il seguente: “Vorrei rifare il bagno. Mia moglie è invalida ed è riconosciuta come invalida grave (articolo 3 comma 3 legge 104). Vorrei allargare la doccia per rendere il passaggio più agevole. Posso usufruire del Bonus Barriere Architettoniche del 75%? Ho letto che tale Bonus adesso si può ottenere solo per lavori su rampe scale o sollevatori. Potrei avere dei chiarimenti?”.

Il quesito ci consente di fare il punto sul Bonus Barriere, agevolazione fiscale che risulta al momento confermata anche per il 2025. Nel disegno di legge di Bilancio, infatti, non sono contenute novità in materia, per cui resta la possibilità di usufruire della detrazione del 75%. Si tratta di un’agevolazione che però nel corso del tempo ha visto restringersi di molto il campo di applicazione e che a partire dal 2024 è limitata ad una lista specifica di interventi, mentre nel 2023 era stata riconosciuta ad ampio raggio.

Facciamo il punto.

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Le detrazioni fiscali fino al 75% dei costi per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche sono una opzione concreta, profondamente rivista dopo la conversione in legge del decreto n. 39/2024.La presente guida fornisce tutte le indicazioni sulle tipologie di interventi ammessi alle detrazioni con l’indicazione delle regole e delle procedure da seguire per richiedere l’agevolazione, compresa l’applicazione dell’IVA al 4%.L’opera contiene infine 35 casi risolti e i modelli per l’Asseverazione tecnica del rispetto dei requisiti dell’intervento agevolato.Lisa De SimoneEsperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, curando alcune rubriche on line di informazione quotidiana con particolare attenzione alle sentenze della Corte di Cassazione in materia fiscale e condominiale.  

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Indice

Norme di legge e interpretazioni delle Entrate

Il Bonus Barriere è stato introdotto dalla legge n. 234/2021 (legge di Bilancio 2022) che ha inserito l’art. 119-ter nel decreto Rilancio con la nuova detrazione prevista inizialmente per il solo anno 2022. L’agevolazione è stata poi riconfermata per il 2023 e successivamente prorogata fino al 31 dicembre 2025.
Il Bonus consiste in una detrazione del 75% da applicare su un tetto di spesa di 50 mila euro per singolo immobile, per una durata di cinque anni, ora portata a dieci.

L’obiettivo dichiarato dal governo al momento del via libera alle nuove disposizioni era quello di consentire la possibilità di installare ascensori condominiali con un’aliquota elevata anche nel caso in cui non fosse stato possibile far rientrare i lavori nell’ambito degli interventi trainati dal Superbonus, al fine di migliorare l’accessibilità degli edifici stessi. Il tutto a prescindere dalla presenza di disabili nell’edificio interessato ai lavori.

Nel corso del 2022, però, l’Agenzia delle Entrate ha ampliato la portata della norma al di là delle intenzioni del governo, prevedendo la possibilità di applicare il Bonus a tutti gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e non solo a quelli relativi a scale e ascensori.

Le agevolazioni ad ampio raggio nel 2023

Sulla base di queste indicazioni, dunque, nel corso del 2023 è stato possibile ottenere il beneficio fiscale per le opere che rispettano i requisiti tecnici indicati dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 236/1989 di attuazione della legge 13/1989 sull’abbattimento delle barriere architettoniche. È stato quindi possibile beneficiare della detrazione del 75% per i lavori realizzati di ristrutturazione completa del bagno e di ampliamento e sostituzione delle porte, compresi i lavori di completamento dell’intervento principale quali la sistemazione del pavimento l’adeguamento dell’impianto elettrico e la sostituzione dei sanitari.

A fronte della relativa asseverazione a suo tempo l’agevolazione è stata ammessa anche per la sostituzione degli infissi. A conti fatti un Bonus che andava ben oltre le intenzioni del governo.

La stretta e le nuove regole per il 2024

Per questo motivo con il decreto 212/2023 del 30 dicembre 2023 il governo ha varato una stretta per riportare il Bonus all’origine, definendo un elenco preciso e non modificabile di lavori agevolabili. Si tratta in dettaglio di interventi di abbattimento delle barriere architettoniche relativi a:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • servoscala;
  • piattaforme elevatrici.

Al di là di questi interventi il Bonus al 75% non può essere riconosciuto.

Asseverazioni del tecnico e pagamenti con bonifico parlante

Con il decreto 212/2023 è stato poi precisato che per aver diritto all’agevolazione l’asseverazione del rispetto dei requisiti richiesti per l’intervento, ossia di quanto indicato nel D.M. 236/1989 “deve risultare da apposita asseverazione rilasciata da tecnici abilitati”.

Non è dunque sufficiente la dichiarazione del fornitore, ma occorre quella di un tecnico “terzo” rispetto a chi ha effettuato l’intervento. Per il pagamento ovviamente è richiesto il bonifico “parlante” ossia il bonifico che riporta i riferimenti alle norme di legge che danno diritto alla detrazione fiscale.

Le agevolazioni specifiche per i disabili

In conclusione, quindi, per rispondere al quesito del nostro lettore, oggi come oggi l’intervento nel bagno anche nel rispetto delle norme tecniche del D.M. 236/1989, non dà diritto ad ottenere il Bonus Barriere. È invece possibile ottenere la detrazione del 50% in dieci anni che è riconosciuta espressamente per gli interventi effettuati per favorire la mobilità interna ed esterna della persona con disabilità ai sensi della legge 104.

In questo caso è richiesta l’autocertificazione della condizione di disabilità oltre all’asseverazione del rispetto dei requisiti tecnici. Se più conveniente, comunque, in alternativa al bonus del 50% il nostro lettore può optare per la detrazione del 19% come spese sanitarie, che spetta per tutti gli interventi volti a favorire la mobilità, di qualunque tipologia di interventi si tratti.

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