Riqualificazione urbana: un cambio di direzione per creare sviluppo

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Tempo di rilancio economico ed urbano per le periferie italiane. Il dado è tratto, il progetto lanciato: nasce Osservatorio Risorsa Patrimonio Italia (Orp-Italia), la missione nata da un’idea dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo (fondatore dell’omonimo gruppo oggi leader del facility management e della gestione integrata dei patrimoni) verso una sterzata decisa per l’immobiliare “tricolore”.

La sfida è transitare da una valorizzazione e trading focalizzati sui singoli edifici ad una valorizzazione e gestione di “frammenti di città”: si tratta di un passaggio complesso, in cui vanno messe a frutto la capacità degli operatori privati di avere, da un lato, una visione di lungo termine sulla città con relative potenzialità inespresse e, dall’altro versante, le doti per generare valore sul territorio e mantenerlo nel tempo con una attività di gestione, animazione e attrazione culturale.

“È giunto il momento di un new deal per il real estate – afferma Romeo -, oggi noi abbiamo un mercato piatto che continua a guardare solo l’immobile. È una visione miope perché l’immobiliare e la finanza immobiliare non fanno che seguire il mercato finché possono, ma non creano valore per la città, non creano sviluppo, non contribuiscono all’economia reale. Il messaggio che noi vogliamo dare come Orp-Italia è proprio questo: andare oltre questa visione. La nostra mission è di valorizzare pezzi di città, non di andare appresso al mercato immobiliare”.

Il concetto-chiave per implementare tale strategia? Fare investimenti per valorizzare e gestire il contesto urbano al fine di offrire servizi integrati che riqualifichino le zone in questione e ne mantengano il valore nel tempo: “L’art. 24 dello Sblocca Italia – continua Romeo – offre una prima cornice normativa a questi progetti di investimento sulle città, aprendo all’iniziativa privata per valorizzare parti delimitate di territorio, con la collaborazione della municipalità. Su questo già si può cominciare a lavorare”.

L’art. 24 della legge 164/2014 (Sblocca Italia) afferma infatti che “i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare, come detto, la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano”. Per saperne di più leggi l’articolo che esplica la ratio del baratto amministrativo, una delle novità più interessanti dello Sblocca Italia.

Rilanciare il mercato dei servizi a supporto del territorio, per migliorare la qualità della vita della città e il lavoro delle imprese: questa luna delle direzioni direzione intrapresa dall’Osservatorio Risorsa Patrimonio Italia, struttura che ha già definito un manifesto programmatico che sta circolando nel mondo del real estate e delle amministrazioni pubbliche (raccogliendo molteplici adesioni). Contributi accademici e la collaborazione con il CRESME arricchiscono l’iniziativa mediante contenuti, modelli e casi di studio che saranno presentati ad ottobre nel corso di un appuntamento convegnistico.

Sblocca Italia. Cosa cambia in edilizia, urbanistica e tutela del paesaggio

Questo nuovo e-book analizza le novità in materia edilizia urbanistica e paesaggistica della legge “Sblocca Italia” (d.l. 133/2014 “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive” convertito in legge con l’approvazione definitiva del Senato il 6/11/2014).Sulle novità in edilizia e urbanistica tratta di:- snellimento e semplificazione del regime dei titoli edilizi, – incentivazione del recupero del patrimonio edilizio esistente, – snellimento dei tempi burocratici e semplificazioni amministrative, – facilitazione del rapporto negoziale pubblico-privato, – adozione di disposizioni di controllo e sanzionatorio per contrastare l’abusivismo edilizio e l’evasione fiscale. In materia paesaggistica si occupa delle novità riguardanti la semplificazione procedurale in materia di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica e le prospettive di esclusione dell’autorizzazione paesaggistica per opere di lieve entità.

Claudio Belcari | 2014 Maggioli Editore

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Redazione Tecnica

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