Un’altra picconata al (presunto) obbligo del POS per i professionisti tecnici, e per tutti i liberi professionisti in generale, arriva dai Consulenti del lavoro. Dopo la circolare interpretativa del Consiglio nazionale forense, che di fatto smontava l’ipotesi che fosse un dovere per ogni studio professionale dotarsi di un sistema POS per i pagamenti, anche i Consulenti del lavoro dicono la loro nella loro circolare n. 12 del 29 maggio 2014 dal titolo Niente Sanzioni se non si installa il POS, come già indicato dalla nostra Redazione lo scorso novembre.
A decorrere dal prossimo 30 giugno, scrivono i Consulenti del lavoro, i clienti non imprenditori (quindi, non in possesso di partita IVA) degli studi professionali potranno richiedere di potere saldare gli onorari superiori a 30 euro tramite il terminale POS.
Lo scorso 24 gennaio, il decreto del MISE aveva poi precisato che per carta di debito si intende esclusivamente lo strumento di pagamento, emesso da un Istituto di Credito, che non finanzia l’acquisto ma che consente l’addebito in tempo reale.
I Consulenti del lavoro, poi, osservano come i costi per l’installazione dei POS presso gli studi professionali non sanano il Bilancio Statale, ma incrementano esclusivamente quello degli Istituti di Credito, come già segnalato e denunciato da più parti (leggi in proposito POS obbligatorio per i professionisti dal 2014, gioverà solo alle Banche?)
Tra canone di installazione del POS, il costo della chiamata per la transazione e le spese di commissione per le stesse, il risultato è solo un incremento degli oneri sulle spalle dei professionisti. Su queste pagine, è stata Antonella Mafrica a fare i conti in tasca ai professionisti, enumerando le diverse voci di spesa extra che si sarebbero dovute sobbarcare i professionisti
POS obbligatorio per i professionisti? No, un’opzione per i committenti
Anche secondo l’interpretazione dei Consulenti del lavoro, la normativa vigente non obbliga di fatto i professionisti all’installazione del POS; bensì consente ai committenti di poter optare per il pagamento elettronico in caso di fatture superiori all’importo di 30 euro.
La mancata installazione del POS non produce dunque un inadempimento sanzionabile né tantomeno una perdita del credito; bensì obbligherebbe il professionista ad attivare le misure di recupero del credito cosi come previste dalla normativa.
Leggi la circolare/parere n. 12 del 29 maggio 2014 dei Consulenti del lavoro sull’obbligo del POS per i professionisti
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