Per molti Ingegneri della Sezione B ha avuto inizio la ricerca della terra promessa e questa “Terra” sembra essere l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma. Inizia così la lettera che l’UPIAL (Unione partenopea degli ingegneri e degli architetti laureati) ha inviato al Consiglio nazionale degli ingegneri, in cui si analizza il fenomeno della migrazione degli ingegneri sezione B di tutt’Italia verso l’Ordine di Roma. La lettera segue l’intervento dell’UPIAL di inizio marzo, in cui si sollecitava l’intervento del CNI a seguito della sentenza del Consiglio di Stato sulle competenze degli Ingegneri Sezione B in zona sismica (si rimanda anche all’articolo dell’ing. Pierpaolo Cicchiello dal titolo Ingegneri triennali e progettazione sismica)
Il motivo di questa ‘migrazione’? L’ing. Luigi Grimaldi, presidente UPIAL, è convinto sia imputabile alle “posizioni più liberali e per nulla discriminatorie nei confronti degli ingegneri laureati col nuovo ordinamento universitario”, tenuto dall’Ordine degli ingegneri di Roma.
“Consultando l’albo degli iscritti di Roma”, continua la lettera, “risultano circa 59 persone iscritte che hanno residenza anagrafica in altre province e regioni. Raffrontando tale numero con il totale degli iscritti nella sezione B, (circa 560 colleghi), si ottiene che rappresentano circa il 10,5% di tutta la sezione B dell’Ordine di Roma”.
Per l’UPIAL il “dato è ragguardevole ed è indice di un malessere che investe la categoria da Trieste a Lampedusa e che deve indurci a riflettere su come fare per trovare una soluzione equa che restituisca agli ingegneri della sezione B la propria dignità professionale”.
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