Lo scorso 29 febbraio il consiglio di amministrazione dell’Agenzia CasaClima ha deliberato la risoluzione unilaterale del contratto di lavoro con il direttore Norbert Lantschner.
Lo rende noto lo stesso CdA, che in un comunicato illustra i motivi della decisione.
Norbert Lantschner, si legge nella nota, non si è dimostrato disponibile a partecipare all’inderogabile e assolutamente necessario rinnovamento strutturale e tecnico del sistema CasaClima.
Inoltre, non era disposto ad accettare la ncessaria suddivisione della direzione, come proposto dal CdA.
A questo si aggiunge la rottura dell’imprescindibile rapporto di fiducia nei confronti del CdA, provocato pubblicamente attraverso i media da parte del Direttore.
Con nuove competenze, una nuova direzione e con nuovo vigore sarà messo in atto questo processo di innovazione.
Non è stata una decisione facile, in quanto il signor Lantschner ha indubbiamente dimostrato grossi meriti nella divulgazione dell’idea CasaClima.
Il consiglio ha però dovuto prendere atto, che le giustificazioni fornite dal Direttore Lantschner non sono risultati sufficienti a contrastare gli addebiti del consiglio stesso nei suoi confronti.
Management insufficiente
Lantschner non è riuscito a giustificare la scadente cultura aziendale constatata nell’Agenzia da un consulente aziendale esterno. Va precisato che l’analisi è stata eseguita con il supporto dei collaboratori di CasaClima, e che ne scaturisce un quadro poco allettante per l’Agenzia. L’analisi eseguita offre inoltre un giudizio globale scadente del management e della direzione finora responsabili.
Mancata predisposizione di strumenti di pianificazione e mancanza di comunicazione al consiglio di amministrazione
Diversi strumenti di programmazione e controllo, come reports trimestrali, budgets annuali e pluriennali, non sono stati predisposti, oppure sono stati predisposti in ritardo e con modalità assolutamente insufficienti. La mancanza di questi strumenti è stata una delle cause che ha portato l’Agenzia, nell’autunno 2011, ad una situazione di precaria liquidità finanziaria, con la conseguenza di rischiare seriamente di non essere in grado di eseguire regolarmente i pagamenti, tra cui anche quelli riguardanti gli stipendi dei collaboratori. Il CdA è stato informato di tale situazione da un collaboratore dell’Agenzia. Inoltre, in altri casi di particolare urgenza, non sono state fornite al consiglio di amministrazione le necessarie informazioni sugli sviluppi e sulle attività dell’Agenzia. Peraltro il CdA non è stato informato su chiamate in cause da parte di aziende esterne.
Diffamanti dichiarazioni attraversi i media nei confronti della società e del Consiglio di amministrazione
Con i suoi interventi mediatici tramite televisione, radio e giornali, il direttore ha minato in modo irreparabile il rapporto di fiducia nei confronti del consiglio di amministrazione e della proprietà. La precaria gestione del management da parte del direttore ha ulteriormente incrinato il rapporto di fiducia.
Mancata accettazione della soluzione proposta e dichiarate intenzioni di dimettersi più volte manifestate
Il CdA è consapevole dei meriti avuti da Lantschner per l’Agenzia CasaClima, e si è sempre adoperato per una coretta collaborazione con il direttore. A testimonianza di questo è anche stato proposto lo sdoppiamento della direzione. In questo modo, il signor Lantscher avrebbe potuto concentrare le proprie forze in quel settore dove ha le maggiori capacità: la comunicazione, il networking e la divulgazione della filosofia di CasaClima.
Secondo il CdA Lantschner purtroppo non si è dichiarato disponibile ed ha al contrario affermato, anche in pubblico, che non vi è alternativa: o lui o il CdA. Inoltre egli ha dichiarato nei confronti dei media, del CdA e della proprietà – anche più volte – sia a voce sia in forma scritta, di voler dare le proprie dimissioni. Peraltro, proprio in una sua comunicazione al presidente della Giunta provinciale, titolare della proprietà dell’Agenzia CasaClima, ha esplicitamente dichiarato di dimettersi.
Di questo il CdA ha preso atto, salvo la successiva revoca da parte del signor Lantschner, ma non ha potuto esimersi dall’assumere procedure d’obbligo nei confornti del Direttore, trattandosi di una società pubblica.
Per iniziativa della Provincia, e con il sostegno di questa e di molti collaboratori, Norbert Lantschner – anche in prima linea – ha partecipato ad avviare l’Agenzia Casaclima. L’Agenzia rimane titolare del marchio e delll’idea stessa, ma anche di ogni iniziativa imprenditoriale che possa essere ricondotta al progetto.
“L’Agenzia deve ora transitare da una fase pionieristica a quella di società “matura”, – si legge nella nota del CdA – dotata di una struttura interna adeguata. Quello di cui adesso ha bisogno è una cosa sola: nuova e grande competenza. Ci sono orizzonti nuovi da esplorare e da mettere a disposizione di Casaclima. La collaborazione sovraregionale con la rete dei network ne é un esempio. Questa va ricondotta entro i binari di un rapporto partenariale basato sulla trasparenza e su un quadro formale accettabile.
I partner dell’Agenzia, le aziende e le imprese del settore, sono e saranno ancora di più un punto di forza di CasaClima, e devono essere maggiormente fidelizzati. Va stimolata la creazione di reti d’eccelenza per mettere in communicazione le migliori competenze nel settore energetico in generale, e nel settore dell’efficienza energetica in edilizia in particolare. Da tutto ciò potranno trarre vantaggio proprio le aziende locali, valorizzando la loro capacità di innovazione. In quest’ottica risulterà strategico l’allargamento verso una Agenzia per l’energia, attraverso la quale Casaclima potrà trovare più larghe e più forti fondamenta su cui poggiare le proprie attività, potendo testare ad esempio nuovi materiali per un settore in continua e rapida evoluzione. I collaboratori dell’Agenzia Casaclima si dedicheranno con la consueta grande professionalità ed entusiasmo a questi compiti”.
(Fonte: Provincia di Bolzano)
Alla comunicazione del Cda l’ex direttore di CasaClima ha commentato sulal sua pagina di Facebook: “Non nascondo che ancora devo digerire il modo come mi hanno “scaricato”. Ancora sento quello strano mix: vuoto, rabbia, dolore e tristezza, quando ho aperto e letto la lettera di licenziamento. Poche righe che mi comunicano l’azzeramento di un decennio della mia vita. Parole fredde si scontrano con la mia passione per questa idea. Adesso però sento anche una libertà, una certa leggerezza senza le catene che mi legavano a un sistema che fa parte del mondo di ieri. Ora posso dedicarmi con nuova energia al nostro sogno di un mondo più sostenibile”.
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