Rinviato di un anno l’adeguamento ai nuovi parametri di utilizzo delle fonti rinnovabili per gli edifici nuovi o ristrutturati in modo significativo. Lo prevede un emendamento della commissione approvato durante l’esame del Milleproroghe da parte dell’Aula del Senato. L’innalzamento dal 20% al 30% per quanto riguarda la produzione di acqua scatterà dal 2015 anziché dal 2014. Una sorte simile per le percentuali di potenza elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Il provvedimento in discussione è la conversione del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, che contiene la proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
Cosa cambierà quando entrerà in vigore l’adeguamento? La percentuale di acqua calda da produrre con le rinnovabili passerà dal 20% al 30% alla fine 2014 (inizialmente lo scatto era a fine del 2013). Posticipato anche il passaggio dal 20 al 35% della quota di consumi di energia termica da coprire con fonti rinnovabili: l’emendamento propone lo slittamento al 2015, in origine era previsto per l’inizio di quest’anno.
Il M5Sì ritiene “l’episodio un nuovo colpo di mano alle fonti rinnovabili. In questo caso non si tratta di incentivi, ma di un obbligo che avrebbe permesso di implementare meglio il concetto di auto-consumo energetico degli edifici, contribuendo alla riduzione dei consumi energetici, delle emissioni ma sopratutto avrebbe contribuito a stimolare la domanda interna e la ripresa economica favorendo il settore della green economy. Sicuramente, l’approvazione di questo emendamento contribuisce a minare il dibattito sul clima e gli obiettivi europei al 2030″.
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