Liberalizzazioni, il preventivo scritto non è più obbligatorio

Il decreto sulle liberalizzazioni cambia forma, mano a mano che si avvicina la sua conversione in legge. Dopo il passaggio alla Commissione Industria del Senato, infatti, sono stati resi noti alcuni degli emendamenti approvati, tra i quali si segnala l’abolizione del preventivo scritto da parte del professionista. Altra novità riguarda il compenso da versare ai tirocinanti, che scatta dopo un periodo di 6 mesi.

 

Salta il preventivo scritto
Nel testo del decreto legge sulle liberalizzazioni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, era già stato ‘depotenziato’ l’obbligo, da parte del professionista, di stilare un preventivo scritto dettagliato all’atto del conferimento dell’incarico professionale. La formulazione dell’art. 9 del decreto, infatti, stabilisce che la previsione scritta del compenso è obbligatoria solo nel caso venga richiesta esplicitamente dal cliente.

 

L’emendamento accettato lo scorso venerdì, fa sparire completamente tale obbligo, poiché nella nuova formulazione si legge che il compenso è “previamente reso al cliente con un preventivo di massima”. Sparisce pure l’illecito disciplinare a carico del professionista nel caso non venga formulato il preventivo per la prestazione.

 

Tirocinanti, rimborso dopo 6 mesi
Tra gli emendamenti depositati dal Governo ve ne è anche uno riguardante i tirocinanti, che si vedranno riconoscere un “rimborso spese forfettariamente concordato” dopo un periodo di 6 mesi.

 

Notai
Infine nel pacchetto di modifiche passate al vaglio della Commissione Industria del Senato vi è anche la cancellazione dell’obbligo di passare dal notaio per la costituzione di una nuova società a responsabilità limitata.

 

Tale opzione è riservata a persone fisiche che, alla data di costituzione della società, non abbiano ancora compiuto i 35 anni di età. L’atto costitutivo deve comunque essere un atto pubblico e deve essere redatto secondo un modello, il cui schema sarà preparato dal Ministero delle finanze di concerto con quello della giustizia.

 

Tribunali di impresa
Alle 12 sezioni specializzate per le questioni di impresa, si aggiungono altri 8 tribunali. Due saranno in Lombardia (Milano e Brescia), mentre il criterio generale ne prevede la creazione di uno presso i tribunali e le corti di appello con sede nel capoluogo di ogni regione dove le prime non esistono.

Redazione Tecnica

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