Architectural Prompting: Progetti di ChatGPT per l’architettura, come funzionano e perché stanno diventando indispensabili

Nuovo appuntamento con la rubrica settimanale “Architectural Prompting”: Luciana Mastrolia ci spiega come funzionano i Progetti di ChatGPT e come integrarli nelle attività quotidiane di uno studio di progettazione.

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Chi utilizza i Progetti di ChatGPT da un po’ sa che la loro forza non sta nell’effetto sorpresa, ma nella continuità. Con il tempo diventano una sorta di spazio familiare, dove ritrovare procedure, modelli e criteri senza doverli ricostruire ogni volta. Più materiali si accumulano, più il modello restituisce risposte che rispecchiano il modo di lavorare dello studio.

Il passo iniziale è semplice: individuare un’attività ben definita e impostare lì il primo Progetto. Una volta trovato il ritmo, viene naturale estendere questo metodo ad altre parti della pratica quotidiana, fino a farlo diventare un supporto silenzioso ma costante.

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Indice

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Danilo Carpentieri, Alessio Faccia | Maggioli Editore

Cosa sono i Progetti di ChatGPT

Un Progetto è una stanza separata, con le sue regole e i suoi materiali. Dentro si possono inserire:

  • istruzioni permanenti su come deve essere scritto un testo o organizzato un documento;
  • modelli e file di riferimento;
  • preferenze dello studio su terminologia, struttura, formati.

La differenza rispetto a una chat occasionale è semplice: qui tutto rimane e può essere riutilizzato ogni volta.

Come si crea un Progetto

L’impostazione richiede pochi passaggi:

  1. Scelta del nome. Conviene essere diretti: “Computi”, “Capitolati”, “Comunicazioni clienti”, “Concept preliminare”.
  2. Istruzioni permanenti. Servono per orientare il modello. Qui si definiscono tono, formati, passaggi da seguire, verifiche da fare.
  3. Materiali da caricare. Possono essere vecchi elaborati, modelli, schede di progetto, riferimenti normativi rilevanti. Il modello li considera parte della base di lavoro.
  4. Memoria del Progetto. Durante la configurazione è possibile scegliere se il Progetto deve usare la memoria completa, che permette al modello di richiamare anche informazioni provenienti da altre sessioni, oppure se limitarsi alla memoria locale del Progetto. La seconda opzione è utile quando si lavora con documenti riservati o quando si preferisce mantenere un contenitore del tutto separato dagli altri flussi interni.

Una volta creato, il Progetto rimane pronto per essere usato ogni volta che serve.

Come possono essere utili nello studio

Gli impieghi sono vari e spesso nascono dall’esigenza di mettere ordine.

  1. Organizzare le questioni di un progetto. Quando si raccolgono richieste del cliente, verbali, analisi preliminari, il Progetto può restituire una panoramica ordinata per temi: vincoli, esigenze funzionali, aspetti tecnici.
  2. Attività ripetitive: computi, capitolati, documenti. Inserendo template e esempi, si ottiene un supporto coerente nel tempo. È particolarmente utile quando i documenti devono seguire sempre la stessa struttura.
  3. Comunicazioni interne ed esterne. Un Progetto dedicato può raccogliere tono, formule standard e criteri dello studio, riducendo il tempo speso a riscrivere sempre gli stessi contenuti.
  4. Concept e prime ipotesi. Molti studi impostano un Progetto per la fase preliminare, dove conservare criteri, riferimenti e checklists. Il modello restituisce spunti e valutazioni coerenti con il modo di lavorare dello studio.

Come ottenere Progetti che funzionano davvero

Alcuni accorgimenti pratici:

  • Meglio più Progetti leggeri che uno unico pieno di materiali.
  • Istruzioni brevi e dirette.
  • Aggiornare i file quando cambia la prassi dello studio.
  • Usare gli stessi formati nelle richieste, così il modello riconosce più facilmente gli schemi.
  • Condividerli con i collaboratori: diventano un riferimento comune.

Un esempio di applicazione

Immaginiamo un Progetto dedicato ai computi metrici, costruito per produrre risultati coerenti con la struttura utilizzata dallo studio, organizzati per categorie e pronti per essere inseriti nel gestionale interno. L’impostazione potrebbe articolarsi così:

  1. Istruzioni permanenti:
    • usare il formato CSV in dotazione allo studio;
    • richiedere integrazioni quando una voce non è chiara o mancano quantità precise;
    • esplicitare le ipotesi assunte, soprattutto nei casi in cui si procede con quantità stimate;
    • mantenere la stessa terminologia tecnica impiegata nei computi già realizzati.
  2. Materiali da allegare. Il template ufficiale del computo, una selezione di computi già validati, il prezzario di riferimento e, se utile, alcune note metodologiche usate dallo studio per la misurazione delle quantità.
  3. Risultati attesi. Tabelle pulite e pronte per l’esportazione, segnalazioni di eventuali incoerenze o elementi da verificare, un breve riepilogo delle ipotesi applicate e dei punti che richiedono conferma prima della chiusura del documento.

Per concludere

I Progetti non sostituiscono la progettazione, ma possono alleggerire molte parti ripetitive e migliorare l’organizzazione interna. Il modo migliore per iniziare è sceglierne uno soltanto, legato a un’attività ricorrente dello studio, e costruirlo con calma. Da lì, ampliarlo ad altri ambiti diventa naturale.

La rubrica settimanale “Architectural Prompting” è a cura degli esperti Luciana MastroliaGiovanna Panucci e Andrea Tinazzo
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Luciana Mastrolia

Dottoranda in Architettura, Storia e Progetto presso il Politecnico di Torino, è attivamente coinvolta in progetti che esplorano il ruolo del progetto architettonico nei processi di trasformazione della città, e l’evoluzione della professione architettonica in risposta ai pro…Continua a leggere

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