Scarsa discussione sulle scelte di INARCASSA e una “gestione opaca” che va cambiata, approfittando delle elezioni per il rinnovo del comitato nazionale dei delegati della cassa previdenziale degli ingegneri e degli architetti liberi professionisti.
È questa in estrema sintesi una delle riflessioni dell’arch. Loredana Regazzoni, candidata alle elezioni INARCASSA che si terranno la prossima settimana e oggi esponente di Federarchitetti di Roma e tesoriere nazionale di Confedertecnica.
Abbiamo raggiunto l’arch. Regazzoni per capire quali sono i suoi obiettivi e programmi per il rinnovo di INARCASSA.
Mauro Ferrarini. Anzitutto, architetto, perché questa decisione di candidarsi?
Loredana Regazzoni. Per rimettere in gioco le esperienze acquisite nei trascorsi 5 anni in funzione di un cambiamento netto nella governance di INARCASSA.
Mauro Ferrarini. Lei invoca trasparenza nella gestione INARCASSA. Cosa rimprovera alla amministrazione uscente?
Loredana Regazzoni. Definirei la gestione uscente opaca in quanto tutte le scelte fondamentali della gestione di INARCASSA, assunte dal CdA e votate da una maggioranza blindata, non hanno avuto modo di essere adeguatamente discusse, tenendo conto anche delle istanze dell’opposizione. Anche se il governo uscente sostiene il contrario.
Mauro Ferrarini. Come sta cambiando la professione degli Architetti e come può la cassa di previdenza agevolare le nuove esigenze degli iscritti?
Loredana Regazzoni. La professione dell’architetto sta cambiando in peggio e non per colpa degli architetti.
La crisi economica, il numero sproporzionato dei laureati in architettura rispetto a quanti ne può assorbire il mercato, l’accaparramento del lavoro in house messo in atto dalle pubbliche amministrazioni e da ultimo, ma non ultima, la scadente formazione a livello europeo. A fronte di tutti questi fattori negativi, INARCASSA dovrebbe in generale allentare la pressione impositiva sugli iscritti consentendo, almeno finché perdura la crisi, una maggiore flessibilità contributiva.
Mauro Ferrarini. Telegrafica: tre priorità del suo programma…
Loredana Regazzoni. Numero uno: gestione trasparente, che non significa sapere, minuto per minuto, ciò avviene all’interno del CdA o del CND di INARCASSA, ma informare e coinvolgere gli iscritti sulle scelte gestionali che devono essere indirizzate esclusivamente a favore di quest’ultimi.
Numero due: reintrodurre la pensione minima garantita.
Numero tre: modulare la contribuzione dell’iscritto sulle sue reali capacità reddituali.
Mauro Ferrarini. Il DURC è sempre più spesso un problema, in questi tempi di crisi…
Loredana Regazzoni. Il problema del DURC è il gatto che si morde la coda: se non ho il DURC non posso accedere all’incarico professionale, se non ho l’incarico, e quindi non guadagno, non posso assolvere agli impegni previdenziali e quindi non ho la regolarità contributiva necessaria al rilascio del DURC.
Mauro Ferrarini. E quindi?
Loredana Regazzoni. Va spezzato questo anello mortale. Il rilascio del DURC deve diventare un automatismo controbilanciato da un sistema che consenta che parte dell’emolumento spettante al professionista venga riversato ad INARCASSA in tempi certi.
Mauro Ferrarini. Ha senso il meccanismo sanzionatorio per gli architetti inadempienti, oggi?
Loredana Regazzoni. Il meccanismo sanzionatorio, anche se mitigato rispetto ad un passato recente, è pur sempre un onere insostenibile per chi non ce la fa nemmeno a provvedere alla contribuzione minima. Andrebbe rivisto, se non abolito.
Mauro Ferrarini. Su quali strumenti finanziari punterebbe, per investire il patrimonio INARCASSA?
Loredana Regazzoni. Si dovrebbe puntare ad una maggiore redditività degli investimenti per una più soddisfacente redistribuzione degli utili sugli emolumenti agli iscritti tenendo pur sempre presenti norme di cautela che evitino gli investimenti a alto rischio
Mauro Ferrarini. Qual è a suo avviso il futuro della Fondazione?
Loredana Regazzoni. Proporrei di riesaminare lo statuto della Fondazione, basandolo su criteri di pariteticità dei soci fondatori. In alternativa, abolirei la Fondazione, così come strutturata, per dedicare maggiori risorse al sostegno del reddito, direttamente erogabili da INARCASSA. Si implementerebbe la funzione assistenziale della Cassa e si sgombrerebbe definitivamente il campo da equivoci di rappresentanza.
Mauro Ferrarini. Si vota dal 10 al 12 marzo. Perché un iscritto a INARCASSA dovrebbe andare a votare?
Loredana Regazzoni. È importante che ci sia una massiccia partecipazione al voto: primo per consentire il raggiungimento del quorum che è pari al 20% degli iscritti, secondo perché l’scritto darebbe un segnale forte della volontà di coinvolgimento nel governo di INARCASSA.
Come si vota
Hanno diritto di elettorato attivo gli architetti e gli ingegneri formalmente iscritti nel ruolo previdenziale di INARCASSA alla data del 10 ottobre 2014 e ancora iscritti alla data di votazione.
Nella città di Roma, ad esempio, si vota presso la sede del Notaio Luciana Fiumara, piazza Orazio Marucchi, 5, il 10, 11 e 12 marzo, dalle ore 9,30 alle 12,30 e delle 16,30 alle 19,30.
Elenco degli studi notarili presso i quali saranno istituiti i seggi elettorali
Si può votare anche per posta utilizzando la busta contenuta nella lettera inviata a tutti gli iscritti. La busta deve contenere: la scheda personale debitamente compilata, la scheda di votazione con il cognome e nome del candidato che si intende votare, senza ulteriori segni, e copia del documento di identità in corso di validità. La busta va spedita tramite raccomandata semplice.
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