Entro la fine del 2017, tutte le amministrazioni locali dovranno inserire una norma nel proprio regolamento edilizio che vincola gli immobili di nuova costruzione ad avere la presa per le auto elettriche. Come pena c’è il mancato rilascio del titolo abilitativo. Gli edifici che dovranno rispettare l’obbligo sono i residenziali e non, sopra i 500 metri quadri e di nuova costruzione. Per gli edifici pubblici non c’è obbligo.
Presa per auto elettriche: la normativa
La regola arriva dal Dlgs 257/2016, che ha modificato il Testo unico edilizia (Dpr 380/2001) all’articolo 4. Già il Dl 83/2012 aveva indicato il 1° giugno 2014 come data entro cui i Comuni avrebbero dovuto prevedere nei regolamenti edilizi l’obbligo per le nuove costruzioni di avere la presa per le auto elettriche, obbligo poi prorogato alla fine del 2017.
Quella norma attua la direttiva europea 2014/94/Ue che stabilisce alcuni requisiti minimi per la realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi, compresi i punti di ricarica per i mezzi elettrici. In questi giorni, Bruxelles ha rilanciato: prima del 2030 i produttori dovranno ridurre del 30% le emissioni e portare a un terzo l’offerta di veicoli a motore pulito.
In caso di mancato allineamento, il Testo unico edilizia prevede che le Regioni facciano decadere i titoli edilizi rilasciati per i realtivi edifici.
Presa per auto elettriche: quali abitazioni hanno l’obbligo
Il Dlgs 257/2016 dà indicazioni più specifiche. L’articolo 4 prevede l’obbligo di installare colonnine di ricarica per auto elettriche per:
– gli edifici non residenziali di nuova costruzione più grandi di 500 metri quadri;
– gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative;
– i fabbricati già esistenti su cui si è interventuio con ristrutturazione edilizia di primo livello che coinvolga almeno il 50% della superficie lorda e l’impianto termico.
Le infrastrutture e le prese di ricarica per le auto elettriche devono permettere la connessione di un auto per ogni parcheggio (coperto o scoperto che sia) o per ogni box-auto dell’immobile.
Per gli edifici residenziali nuovi con almeno 10 unità abitative il numero di parcheggi e box auto con lacolonnina non deve essere inferiore al 20% del totale.
Prese per auto elettriche: quali caratteristiche devono avere
La ricarica si fa con tessere magnetiche individuali: in condominio, è possibile ripartire le spese sulla base degli effettivi consumi. Nelle singole proprietà, anche se in condominio, se la presa elettrica è comune, si può installare un contatore e procedere ogni anno a comunicare i consumi all’amministratore, come per il riscaldamento con le termovalvole.
Obbligo presa per auto elettriche: a che punto è l’Italia
L’obbligo è stato messo nero su bianco da pochi comuni in Italia: per quanto riguarda i capoluoghi di Regione, solo Milano, Torino, Bologna e Campobasso. Ma la scadenza per tutti i Comuni è entro il 31 dicembre 2017.
Milano (Dl 83/2012) prevede per tutti i nuovi interventi la creazione di box con la presa per la ricarica e la contabilizzazione dei consumi. Bologna: l’articolo 55 norma la presenza di prese nei box e nei posti auto di tutti gli immobili con superficie superiore a 500 metri quadrati. A Torino l’obbligo è per gli immobili di grandi dimensioni e con uso non residenziale. Campobasso recepisce la norma nazionale. Altre città sono in fase di revisione.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento