L’Antitrust ha inviato al Governo un documento in cui sono contenute indicazioni utili a rimuovere gli ostacoli alla promozione della concorrenza, anche in materia di infrastrutture di trasporto, autostrade e autotrasporti (nello stesso documento sono contenute indicazioni sul potere degli Ordini professionali e in materia di Riforma delle professioni).
L’Autorità ritiene che sia necessario inserire la regolamentazione delle infrastrutture autostradali tra le competenze dell’Autorità di regolamentazione dei Trasporti, senza però pregiudicare le funzioni specifiche dell’Agenzia delle infrastrutture stradali e autostradali.
Inoltre secondo l’Autorità è necessario modificare il sistema di revisione delle tariffe previsto dalla Convenzione tra Anas e Autostrade per l’Italia Spa: occorre introdurre elementi che promuovano un uso efficiente delle capacità e un’allocazione efficiente del traffico. L’attuale sistema, infatti, non incentiva gli operatori alla riduzione dei costi, al miglioramento della qualità e agli investimenti. L’adeguamento tariffario dovrà essere basato su un sistema che prevede un premio per chi migliora la qualità ed effettua verificati e ponderati investimenti.
L’Autorità ritiene inoltre necessario recepire la direttiva 2009/12/CE sui diritti aereoportuali e fissare modelli di tariffazione non discriminatori, orientati all’efficienza e, ancora, all’incentivazione degli investimenti. Questo in un contesto di trasparenza dei meccanismi che sottengono all’adozione dei diritti aereoportuali (sul sistema l’Autorità di regolazione dei Trasporti dovrà sorvegliare).
Secondo l’Autorità bisogna modificare la durata delle nuove concessioni di importo superiore a 1 miliardo di euro, attualmente prevista fino a 50 anni. La durata delle nuove concessioni deve essere commisurata alle caratteristiche dell’investimento e alla possibilità di una sua remunerazione e non deve essere troppo lunga, in modo da non ridurre senza motivo gli spazi per il confronto e la concorrenza.
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