Per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità a 50 anni delle Casse di previdenza, tutti i professionisti, in modo differente, vedranno l’età della pensione prendere il volo: minimo 35 anni di lavoro per ingegneri e architetti, 35 per geometri. Per accedere alla pensione ci sarà anche una serie di correttivi del sistema di calcolo per chi non passa al contributivo puro. Inarcassa è passata al contributivo.
Le scelte per la sostenibilità sono in linea con i 20 presidenti delle casse che aderiscono all’Adepp, l’associazione degli enti previdenziali privati. Il succo del discorso? L’Adepp sostiene che occorre “calare la sostenibilità di lungo periodo nella specificità delle platee interessate e tenere conto delle loro caratteristiche” (Il Sole 24 Ore, 21 settembre 2012).
A proposito della specificità della sostenibilità, Inarcassa ha tenuto sì conto dell’aspettativa generale di vita calcolata dall’Istat ma l’ha ritoccata verso l’alto perché architetti e ingegneri hanno prospettive più alte della media. Studiare la specificità di ciascuna Cassa significa anche portare l’età pensionabile a 70 anni, come hanno fatto i Geometri.
Un altro motivo per cui occorre ragionare sulle specificità è tenere in considerazione e lavorare per il futuro dei giovani.
Tendenzialmente, tutte le Casse previdenziali hanno alzato anche il minimo di anni di contribuzione, dai 35 ai 40. È stato rivisto anche il sistema di calcolo dell’assegno pensionistico: quande le riforme andranno a regime, anche ingegneri e architetti applicheranno il metodo contributivo, come anticipato sopra e da tempo – i geometri consentiranno di scegliere il retributivo se si resta al lavoro fino a 70 anni.
Quindi, sulla carta, le professioni tecniche hanno fatto ciò che veniva richiesto dalla legge 214/2011 ma occorre aspettare il parere del Ministero per evitare l’applicazione forzata del contributivo pro-rata e del contributo di solidarietà sulle pensioni in corso.
Ma quali sono gli effetti delle riforme approvate dagli enti previdenziali di geometri, architetti e ingegneri per garantire a sostenibilità delle pensioni per 50 anni, in base alle richieste della legge 214/2011?
Per gli architetti e ingegneri:
– è allo studio di Inarcassa il “quando” entrerà a regime la riforma;
– l’età pensionabile sarà a 65 anni più l’aspettativa di vita;
– il contributo soggettivo sarà del 14,5 %;
– il numero di anni minimi per andare in pensione sarà 35, eccetto per chi va in pensione dopo i 70 anni di età;
– il sistema di calcolo per l’assegno è quello contributivo a ripartizione.
Per i geometri:
– la riforma entrerà a regime nel 2019;
– l’età pensionabile è a 67 anni con il contributivo pro-rata e 70 anni con il retributivo;
– il contributo soggettivo è del 15% ( – 5% integrativo);
– il numero di anni minimi per andare in pensione sarà 35;
– il sistema di calcolo per l’assegno sarà misto (pro-rata a 67, retributivo a 70).
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