Il BIM fa nascere i primi contenziosi: i dati non si perdono per l’IFC

La perdita di dati dipende dai meccanismi con cui i software di authoring scelgono quali proprietà includere o meno nell’esportazione e da come le loro proprietà sono messe in relazione con IFC

La progressiva digitalizzazione delle procedure nell’edilizia italiana ha dato luogo ai primi contenziosi e ai primi pronunciamenti che andranno a consolidare gli orientamenti giurisprudenziali. Il BIM è al centro della discussione, protagonista di una sentenza del TAR.

Si tratta della sentenza sul BIM numero 1210/2017 del 29 maggio del TAR Milano, che riguarda la procedura di gara indetta dal comune di Milano per l’aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa di un appalto integrato complesso, avente a oggetto l’affidamento dell’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva, nonché dell’esecuzione dei lavori di demolizione, bonifica e ricostruzione di una scuola elementare.

Sentenza 1210 sul BIM: la frase incriminata

Un passaggio della sentenza dice (citiamo testualmente): “Per la verifica dei contenuti del modello BIM si è deciso di lavorare direttamente sul file nativo (Revit versione 2015) poiché è noto dalla letteratura nazionale e internazionale che in fase di esportazione del file in formato IFC è possibile che una parte, a volte anche significativa dei dati, possa andare perduta”.

Sentenza 1210 sul BIM: la risposta di BuildingSmart

Segnaliamo che sul proprio sito e a proposito della sentenza, BuildingSmart Italia, l’associazione indipendente nata per contribuire alla innovazione e alla competitività del Paese promuovendo lo sviluppo di pratiche innovative nel comparto edilizio, ha dichiarato che, non risultando nessuna pubblicazione che argomenti il tema della perdita di dati nell’esportazione di un file in formato UNI EN ISO 16739:2016 (IFC), sarebbe opportuno precisare di cosa si sta parlando.

Il formato UNI EN ISO 16739:2016 (IFC) è uno schema concettuale, un formato di scambio dei dati in grado di supportare, nel momento in cui si sceglie di esportare in questo formato, tutte le proprietà, anche quelle non presenti nello standard. La perdita di dati, quindi, può unicamente dipendere dai differenti meccanismi attraverso i quali i software di authoring scelgono quali proprietà includere o non includere nell’esportazione e come le proprietà interne di detti strumenti sono messe in correlazione (mappate) con le proprietà IFC”.

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Redazione Tecnica

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