La Legge è scritta male e il Sismabonus rischia di non funzionare. Almeno per quanto riguarda i capannoni. L’imprecisione è stata scoperta da molte settimane, nessuno è intervenuto e con il passare del tempo sta assumendo dimensioni rischiose.
La conferma dell’errore è arrivata anche dall’Agenzia delle Entrate. Il tetto da 96mila euro, indicato dall’ultima Legge di Bilancio (232/2016) come limite per le operazioni di messa in sicurezza, vale per tutti gli edifici, che siano produttivi o appartamenti. Il tetto imposto per i capannoni è molto basso e, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe spingere qualcuno verso soluzioni fantasiose assolutamente fuori controllo. O, comunque, potrebbe limitare l’utilizzo e l’utilità del bonus fiscale per gli interventi di messa in sicurezza antisimica.
Sismabonus, perchè non funziona per i capannoni
Il Sismabonus prevede percentuali crescenti di detrazione a seconda della tipologia di intervento, fino a un massimo dell’85%. Il limite massimo delle spese da portare in detrazione è appunto di 96mila euro per ogni “unità immobiliare”. Per i condomini, il limite va moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ogni edificio condominiale. Il problema sta quindi in un’imprecisione macroscopica. Nelle Legge di Bilancio, la norma è stata scritta pensando agli edifici residenziali, senza considerare che il nuovo sistema di messa in sicurezza sarebbe stato utilizzato anche per i capannoni.
Il decreto di attuazione della Finanziaria ha, in realtà, previsto una procedura semplificata per gli edifici produttivi, consentendo di evitare la diagnosi preventiva e di procedere alla detrazione anche in seguito ad alcuni “interventi di rafforzamento locale”. Quindi, nei piani del Ministero, i capannoni avrebbero potuto mobilitare molti investimenti. Ma nella Legge, l’espressione “unità immobiliare” riguarda sia gli appartamenti sia i capannoni. Un edificio produttivo, cioè, è un’unità immobiliare singola e, come tale, deve sottostare al limite di 96mila euro. Ma questo limite imposto ai capannoni è una tagliola: una struttura può misurare in realtà migliaia di metri quadrati ed è possibile fare molti interventi. Andrebbe studiato un limite di spesa specifico, sicuramente più alto rispetto a quello per gli appartamenti.
Sismabonus cappannoni: i rischi di una norma scritta male
Come dicevamo, l’Agenzia delle Entrate ha segnalato il problema. Di fatto, però, ha le mani legate: impossibile risolvere il problema in via interpretativa, è necessario correggere la legge, soprattutto per evitare le cosiddette “soluzioni creative” che metterebbero ancora più a rischio l’edificio in questione. Il che sarebbe veramente un contro senso: utilizzi il Sismabonus per mettere in sicurezza il capannone ma alla fine è meno sicuro di prima.
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