È finalmente ufficiale, dopo un tira e molla di settimane con smentite e contro smentite: è arrivata la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che proroga al prossimo 26 gennaio 2015 il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli, mettendo la parola fine a una telenovela che abbiamo seguito per voi in questo periodo (consulta la timeline della tragicomica cronaca dell’IMU sui terreni agricoli).
Il provvedimento (decreto legge n. 185/2014, recante rubrica “Disposizioni urgenti in materia di proroga dei termini di pagamento IMU per i terreni agricoli montani e di interventi di regolazione contabile di fine esercizio finanziario”) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri 16 dicembre, e provvede a venire incontro alle esigenze indifferibili dei contribuenti che hanno perso il beneficio dell’esenzione sui terreni in virtù delle nuove regole stabilite dal decreto ministeriale emesso lo scorso 28 novembre 2014.
Ma cos’è accaduto in rapida sintesi in queste settimane? In pratica il suddetto decreto (emesso dai dicasteri di Economia, Interno e Politiche agricole) del 28 novembre scorso ha ampliato il raggio d’azione dell’IMU a tutti i terreni nei Comuni con “altitudine al centro” fino a 280 metri. E non soltanto: nelle località in cui l’altitudine si colloca tra i 281 e 600 metri è stato imposto il pagamento ai proprietari che non sono coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Di conseguenza l’esenzione totale è rimasta soltanto dai 601 metri in su. Con le nuove regole molti proprietari di terreni che in passato non pagavano, ora sono obbligati a sborsare denaro. Per approfondire ulteriormente leggi l’articolo IMU terreni agricoli, arriva la sospirata proroga al 26 gennaio.
Il punto di riferimento per verificare i requisiti in questione è rappresentato dal puntuale “Elenco comuni italiani”, pubblicato dal’ISTAT.
Intanto le proteste, già partite nelle scorse settimane, non accennano a fermarsi: l’applicazione dell’IMU sui terreni agricoli, secondo molti, rappresenta un incomprensibile macigno che i cittadini rischiano di trovarsi dinnanzi in una situazione già difficile dove le tasse sugli immobili sono divenute insopportabili. Nel frattempo l’Anci Umbria (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani sezione regionale dell’Umbria), che ha proposto un’azione congiunta di ricorso avanti al giudice amministrativo contro il provvedimento.
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