Il nome Campi Flegrei deriva dal greco e significa “campi ardenti”, riferendosi a una vasta area vulcanica attiva situata nella zona nordoccidentale e caratterizzata dalla presenza di una serie di centri vulcanici situati in prossimità di un’area depressa conosciuta come caldera.
A differenza del Vesuvio, il complesso vulcanico dei Campi Flegrei risulta meno riconoscibile e apparentemente, più tranquillo. In realtà, la caldera, con un diametro di circa 12 chilometri, che si è formata a seguito due grandi eruzioni passate, rappresenta uno dei vulcani più pericolosi.
Il territorio è sottoposto a un peculiare fenomeno noto come bradisismo che comporta l’alternanza di innalzamento e abbassamento del suolo in corrispondenza dell’area calderica.
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Consigliamo la lettura del volume
Progettare l’aria
Passiamo la maggior parte del nostro tempo in ambienti confinati, suddividendo il 90% della nostra esistenza tra famiglia, lavoro e/o scuola.Anche molti sport vengono ormai praticati al chiuso.È ormai chiaro che le caratteristiche termoigrometriche, fisiche, chimiche e biologiche degli ambienti indoor debbano essere conosciute e gestite in maniera corretta fin dalle fasi progettuali.Il tecnico deve essere consapevole dell’importanza di garantire un microclima salubre all’interno degli spazi che realizza.Questo manuale fornisce le indicazioni e le soluzioni per “progettare l’aria” e la sua qualità con l’obiettivo di assicurare a chi usa e frequenta spazi chiusi (dalle case agli edifici pubblici) un ambiente salubre.L’Autore, dopo avere chiarito il concetto di “Classificazione di salubrità ambientale”, esamina i differenti contesti, passando in rassegna i metodi (diretti e indiretti) di misurazione dei vari inquinanti, che possono essere presenti negli spazi confinati (dal radon alle muffe, fino alle fibre inorganiche).Il manuale contiene utili approfondimenti di diagnostica e sono presentate al lettore le migliori soluzioni per risolvere i problemi di inquinamento (sistemi di ventilazione, sanificazione e purificazione dell’aria) oltre a diversi e utili protocolli procedurali.Chiude il volume una disamina dei criteri e degli standard di riferimento.Leopoldo BusaArchitetto progettista e consulente energetico, Direttore tecnico di Biosafe, Certificazione di Salubrità ambientale, dopo avere conseguito il Master di II Livello “CasaClima” presso la Libera Università di Bolzano, si specializza nella salubrità degli ambienti interni affiancando alle sue conoscenze accademiche una particolare attenzione verso i principi di prevenzione ambientale.
Leopoldo Busa | Maggioli Editore 2020
17.10 €
Indice
L’allerta sulle concentrazioni anomale di anidride carbonica
In questi mesi nei Campi Flegrei si stanno registrando le più forti scosse di terremoto degli ultimi 40 anni aumentando i timori per una importante eruzione.
Contemporaneamente, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nell’ambito dell’attività ordinaria di monitoraggio dell’area dei Campi Flegrei, ha rilevato concentrazioni anomale di anidride carbonica in alcuni locali seminterrati e poco areati. L’aumento delle concentrazioni di questo gas, oltre a essere pericolose per la salute, può essere legato al sollevamento della caldera e quindi a un’eruzione vulcanica.

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L’istituzione della zona rossa
Nello scenario sopra descritto la Prefettura ha convocato il Centro di coordinamento dei soccorsi e i Comuni dando disposizioni per monitorare gli accumuli di gas tossici negli ambienti chiusi, dotandoli di specifici rilevatori automatici di anidride carbonica con sensori di allarme.
In particolare, è stata definita una zona rossa di alto rischio che ricade nei Comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Napoli.
Monitoraggio aria e ambiente: la soluzione
Il team IoT della società APKAPPA srl dopo aver studiato attentamente il territorio e le disposizioni attivate dalla Prefettura e dai Comuni ha valutato che il sistema CityBIT era la soluzione adeguata per soddisfare le richieste di monitoraggio e allerta previste.
CityBIT è l’innovativo servizio che comprende una piattaforma software e dispositivi intelligenti per il monitoraggio ambientale di parchi, aree verdi, impianti industriali, luoghi pubblici, uffici, scuole, musei, centri di aggregazione e molto altro, in grado di rilevare anidride carbonica, composti organici volatili, monossido di carbonio, ozono, biossido di azoto, anidride solforosa e molto altro.

Il supporto agli Enti
A seguito delle comunicazioni sui media riguardanti l’emergenza ambientale, sono stati presi contatti con gli enti situati all’interno delle zone rosse, ovvero quelle aree caratterizzate da una probabile alta concentrazione di CO2. L’obiettivo è stato quello di proporre una soluzione efficace e tempestiva per il monitoraggio della qualità dell’aria negli ambienti chiusi, fornendo agli enti strumenti concreti per garantire la sicurezza di cittadini e lavoratori.
È stato adottato un approccio proattivo che ha anticipato alcune richieste degli enti, tutelando immediatamente la sicurezza dei cittadini.
Questa iniziativa ha suscitato grande interesse tra gli Enti coinvolti, dimostrando come un approccio consulenziale, basato su tecnologie avanzate e una strategia su misura, possa rispondere in modo efficace alle criticità ambientali e contribuire alla tutela della salute pubblica.
Le attività in campo
Il primo Comune ad adottare la soluzione è stato quello di Pozzuoli: il più grande e il più critico dell’area rossa.
La gestione del progetto ha privilegiato un approccio altamente consulenziale dove, accanto alla fornitura dei dispositivi CityBIT sono state svolte attività di supporto e affiancamento agli enti per la definizione dei processi di gestione delle emergenze, l’individuazione dei luoghi da sottoporre a monitoraggio, l’installazione dei dispositivi l’interpretazione e l’analisi dei dati raccolti.
Questo approccio di accompagnamento del Comune, dall’individuazione della soluzione, al raggiungimento dell’obiettivo di monitoraggio ambientale, è stato estremamente apprezzato e ha permesso di gestire il progetto in modo condiviso anche con i cittadini, primi destinatari delle azioni di sorveglianza e protezione.
Articolo a cura di Giovanni Bonati, Roberto Episcopo, Domenico Vernucci (APKAPPA srl – Gruppo Maggioli).
Per saperne di più
apkappa.it
Da non perdere
L’influenza del rischio idrogeologico nella valutazione di infrastrutture e strutture esistenti
Viste le problematiche relative al dissesto idrogeologico a cui sono soggette le infrastrutture su tutto il territorio nazionale, il libro vuole illustrare, in modo chiaro e con esempi concreti, le tecniche di analisi relative alla sicurezza di ponti e viadotti soggetti a rischio fondazionale, idraulico, da frana e idrogeologico. Dalle analisi numeriche, riportate nel libro, si evince come, ad esempio, le frane o i fenomeni di erosione localizzata, per fondazioni in alveo, sono molto pericolosi per la stabilità globale del ponte in quanto incidono su strutture esistenti spesso dotate di scarsa robustezza. Gli interventi di mitigazione del rischio su infrastrutture esistenti, o nel caso di nuove realizzazioni, come ad esempio i tiranti applicati in testa ai cordoli di paratie, oppure il sistema di micropali in fondazione, risultano molto efficaci a contrastare, rispettivamente, le spinte del terreno e la perdita di porzioni di terreno al di sotto delle fondazioni. Il libro, pertanto, è di sicuro interesse per i tecnici del settore, in particolare per gli ingegneri strutturisti e geotecnici. FRANCESCO OLIVETOStrutturista, Geotecnico, specializzato nelle verifiche sismiche di edifici esistenti soggetti a danno inglobato. Collaboratore esterno con il Gruppo Sismica srl per la formazione continua e lo sviluppo di metodologie di calcolo di strutture in muratura e in c.a. in condizioni di danno pregresso e attuale ai fini della stima della capacità residua. Consulente Scientifico della Stacec Srl sulle tematiche relative al degrado di strutture ed infrastrutture.MATTEO FELITTIStrutturista, Ispettore Ponti e Titolare dello studio tecnico ENGINEERING & CONCRETE CONSULTING, si occupa principalmente di calcolo strutturale, dissesti statici nelle costruzioni esistenti, degrado dei materiali e di tecnologia del calcestruzzo presso importanti aziende del settore. Cultore di Scienza delle Costruzioni ICAR/08 e Docente di “Calcolo Automatico delle Strutture” presso la Facoltà di Architettura – Università degli Studi di Napoli, Federico II. Consulente Scientifico della Stacec Srl sulle tematiche relative al degrado di strutture ed infrastrutture.DANILO PELLEStrutturista, socio della società di Ingegneria Cooprogetti Soc. Coop., si occupa principalmente di progettazione infrastrutturale, geotecnica, progettazione BIM e ispezione di ponti. BIM Coordinator certificato Accredia, Ispettore di Ponti di 2° Livello certificato Accredia.”
Francesco Oliveto, Matteo Felitti, Danilo Pelle | Maggioli Editore 2025
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