Come sappiamo da tempo, l’Italia, secondo l’art. 9 della “Legge di delegazione europea 2015”, è stata obbligata ad adottare il regolamento UE n. 305/2011, che fissa le condizioni per la commercializzazione dei materiali da costruzione. Il relativo decreto legislativo (Dlgs n. 106 del 16 giugno 2017) è ora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale (n. 159 del 10 luglio 2017) ed entrerà quindi in vigore in 30 giorni. Il testo, come anticipato, adegua la normativa nazionale alle disposizioni europee, semplificandola e rendendola più trasparente, e fissa le regole da rispettare in questo mercato, per garantire la sicurezza e la qualità delle costruzioni. Dal 9 agosto 2017, quindi, entreranno in vigore le nuove regole sui materiali da costruzione che, tra le altre cose, prevedono maggiori responsabilità per produttori e progettisti e stabiliscono nuove sanzioni per chi non rispetti l’obbligo di impiego di prodotti conformi al Regolamento UE.
Materiali da costruzione, sanzioni e responsabilità
Il testo del decreto legislativo, in sostanza, abroga tutte le vecchie norme e le sostituisce integralmente (consulta qui il testo e gli allegati). La novità principale consiste nell’introduzione, appunto, di un sistema di sanzioni amministrative e penali, e quindi anche di un sistema organizzato di controlli e vigilanza sul mercato, “essenziale al fine di garantire la necessaria credibilità al settore” e al fine di garantire “sicurezza e qualità delle opere”. Queste sanzioni, nei casi riguardanti materiali da costruzione ad uso strutturale o antincendio, prevedono (oltre a sanzioni dai 5 mila ai 25 mila euro) anche pene detentive che si estendono a tutti i soggetti coinvolti (produttore, importatore, distributore, costruttore, direttore dei lavori, collaudatore, organismi e laboratori di parte terza). Negli altri casi le sanzioni andranno dai 2 mila ai 12 mila euro.
Materiali da costruzione, gli organismi di controllo
Da un punto di vista organizzativo, il decreto istituisce il Comitato nazionale di coordinamento per i prodotti da costruzione, guidato dal presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Inoltre istituisce l’Organismo nazionale per la valutazione tecnica europea, ITAB, che dovrà assicurare l’integrazione delle funzioni connesse al rilascio della valutazione tecnica europea (ETA) e ottimizzare le attività finora svolte da diverse amministrazioni, non coordinate tra loro (Cnr, Consiglio superiore e Vigili del fuoco).
Infine il decreto aggiorna le procedure per l’autorizzazione e notifica degli Organismi di parte terza per la verifica dei materiali da costruzione.
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