Ieri alla Camera il voto finale sul decreto legge Sblocca Italia (decreto 133/2014), durante il quale sono state confermate le modifiche delle Commissioni (modifiche in materia di edilizia e ambiente; modifiche in materia di energia e incentivi). Ora il testo passa al Senato. Molti i contenuti interessanti che abbiamo analizzato nei giorni scorsi. Un altro tassello importante dello Sblocca Italia è l’introduzione delle sanzioni per chi non procede di conseguenza all’ingiunzione di demolizione degli edifici abusivi.
Nello Sblocca Italia sono state introdotte sanzioni salate se non si procede in seguito all’ingiunzione di demolizione degli interventi eseguiti senza permesso di costruire, in difformità o con variazioni essenziali, con la destinazione dei proventi alla demolizione e alla rimessione in pristino delle opere abusive.
La misura, inserita con un emendamento allo Sblocca Italia approvato dalla commissione Ambiente di Montecitorio, introduce sanzioni da 2.000 a 20.000 euro in caso di inottemperanza accertata all’ingiunzione di demolizione.
Il nuovo comma 4-bis dell’art. 31 del T.U. edilizia elenca i casi in cui la sanzione è sempre irrogata nella misura massima. La multa massima si applica:
– se gli interventi sono stati effettuati sulle aree e sugli edifici assoggettati a vincoli di inedificabilità, forestali o di tutela dei beni culturali e paesaggistici;
– se sono effettuati su aree destinate a opere e spazi pubblici;
– se si tratta interventi di edilizia residenziale pubblica;
– se sono interventi su aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato.
L’emanazione del provvedimento sanzionatorio in ritardo è responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario inadempiente (salve le responsabilità penali). Così anche la mancata emanazione del provvedimento sanzionatorio.
E gli incassi delle sanzioni a chi vanno?
Sono di competenza comunale e sono alla demolizione o alla rimessione in pristino (reintegrazione della situazione antecedente alla realizzazione degli impedimenti e delle turbative) delle opere abusive e all’acquisizione o all’attrezzatura di aree a verde pubblico. Restando ferme le competenze delle regioni a statuto speciale e alle province autonome, è consentito alle regioni a statuto ordinario di aumentare l’importo delle sanzioni e stabilirne la reiterabilità periodica nei casi di permanenza dell’inottemperanza all’ordine di demolizione.
La conversione del Decreto Sblocca Italia dovrebbe avvenire entro l’11 novembre.
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