È stata ospesa l’erogazione dei 600 euro per i professionisti iscritti alle Casse di previdenza. Il Dl 23/2020 (Decreto Liquidità) ha cambiato la platea degli aventi diritto: le Casse sono costrette a chiedere un’integrazione delle oltre 500mila domande già ricevute
Il decreto liquidità stabilisce che per richiedere il bonus bisogna essere iscritti a una Cassa in via esclusiva: non era così nella bozza di decreto circolata in questi giorni e nel Dl del 28 marzo, che sanciva le regole di erogazione.
Cos’è successo? Tra le tante richieste ricevute dalla Casse ci sono quelle dei professionisti che svolgono anche un’attività da dipendenti che devono essere depennate. Come faranno le Casse? L’idea è quella di chiedere un’integrazione delle domande. Ma l’erogazione del bonus, che per alcuni enti doveva cominciare già dal 10 aprile, è per il momento sospesa.
La prima bozza del Decreto Liquidità (n. 23/2020) diceva che il bonus era precluso ai soli titolari di pensione di anzianità e vecchiaia. Nel testo definitivo non è così: possono accedere al beneficio i non titolari di trattamento pensionistico (articolo 34) e chi riceve una pensione di reversibilità o per i superstiti è escluso dal beneficio. Dubbi sull’assegno e sulla pensione di invalidità.
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