Una recente indagine realizzata da un portale specializzato nel facilitare l’incontro tra domanda e offerta ha rivelato che le valvole termostatiche costano mediamente, in Italia, 78 euro cadauna. Milano e Roma, sempre secondo la rilevazione, sono le città più care dove, infatti, l’acquisto dei dispositivi arriva ai 100 euro per pezzo.
La diffusione di questa ricerca è occasione per ritornare sul tema della contabilizzazione del calore e la ripartizione delle spese di riscaldamento nei condomini dotati di impianti centralizzati. Lo abbiamo fatto interpellando i nostri esperti, Roberto Colombo e Fiorenzo Zerbetto, autori del best seller , pubblicato per i tipi Maggioli Editore e curatori del nostro dossier sulla misurazione individuale del calore in condominio.
Le valvole termostatiche, per il cui corretto utilizzo rimandiamo al decalogo pubblicato qualche mese fa su queste pagine, “hanno il ruolo di mero strumento per poter regolare il flusso di calore nei vari ambienti dell’appartamento”, spiega Colombo, che sottolinea invece come “l’oggetto della direttiva europea 2012/27/UE (recepita in Italia dal d.lgs. n. 102/2014, n.d.r.) siano i ripartitori, ossia i protagonisti della vera e propria misurazione dell’energia consumata”.
Ma tornando ai prezzi medi delle valvole termostatiche dell’indagine? “Il prezzo di 78 euro è forse quello che propone l’idraulico sotto casa per prodotti di fascia bassa e senza IVA”, osserva Zerbetto che specifica come “soluzioni di media qualità richiedono dai 90 ai 100 euro”. A cui ovviamente va aggiunta l’imposta sul valore aggiunto. “Sarebbe stato opportuno, inoltre”, riprende Colombo, “specificare se tali prezzi sono comprensivi anche del ripartitore o meno”.
Ricordiamo che a partire dal 1° gennaio 2017 i condomini non in regola con le nuove disposizioni sulla contabilizzazione del calore saranno passibili di sanzioni amministrative molto salate, variabili dai 500 ai 2.500 euro per unità abitativa, come ci ha confermato poco tempo fa anche il presidente di ANACI Lombardia, Claudio Bianchini.
Ma la ripartizione delle spese del calore sono solo una spesa? Non esattamente, anzi! “Come dimostrano i nostri casi-studio trattati nel nostro libro”, spiegano Colombo e Zerbetto, “i risparmi arrivano fino al 45%, con rientri dall’investimento da 2 a 4 anni”.
Infine, ma non meno importante, i nostri esperti mettono in guardia amministratori di condominio e inquilini da soggetti poco trasparenti (ne hanno parlato in questo articolo). “Il progetto, la preregolazione delle valvole, il bilanciamento dell’impianto: vanno tenute in debita considerazione. E queste tre cose, da sole, possono rendere l’installazione un incubo se non vengono affidate a personale e aziende esperte”.
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