L’Italia si conferma leader in Europa nella vendita di auto a GPL e metano, superando di gran lunga i risultati ottenuti negli altri paesi europei, seppur nel mercato automobilistico italiano a farla da padrone è sempre il Diesel. Ciò ha permesso al Belpaese di raggiungere in anticipo il traguardo dei 130 g/km posto dalla Commissione europea riguardo alle emissioni medie delle auto. Il risultato è stato raggiunto già nel 2011 ed ora la sfida è rimandata al 2021, dove il tetto di emissioni di CO2 è fissato a 95 g/km. Valore che, a guardare l’andamento attuale, non dovrebbe preoccuparci particolarmente, a differenza degli altri paesi europei.
E, a rendere il raggiungimento del traguardo ancora più in discesa, l’ipotesi che nel 2024 le auto a metano saranno destinate quasi a raddoppiare, raggiungendo i 3,9 milioni, spopolando soprattutto in Usa e Canada. I motivi del successo sono semplici: risparmio del costo del carburante, nuove tecnologie di alimentazione che permettono di risparmiare fino al 30% di carburante, riduzione di emissioni di sostanze nocive e motori molto più silenziosi. Risultati raggiunti da GPL e metano, ma ancora lontani per le auto elettriche. Basta pensare che nel 2014 ne sono state immatricolate nell’intera UE 38.500, il 56,6% in più rispetto al 2013, ma solo lo 0,3% del mercato continentale. Oltre ad una loro recente entrata nel mercato automobilistico, ciò è dovuto anche ad una alta considerazione da parte degli automobilisti nei confronti del GPL e del metano, ritenute alternative ecologiche più pratiche rispetto alle auto a zero emissioni.
L’aumento delle vendite di automobili a GPL e metano, forti di incentivi statali e sconti considerevoli, susseguitesi negli anni passati, ha inoltre permesso una proporzionale diffusione nel territorio di zone di rifornimento, rendendo più comodo e pratico l’utilizzo di questi tipi di carburante. Inoltre i controlli non sembrano essere particolarmente stressanti, se si considera che i serbatoi del GPL devono essere sostituiti con una cadenza decennale, invece per i veicoli a metano sono previste verifiche periodiche ogni quattro o cinque anni. Decisamente un gran risparmio in termini di tempo e di denaro, soprattutto se si confrontano ai numerosi controlli a cui sono destinate auto con vecchia omologazione o comunque che non si presentano conformi agli attuali standard europei sulle emissioni inquinanti. Per ovviare a ciò ed usufruire di incentivi statali per auto nuove in linea con le direttive europee, è utile mantenersi aggiornati sullo stato delle quotazioni auto ed essere consapevoli del momento buono per passare ad una nuova quattroruote.
Le grandi case automobilistiche poi non hanno impiegato molto tempo a fare la loro comparsa sul mercato con nuovi modelli in linea con le direttive europee e con motori “green” sia a GPL, metano o elettriche. Si trova di tutto, utilitarie, monovolume, citycar, fuoristrada. Inutile elencare le marche automobilistiche, dato che ogni casa ha messo in commercio un’auto a GPL o metano, se non elettrica. Un unico accenno spetta al marchio Tesla, che produce lussuose auto elettriche, ancora però alla portata di pochi, a causa di prezzi decisamente alti per le tasche di tanti potenziali acquirenti.
L’intera Comunità europea sta puntando molto sui combustibili alternativi per i trasporti, ed i cittadini sembrano apprezzare ed approvare una policy incentrata sulla prevenzione ambientale che, oltre ad essere un toccasana per il nostro pianeta si rivela essere anche un grande traguardo in termini di tecnologia ed innovazione ingegneristica. E modestia a parte, quando si tratta di risparmiare sul carburante, in pochi si tirano indietro, amici o meno dell’ambiente.
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