Anche in tema di edilizia sono tante le incertezze che attanagliano professionisti e cittadini. Il 2019 potrebbe essere l’ultimo anno del Bonus casa e quindi l’ultimo in cui poter usufruire delle agevolazioni fiscali che esso ha apportato finora.
In effetti, anche se il ministero ha dichiarato di voler estendere la validità temporale dei bonus, non c’è ancora nessuna certezza. Ma quali sono i bonus, non solo per la casa ma anche per imprese e professionisti, il cui futuro è assolutamente incerto? Vediamoli.
Bonus casa: ristrutturazioni, mobili ed ecobonus
Ad oggi fino al 31 dicembre 2019 è sicuramente possibile godere di un bonus del 50% per i lavori di ristrutturazione e una detrazione prevista per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici; inoltre entro tale data è possibile usufruire dell’ecobonus, cioè della detrazione dal 50% al 65% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente; solo per gli interventi sull’involucro delle parti comuni degli edifici condominiali (aliquote del 70%,75%, 80% e 85%) l’ecobonus risulta valido fino al 31/12/2021.
Riordino dei Bonus casa per il taglio cuneo fiscale
La proroga dell’ecobonus anche nel 2020 appare in questo momento difficile, nonostante le promesse del ministero, poiché la riforma fiscale del nuovo governo non sarà più basata sulla flat tax, ma sul taglio del cuneo fiscale e il riordino delle aliquote IRPEF. Dunque per far quadrare i conti ci sarà un riordino delle agevolazioni fiscali sacrificando proprio questi ecobonus, togliendo di fatto un aiuto al settore dell’edilizia che sembrava si stesse riprendendo anche grazie a questi interventi come si può evincere dall’aumentato numero dei beneficiari della detrazione sui lavori di ristrutturazione (e quindi di coloro che hanno intrapreso dei lavori di ristrutturazione) che è passato dai 4,5 milioni nelle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2009 ai 9,5 milioni in quelle inviate al Fisco nel 2018, cioè quasi raddoppiato in dieci anni.
Che fine farebbe il Bonus ristrutturazioni?
Se non viene prorogata dopo il 31 dicembre, la detrazione dall’Irpef sugli interventi di ristrutturazione edilizia ritornerà quindi al 36% delle spese sostenute, come disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare invece che a 96.000 euro, come indicato dalla Legge di Bilancio 2019, ciò vuol dire che il limite massimo di spesa risulterà dimezzato.
Riordino delle agevolazioni imprese e professionisti
Anche le agevolazioni per le imprese, super e iper ammortamento, potrebbe essere giunte al termine.
Per tutto il 2019 i titolari di reddito d’impresa e gli esercenti arti e professioni possono continuare a valersi della maggiorazione delle quote di ammortamento in relazione all’acquisto di beni strumentali nuovi, utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività d’impresa; inoltre con la Legge di Bilancio 2019 l’iper ammortamento interessa diverse aliquote da applicare e ne può usufruire solo chi produce in Italia.
E la cedolare secca?
Oltre a queste proroghe, l’incertezza riguarda anche la cedolare secca per gli affitti commerciali e per quelli a canone concordato (con l’aliquota che potrebbe passare dal 10% al 15%).
Che fine potrebbero fare le agevolazioni per i professionisti?
Purtroppo anche a livello di agevolazioni per i liberi professionisti che decidono di stare nel regime forfettario potrebbero cambiare i limiti per accedervi, andando forse a recuperare i vecchi limiti di accesso compresi tra 25 e 50 mila euro, rispetto ai 65 mila euro introdotti con la Legge di Bilancio 2019.
Per chi rientra nel regime dei ricavi compresi tra 65 mila e 100 mila euro, la tassa che sarebbe del 20% ed entrerebbe in vigore dal 1° gennaio 2020, sembrerebbe la più a rischio. Oltre all’aliquota agevolata questo regime, nato per aiutare i giovani a intraprendere una propria attività e ad alleggerire i già possessori di una partita Iva, ha anche eliminato una serie di adempimenti e consentito di evitare l’obbligo della fatturazione elettronica, ma non si sa quanta vita avrà.
Vedremo quali saranno le leggi su cui il nuovo governo agirà nel breve tempo. Al momento possiamo solo sperare che le novità che, forse, verranno apportate aiutino o limitino i danni che potrebbero subire i cittadini, i professionisti e le imprese. Non resta quindi che aspettare e constatare il tutto al prossimo appuntamento della presentazione della Legge di Bilancio 2020.
DOMANDA
Per tutti i tipi di lavoro non occorre nulla da parte di un tecnico per richiedere la detrazione per le ristrutturazioni, al commercialista servono solo i bonifici della spesa sostenuta. Il problema nasce invece in caso di controlli successivi di Agenzia delle Entrate al contribuente. Giusto o sbagliato?
Leggi la risposta: Detrazioni ristrutturazioni, cosa fare per le verifiche fiscali di Entrate?
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