ATER (Associazione Tecnici Energie Rinnovabili) e MSA (Movimento per lo Sviluppo delle energie Alternative) hanno dichiarato, in merito al primo registro del Quinto Conto Energia, pubblicato dal GSE venerdì 28 settembre, che “è stato aperto troppo presto, senza dare al mercato il tempo di assorbire le nuove regole e programmare iniziative”.
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Il registro non ha generato sufficiente concorrenza e per questo motivo è quasi vuoto (50 sono i milioni di euro non assegnati). L’obiettivo, dunque, non è stato raggiunto: sembrerebbero vanificate le motivazioni che avrebbero indotto il ministro Passera a lanciare il nuovo conto energia che avrebbe dovuto aprire la porta alle installazioni medio piccole a vantaggio della rete distribuita e della generazione diffusa. È successo esattamente il contrario.
E rincarano la dose ATER e MSA: il dato più allarmante riguarda la contrazione del mercato delle istallazioni di taglia “piccola industria/condominio” (quella tra i 400 kW e i 20-30 kW), ridotta del 75%, da un volume stimabile in oltre 3.000 MW/anno (nel IV CE), a ca. 400 MW, per il primo semestre del V CE. Il settore fotovoltaico non ha superato gli ostacoli frapposti e l’elevata incertezza che alcune regole di accesso hanno determinato.
Le associazioni segnalano anche l‘incidenza dei grandi progetti: “Assorbono il 50% della potenza a registro con meno del 10% dei progetti (ca. 300). La metà sono già in esercizio, come numero e leggermente meno come potenza”. ENEL Green Power S.p.a. è a registro con tre impianti in esercizio, tra cui uno da 10 MW (in tutto gli impianti multimegawatt in esercizio sono 20).
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