Vulnerabilità sismica edifici pubblici: in arrivo un fondo per la prevenzione

Il Programma individua le priorità di intervento, il quadro finanziario, le modalità di monitoraggio sullo stato di attuazione e le modalità di revoca dei finanziamenti

Il testo della bozza della Legge di Bilancio 2024 prevede l’istituzione di un Fondo per il finanziamento di un programma di mitigazione strutturale della vulnerabilità sismica degli edifici pubblici.

La misura è disciplinata all’articolo 73, che è parte del titolo XI rubricato “Misure in materia di calamità naturali ed emergenze”.

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Tuttavia trattandosi di un testo che potrebbe subire modifiche, pertanto ancora in fase di elaborazione, al momento non è stata fornita alcuna indicazione circa la dotazione di tale fondo. Tuttavia viene specificato che all’attuazione del Programma possono concorrere risorse già disponibili a legislazione vigente provenienti dal bilancio statale, nonché risorse europee e nazionali della coesione allo scopo destinate.

Vediamo meglio nel dettaglio cosa prevede la Manovra.

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A cosa serve il Programma?

Il Programma va ad individuare:

  • le priorità di intervento,
  • il quadro finanziario,
  • le modalità di monitoraggio sullo stato di attuazione e
  • le modalità di revoca dei finanziamenti.

Nel testo viene riportato che il Programma verrà declinato attraverso diverse linee di azione, delle quali sono responsabili le Amministrazioni di settore.

Il Programma verrà approvato con decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, su proposta della Cabina di coordinamento per la mitigazione strutturale della vulnerabilità sismica, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze.

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Chi andrà a coordinare il Programma?

La Cabina di coordinamento per la mitigazione strutturale della vulnerabilità sismica sarà presieduta congiuntamente dal Capo del Dipartimento Casa Italia e dal Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri.

La struttura di coordinamento opera senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica ed è composta da rappresentanti dei Ministeri dell’economia e delle finanze, della giustizia, dell’interno, della difesa, della cultura, dell’istruzione e del merito, dell’università e della ricerca, delle infrastrutture e dei trasporti e della salute, nonché dell’Agenzia del demanio, della Conferenza delle Regioni, dell’ANCI e dell’UPI.

Ai componenti della Cabina di coordinamento non spettano emolumenti, compensi, gettoni di presenza o rimborsi comunque denominati.

L’istituzione della Cabina di coordinamento avverrà attraverso un decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare.

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Redazione Tecnica

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