Valutazioni immobiliari: i tecnici sono i più adatti a eseguirle

Roberto Taucci 29/03/16

I requisiti richiesti al valutatore immobiliare al fine di una corretta stima di un immobile a tutela delle scelte del consumatore, sono complessi e molteplici.

Significativa la presa di posizione dell’ABI che tende a confermare il ruolo centrale del professionista iscritto all’albo o all’ordine professionale per una tutela sempre più qualificata per i consumatori e per i principali attori del mercato immobiliare.

Queste figure professionali (ingegneri, architetti, geometri, periti edili , periti agrari ed agronomi) proprio per il corso di studi effettuato , per il periodo di tirocinio culminato con un esame di abilitazione nonché ai costanti corsi di aggiornamento obbligatori, proprio in virtù della detenzione di un timbro professionale rilasciato dal Ministero di Grazia e Giustizia dello Stato Italiano sono gli unici deputati ad essere considerati esperti valutatori.

Non è sufficiente avere esperienza e conoscenza del mercato immobiliare, è indispensabile avere competenze in estimo, principi di economia e mercati immobiliari, del catasto, del diritto urbanistico e generale, della matematica finanziaria, statistica e scienza e tecnica delle costruzioni, della fiscalità immobiliare e della certificazione ambientale.

Tutto quanto sopra è di esclusiva competenza di una figura professionale ben specifica che è racchiusa nelle categorie sopra riportate.

In Italia il Professionista che ha il dovere di effettuare una corretta valutazione immobiliare a tutela dei consumatori e degli istituti di credito nelle operazioni finanziarie come le cartolarizzazioni si trova di fronte a due gravi problemi. Il primo legato ad un sistema di valutazione “scelto” dal tavolo tecnico italiano che si discosta notevolmente dagli IVS internazionali  e che, per una serie di circostanze è inapplicabile (o di improbabile applicazione); il secondo legato agli onorari, proposti da certe società (anche in questo caso l’Italia si discosta dai dettami degli IVS), con i quali i tecnici non riescono nemmeno a coprire i costi delle prestazioni.

Il tutto con la colpevole assenza di presa di posizione dei vertici degli albi e ordini professionali a tutela dei propri iscritti che potrebbero avere a disposizione metodi innovativi e funzionali volutamente e colpevolmente ignorati.

Ciò consegue una scarsa qualità della prestazione con danneggiamento del committente , del sistema bancario a danno di tutta la collettività.

Roberto Taucci

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