L’illuminazione è una delle voci più rilevanti per quanto riguarda i consumi energetici, sia come causa di emissioni da gas serra, sia perché consistente quota di spesa economica pro capite (dove la spesa maggiore è dovuta al settore terziario per l’illuminazione pubblica).
È bene fare un po’ di chiarezza, partendo proprio dalle basi. Forniremo brevi appunti sull’illuminazione e istruzioni sulle lampadine comuni che si trovano in commercio, tenendo in considerazione che nell’ambito della certificazione energetica il consumo di energia elettrica deve essere considerato nel non residenziale, e che in fase di progettazione di nuove costruzioni il 50% dei consumi di energia elettrica deve esser soddisfatto da un impianto fotovoltaico secondo una precisa formula dettata dall’Allegato 3 al Decreto Legislativo 28/2011. (>> Approfitta del Superbonus 110% sul fotovoltaico! Qui trovi tutte le info aggiornate all’ultimo DL rilancio).
Come illuminare casa: istruzioni per scegliere le lampadine
In generale, le lampade si distinguono come nel seguente elenco, che le riporta dalla meno efficiente a quella energeticamente migliore:
– incandescenza (bandite dal 2012);
– alogene;
– fluorescenti;
– LED.
LAMPADE A LED
Quanto possiamo realmente risparmiare?
Vantaggi energetici e differenze
Efficienza luminosa
Ciò che maggiormente caratterizza le differenti lampade è sicuramente l’efficienza Luminosa, basti pensare che in media la vecchia lampadina ad incandescenza aveva un’efficienza pari a 11-12 lumen/Watt mentre quelle a LED hanno un’efficienza che può arrivare anche a 90 lumen/Watt. Questo significa che per illuminare i luoghi che ci circondano con una lampadina a LED si può consumare quasi 10 volte meno energia.
LED, quali svantaggi?
Lo svantaggio più grande per le lampadine a LED è nell’alto contenuto del blu nei LED stessi che provoca un forte inquinamento luminoso e che fa percepire la luce di tali lampadine molto fredda; per ovviare a tale problema si consiglia pertanto di verificare in sede di acquisto delle lampadine la temperatura di colore (misurata in gradi Kelvin “K”) che viene riportata sulla confezione: tenendo presente che la scala va dalla luce calda (tonalità giallo ocra, rossastra) dei 2.000 K alla luce fredda (tonalità azzurra, bluastra) dei 6.500 K, il buon equilibrio per evitare una cattiva percezione dell’ambiente è nella neutralità dei compresa tra i 3.000 ed i 3.800 K. Una temperatura di calore estremamente calda o estremamente fredda può infatti ulteriormente far aumentare il problema della scarsa resa cromatica dei LED.
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Come scegliere la lampadina
Per sapere cosa acquistare, ogni confezione riporta, tra gli altri, i seguenti dati fondamentali:
– la temperatura di calore (2.000 K = luce calda, 6.500 K = luce fredda);
– la potenza assorbita in Watt;
– l’efficienza luminosa espressa in lumen/Watt.
Proprio tramite l’efficienza luminosa presente sulla confezione si può sapere quante lampade inserire in un locale conoscendone l’utilizzo e tramite la seguente tabella che ci mostra quanto flusso luminoso sia richiesto per ogni metro quadrato di un determinato ambiente conoscendone la destinazione d’uso:
Tipo di ambiente | Illuminamento (lux = lm/mq) |
|
Corridoi e zone di transito | 100 | |
Scale | 100 | |
Sale di attesa | 100 | |
Bagni | 200 | |
Uffici | Lettura, scrittura | 500 |
Disegno tecnico | 750 | |
Sale conferenza | 500 | |
Reception | 300 | |
Archivi | 200 |
Moltiplicando dunque l’illuminamento richiesto per la superficie da illuminare si otterrà il valore dei lumen necessari per ben illuminare l’ambiente in questione.
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Come smaltire le lampadine?
Si fa presente che le lampade LED e quelle fluorescenti non si possono smaltire nella normale spazzatura indifferenziata ma devono essere trasportate all’area ecologica o in appositi contenitori poiché si tratta di Rifiuti da Apparecchiature Elettrice ed Elettroniche – RAEE.
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