Entrano in piena e completa applicazione nel nostro paese i criteri europei per accettare i rifiuti in discarica: con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale 24 giugno 2015, in vigore dall’11 settembre scorso, si completa il percorso reso necessario dalla decisione 2003/33/CE (su impulso della direttiva 1999/31/CE sulle discariche).
L’Italia si allinea finalmente alla normativa comunitaria tramite un ultimo passaggio disciplinare reso possibile dal decreto ministeriale appena entrato in vigore (che modifica, senza abrogarlo, il decreto 27 settembre 2010): a partire dall’imposizione di test per valutare il comportamento a lungo termine dei rifiuti pericolosi stabili e non reattivi depositati in discarica per non pericolosi. Diventa pertanto più complesso il percorso di smaltimento dei rifiuti in discarica.
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L’Italia colma il “gap” che la vedeva inadempiente dinnanzi alle direttive europee: risale infatti al 2011 un formale rilievo comunitario avviato con la procedura EU Pilot 1912/11/ENVI a stigmatizzare il mancato aggiornamento normativo in Italia. Ci sono voluti 4 anni, ma alla fine il Belpaese ha risposto ai rilievi europei. Ecco come (ovvero, la struttura delle novità immesse nell’ordinamento in materia di smaltimento rifiuti in discarica):
– Gli scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico) di cui al Cer 101208 devono essere sottoposti a caratterizzazione prima di accedere in discarica;
– Per i rifiuti granulari deve essere valutata la capacità di neutralizzazione degli acidi con test di cessione standardizzati per valutare quanto possano essere aggressivi dal punto di vista chimico;
– Deve essere garantita l’adeguata stabilità fisica e capacità di carico dei rifiuti pericolosi stabili e non reattivi prima di consentire la loro ammissione in discariche per rifiuti non pericolosi.
Ma l’orizzonte di novità coperto dal decreto non si esaurisce qui: il testo va oltre le richieste comunitarie, portando in grembo anche misure volte a eliminare la deroga al parametro Toc (Carbonio organico totale) per i criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle sottocategorie di discariche per non pericolosi di cui all’articolo 7, decreto ministeriale 27 settembre 2010. L’accesso in discarica per i rifiuti con una presenza significativa di Toc diventa più stringente e limitato: tuttavia le autorizzazioni attualmente in possesso da parte dei vari impianti di discarica mantengono efficacia e validità in ordine alla prescrizioni relative al Toc fino alla loro scadenza (a meno che l’Amministrazione competente non revochi, in autotutela, il titolo abilitativo o l’impresa ne richieda la revisione, alla luce della nuova disciplina).
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