Soprintendenza Speciale PNRR, servono Architetti e Ingegneri: selezioni al via

Il MiC seleziona esperti per la Segreteria Tecnica della nuova Soprintendenza Speciale PNRR. Si cercano architetti e ingegneri, ma anche archeologi e avvocati. Lo stipendio è di 32.246,52 euro annui, i requisiti e come candidarsi

Il Ministero della Cultura MiC ha aperto la selezione per il reclutamento di 35 esperti “di comprovata qualificazione professionale” per la composizione della Segreteria Tecnica costituita presso la nuova Soprintendenza Speciale per il PNRR (ai sensi dell’art. 29 del Decreto Legge n. 77 del 31.05.2021).

La Soprintendenza Speciale, che sarà operativa almeno fino al 31 dicembre 2026, avrà il compito di gestire tutti gli interventi previsti dal PNRR che coinvolgano beni culturali.

Le figure professionali ricercate sono Architetti (20), Ingegneri (6, di cui 4 ambientali, 1 strutturista e 1 impiantista), Archeologi (5) e Avvocati (4), a cui saranno conferiti incarichi di lavoro autonomo (ex art. 7, comma 6 del D.Lgs. n. 165/2001) per un periodo di 36 mesi.

La domanda di partecipazione dovrà essere inviata entro le ore 14:00 del 6 agosto 2021. Vediamo nel dettaglio i titoli di studio e i requisiti professionali ricercati in queste figure, lo stipendio previsto, il processo di selezione e come inviare la propria candidatura.

Esperti per la Soprintendenza Speciale PNRR, requisiti

Per partecipare al processo di selezione è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti generali:

  • essere in possesso della cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell’UE;
  • non aver compiuto, alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande, 65 anni di età;
  • godere dei diritti civili e politici;
  • non aver riportato condanne penali e non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale;
  • non essere sottoposto a procedimenti penali;
  • non essere dipendente pubblico, né intrattenere, alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande, rapporti di lavoro a qualunque titolo, anche autonomo, con il Ministero della Cultura;
  • aver ottenuto Laurea Vecchio Ordinamento (DL) o Laurea Specialistica (LS) o Laurea
    Magistrale (LM) o titolo equipollente con votazione minima di 100 su 110, nelle discipline previste per ogni codice di candidatura;
  • iscrizione al proprio albo di appartenenza per almeno 5 anni continuativi per chi è in possesso del Diploma di Specializzazione o Dottorato di ricerca o Master universitario di secondo livello di durata biennale, 20 anni continuativi per chi non ne è in possesso.

I requisiti specifici per ogni ruolo sono invece elencati di seguito.

>> Puoi consultare altri Concorsi pubblici per professionisti tecnici attivi al momento in questa sezione del sito <<

20 Architetti

I venti architetti necessari per la Segreteria tecnica della Soprintendenza Speciale PNRR dovranno avere esperienza nel campo della pianificazione paesaggistica e territoriale, in attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e in procedure amministrative attinenti alla tutela del paesaggio, con particolare riferimento alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Titoli di studio:
a) Laurea vecchio ordinamento (DL) o Laurea Specialistica (LS) o Laurea Magistrale (LM) in Architettura, Pianificazione Territoriale o equipollenti;
b) Diploma di specializzazione o Dottorato di ricerca o Master universitario di secondo livello di durata biennale in materie attinenti al paesaggio oppure, in alternativa, aver maturato almeno 20 anni di esperienza professionale in materie attinenti ai requisiti richiesti, di cui almeno 5 in incarichi di collaborazione con la Pubblica Amministrazione, anche non continuativi, ma di durata singola non inferiore a un anno.

6 Ingegneri

I sei ingegneri necessari per la Segreteria tecnica della Soprintendenza Speciale PNRR dovranno rispondere ai seguenti requisiti, a seconda delle specializzazioni richieste:

4 ingegneri ambientali

con esperienza nelle procedure amministrative attinenti alla tutela del paesaggio, con particolare riferimento a VIA e VAS e nell’inserimento ambientale di progetti a vasta scala (infrastrutture, impianti energetici da fonti rinnovabili, ecc.).

Titoli di studio:
a) Laurea vecchio ordinamento (DL) o Laurea Specialistica (LS) o Laurea Magistrale (LM) in
Ingegneria per l’ambiente e il territorio o equipollenti;
b) Diploma di specializzazione o Dottorato di ricerca o Master universitario di secondo livello di durata biennale in materie attinenti all’ingegneria ambientale, oppure aver maturato almeno 20  anni di esperienza professionale in materie attinenti ai requisiti richiesti, di cui almeno 5 in incarichi di collaborazione con la Pubblica
Amministrazione, anche non continuativi, ma di durata singola non inferiore a un anno.

1 ingegnere strutturista

con esperienza nella progettazione nel campo dei beni culturali e del paesaggio.

Titoli di studio:
a) Laurea vecchio ordinamento (DL) o Laurea Specialistica (LS) o Laurea Magistrale (LM) in
Ingegneria civile o equipollenti;
b) Diploma di specializzazione o Dottorato di ricerca o Master universitario di secondo livello di durata biennale in materie attinenti alle infrastrutture e trasporti oppure aver maturato almeno 20 anni di esperienza professionale in materie attinenti ai requisiti richiesti, di cui almeno 5 in incarichi di collaborazione con la Pubblica
Amministrazione, anche non continuativi, ma di durata singola non inferiore a un anno.

1 ingegnere impiantista

con esperienza nella progettazione di interventi per l’adeguamento impiantistico di edifici di interesse storico-artistico, con particolare riferimento a quelli dell’efficientamento energetico.

Titoli di studio:
a) Laurea vecchio ordinamento (DL) o Laurea Specialistica (LS) o Laurea Magistrale (LM) in
Ingegneria civile o equipollenti;
b) Diploma di specializzazione o Dottorato di ricerca o Master universitario di secondo livello di durata biennale in materie attinenti alle energie rinnovabili e ambientali oppure aver maturato almeno 20 anni di esperienza professionale in materie attinenti ai requisiti richiesti, di cui almeno 5 in incarichi di collaborazione nella Pubblica Amministrazione, anche non continuativi, ma di durata singola non inferiore a un anno.

>> Per tutti i dettagli (e per i requisiti relativi a Archeologi e Avvocati) leggi e scarica qui il Bando del MiC <<
Gli allegati necessari alla presentazione della domanda sono disponibili qui

Esperti per la Soprintendenza Speciale PNRR, incarico

L’incarico di collaborazione prevede una prestazione di 130 ore mensili – da
svolgersi, con risorse strumentali messe a disposizione dall’Amministrazione, presso la sede della Soprintendenza Speciale per il PNRR a Roma (in Via di San Michele 22 – aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore 18:30) – e non potrà avere una durata complessiva superiore ai 36 mesi.

Il compenso professionale per lo svolgimento del singolo incarico, per tutte le figure
professionali, è stabilito in 32.246,52 euro annui, oltre cassa di previdenza ed IVA come per legge, o eventuali contributi a carico dell’Amministrazione a seconda del regime fiscale del professionista incaricato.

Esperti per la Soprintendenza Speciale PNRR, come candidarsi

A pena di esclusione, la presentazione della domanda di partecipazione alla selezione,
corredata dal curriculum vitae e dalla copia di un documento di identità in corso di validità, deve essere redatta esclusivamente utilizzando lo schema presente nell’Allegato A dell’Avviso.

Tutto deve poi essere salvato in un unico documento PDF e inviato all’indirizzo di posta elettronica certificata candidaturesspnrr@pec.it entro le ore 14:00 del 6 agosto 2021. L’oggetto della PEC deve riportare il cognome e il nome del candidato e il Codice candidatura per il quale si presenta la domanda di partecipazione.

Leggi anche Concorso per 10 tecnici alla Camera dei Deputati, bando e dettagli

Esperti per la Soprintendenza Speciale PNRR, processo di selezione

La valutazione delle candidature sarà effettuata da un’apposita Commissione nominata con successivo provvedimento del Segretario Generale del Ministero della Cultura. Le fasi di selezione saranno le seguenti:

  1. valutazione del curriculum vitae dei candidati e dei titoli e delle specializzazioni indicate per ciascun profilo (punteggio massimo: 30 punti);
  2. valutazione dell’esperienza professionale dei candidati (punteggio massimo: 40 punti);
  3. colloquio individuale conoscitivo finale, teso a valutare le competenze richieste, l’attitudine del candidato in relazione all’oggetto dell’incarico e l’esperienza professionale dichiarata (punteggio massimo: 30 punti) – Sono invitati al colloquio finale un numero di candidati pari al doppio delle posizioni richieste per ogni specifico ruolo.

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La disciplina edilizia e paesaggistica dopo il c.d Madia SCIA 2 e il d.P.R. 31/2017

Interpretare e padroneggiare la disciplina edilizia, urbanistica e ambientale è diventato un lavoro dif- ficile e “pericoloso”. Non basta, infatti, possedere le giuste cognizioni tecniche e adottare quella che il codice civile chiama la cura “del buon padre di famiglia”, occorre conoscere nel dettaglio anche la normativa e le formalità che le stesse richiedono. Questo tipo di conoscenza è fondamentale per l’operatore della P.A. e per il tecnico privato: l’opera di Claudio Belcari costituisce un riferimento indispensabile a tal fine. Infatti, non solo il manuale è aggiornato allo stato dell’arte normativo (decreto SCIA 2, glossario dell’attività edilizia libera, d.P.R. 31/2017, ecc.) ma ne fa una trattazione ragionata con un approfondimento specifico dei singoli argomenti anch’essi raggruppati per “problematiche” secondo uno sviluppo logico consequenziale.Il “cuore” del manuale è la trattazione dell’abusivismo edilizio, della repressione e della regolarizzazione delle opere esistenti, cui l’Autore dedica una dettagliata analisi, estesa anche alla problematica ambientale e paesaggistica che in maniera sempre più incidente influenza e condiziona l’edificabilità. L’esposizione è sempre orientata all’operatività ed è corroborata dalle risoluzioni giurisprudenziali e da “focus” di approfondimento che ne fanno un vero “strumento operativo”. Gli argomenti sono affrontati con completezza documentale e sistematicità di trattazione con l’ausilio anche di schemi grafici di sintesi e corredato infine da un questionario utile al lettore per verificare il livello di apprendimento.Claudio Belcari, dirigente comunale, formatore enti locali, A.N.C.I., ordini e collegi professionali e consulente tecnico nei contenziosi penali e amministrativi nei settori edilizia e urbanistica. Collabora stabilmente con la rivista “L’Ufficio Tecnico”, mensile di tecnica edilizia, urbanistica e ambiente, edita da Maggioli Editore.Volumi collegati:• Formulario generale dell’edilizia, M. Di Nicola, X ed. 2019• Le nuove procedure edilizie SCIA 1 e SCIA 2, dopo il glossario opere edilizia libera,M. Di Nicola, II ed. 2018 Autore, III ed. 2016

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eBIM: Existing Building Information Modeling per edifici esistenti

La filiera delle costruzioni sta affrontando una profonda trasformazione come conseguenza della necessità di ripensare da un lato la propria competitività dall’altro l’effettiva sostenibilità, lungo l’intero ciclo di vita dell’opera, dei processi di progettazione, produzione e gestione del costruito, soprattutto esistente.La diffusione e la crescente accessibilità di tecnologie ICT integrate, quali gli strumenti Building Information Modeling, consentono oggi di supportare lo sviluppo di livelli di industrializzazione crescente della filiera, permettendo anche di recuperare l’esistente.Il nuovo Codice degli Appalti, il decreto BIM e la norma UNI 11337 rappresentano una parte del quadro normativo, in continua evoluzione, che consente già la possibilità di un’effettiva collaborazione tra pubblico e privato per il raggiungimento degli standard minimi già adottati.La presente opera affronta tali tematiche con riferimento al più complesso progetto dell’intervento sul costruito, trattando:• l’integrazione dei dati da rilievo integrato al modello BIM del progetto;• la gestione dei processi e delle procedure per lo scambio delle informazioni relative al progetto; la redazione e l’implementazione del BIM Execution Plan del progetto;• l’assistenza alla definizione degli output di progetto specifici di ciascun gruppo di lavoro;• la gestione dell’integrazione delle informazioni prodotte dai gruppi di lavoro ai quali sono affidate specifiche task del progetto (architettoniche, strutturali, impiantistiche);• la gestione dell’interoperabilità del dato al fine di assicurare l’affidabilità e la coerenza dei flussi informativi relativi al progetto.Marcello BalzaniArchitetto, Dottore di ricerca, Professore Ordinario di Disegno presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Ferrara, Responsabile Scientifico del Laboratorio di ricerca industriale TekneHub, Tecnopolo di Ferrara e Presidente del Clust-ER BUILD, Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna. Responsabile scientifico di numerosi progetti di ricerca e alta formazione, nazionali e internazionali, sui temi del Rilievo digitale e della diagnostica integrati e dell’applicazione di strumenti di Building Information Modeling per la Documentazione e gestione del patrimonio culturale e del patrimonio costruito esistente, è Autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali.Luca FerrariLaureato in Ingegneria Civile ad indirizzo Strutturale al Politecnico di Milano, dal 1985 al 1989 ha collaborato con lo Studio di progettazione strutturale Finzi & Associati e successivamente è Co-fondatore nel 1990 della Harpaceas, leader in Italia per i servizi di consulenza volti all’implementazione della metodologia BIM, nella quale occupa, da allora, il ruolo di Direttore Generale. Già Presidente dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI) e attualmente Consigliere, dal 2015 al 2017 ricopre la carica di Vicepresidente dell’Associazione buildingSmart Italia. Ha partecipato come Relatore o Moderatore ad alcune decine di convegni dedicati ai temi del BIM e dell’Ingegneria Sismica.Fabiana RacoArchitetto, Dottore di ricerca, Coordinatore tecnico del Laboratorio di ricerca industriale TekneHub, Tecnopolo di Ferrara, del quale è Referente nell’ambito di tavoli di lavoro permanente sui temi della Digitalizzazione della filiera nell’ambito Clust-ER BUILD, Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna. Responsabile scientifico e Coordinatore di progetti di ricerca e alta formazione, nazionali e internazionali, sui temi del Rilievo digitale e della diagnostica integrati e dell’applicazione di strumenti di Building Information Modeling per la documentazione e gestione del patrimonio culturale e del patrimonio costruito esistente, è Autore di numerose pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali.

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Riduzione del rischio sismico degli edifici storici in muratura

L’Italia è certamente il Paese che più di ogni altro è caratterizzato dal connubio di un alto numero di edifici storici e di terremoti. Le problematiche tecniche ed economiche degli interventi sugli edifici esistenti sono pertanto diventate prevalenti nell’attività degli ingegneri edili e degli architetti. Un settore particolarmente ampio, oggetto del presente volume, è quello della stabilità delle costruzioni in muratura soprattutto per la specificità del loro comportamento e delle soluzioni tecniche più efficaci per il loro consolidamento.L’opera tratta delle procedure per la conoscenza, l’analisi e la definizione degli interventi per la riduzione del rischio sismico, congruenti con il comportamento degli edifici esistenti in muratura.In questo manuale è illustrato un nuovo approccio recepito dalle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 e dalla relativa circolare esplicativa che deriva dalla lunga esperienza italiana sugli edifici monumentali, ma che è applicabile sull’intero patrimonio edilizio storico in muratura. In particolare, data l’ormai cronica ristrettezza dei finanziamenti, viene affrontata la rilevante problematica delle “priorità” nella scelta degli interventi e degli edifici su cui intervenire, con l’obiettivo di migliorarne la performance complessiva.

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Immagine: iStock/skynesher

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