Decreto Maggio: la novità dell’Ecobonus 110%
Si tratta di un incentivo senza precedenti per l’edilizia privata. Il governo l’ha predisposto per inserirlo nel “Decreto Maggio”: un credito di imposta al 110% dell’investimento sostenuto dai proprietari di casa (sia singoli, sia in condominio) per interventi di risparmio energetico, di realizzazione di pannelli fotovoltaici o di adeguamento antisismico. Il governo dovrebbe varare il testo del decreto maggio fra la fine di questa settimena e l’inizio della prossima. Vedremo quindi a breve cosa conterrà.
L’Ecobonus al 110% partirebbe dunque dal 1° luglio 2020 fino alla fine del 2021, con anticipo da parte delle banche (sperando che funzioni meglio rispetto ai prestiti per le impresse messi in atto dal governo per l’emergenza sanitaria) e dalle imprese.
Allo studio anche la possibilità di inserire dentro al bonus 110% anche altri interventi, se avvenuti con lo stesso progetto: per esempio, il bonus facciate salirebbe dal 90% al 110% se l’intervento di rifacimento delle facciate è associato a quelli dell’ecobonus o del sismabonus.
>>> Inizialmente il credito doveva essere del 120% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022 (leggi l’articolo Ecobonus 120%, 3 interventi ammessi secondo il Def). Ma ora il Governo l’ha abbassato al 110% e vorrebbe farlo partire non subito ma da luglio.
L’Ecobonus 110% è stato messo a punto con un confronto con il mondo dell’edilizia. Si potrebbero aprire opportunità enormi di investimenti green e si potrebbe favorire molto la trasformazione dell’edilizia sostenibilità energetica e ambientale.
Decreto Maggio: altre novità
Cessione del credito per tutti
Un’altra novità importante, seconda parte del “bazooka” per l’edilizia dentro al Decreto Maggio, è la generalizzazione della possibilità (oggi consentita solo agli incapienti) per le famiglie e i condomini di cedere il credito di imposta maturato a banche, assicurazioni, intermediari finanziari, imprese che realizzano i lavori.
Saranno loro ad anticipare le somme necessarie per fare i lavori e saranno loro a incassare il credito di imposta dal fisco. Potranno cederlo ulteriormente successivamente e senza limiti. Le famiglie potranno non anticipare le somme necessarie per pagare i lavori.
Resta comunque per le famiglie la possibilità di pagare i lavori e riscuotere nei cinque anni successivi il credito di imposta superiore alla spesa.
La cessione del credito di imposta viene allargata anche agli interventi di manutenzione e ristrutturazione semplici oggi agevolati con il 50% o il 65%.
Credito d’imposta 90% per Sismabonus
Ci sarà anche un credito di imposta al 90% per le polizze anticalamità collegate a questi interventi.
Ulteriore novità, quindi, dentro al bazooka: nel tentativo di far partire il Sismabonus per ora rimasto un po’ fermo: si sta cercando di realizzare una norma che consenta una detrazione non più del 19% ma del 90% per la spesa sostenuta per acquistare una polizza anticalamità sulla casa, se contemporaneamente si sarà fatto un intervento antisismico per il quale il credito di imposta del 110% sarà ceduto alla compagnia assicurativa.
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Foto: istock/Halfpoint
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