Abruzzo, Puglia e Veneto nella lista delle regioni che sbloccano i crediti incagliati

Riportiamo di seguito un riepilogo sugli interventi sblocca crediti messi in atto dalle tre regioni

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Soluzioni sblocca crediti Bonus Edilizi simili a quella messa in atto dalla Basilicata, poi seguita da Lazio e Piemonte, sono state previste anche da altre regioni. Alla lista degli enti si aggiungono Abruzzo, Puglia e Veneto che con azioni mirate intendono sbloccare i crediti incagliati derivanti da Bonus Edilizi, ovvero i crediti fermi nei cassetti fiscali dei contribuenti per i quali non è stato possibile trovare acquirenti sul mercato.

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Riportiamo di seguito un riepilogo sugli interventi sblocca crediti messi in atto dalle tre regioni: Abruzzo, Puglia e Veneto.

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Lo sblocca crediti in Abruzzo

Con una comunicazione ufficiale, viene reso noto che in Consiglio regionale è stata approvato il progetto di legge 354/2023 avente per oggetto “Disposizioni a sostegno degli interventi di miglioramento sismico ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio sul territorio regionale”. 

Il Consigliere regionale Americo Di Benedetto ha spiegato che la legge risponde alle richieste dei cittadini e delle imprese dell’Abruzzo che a seguito del divieto alla cessione del credito e allo sconto in fattura, salvo per alcuni soggetti e tipologie di interventi, introdotto il 17 febbraio 2023 si sono ritrovati in difficoltà con i lavori avviati e soggetti al Superbonus.

La legge regionale prevede l’attualizzazione del credito su base pluriennale oltre alla già prevista cessione su base annuale. In particolare, per quello che riguarda la cessione su base annuale, per i soggetti non titolari di partita iva tale cessione potrà avvenire al valore nominale del credito al netto del 10%.

Inoltre, per fare in modo che non ci siano rischi per le società pubbliche cessionarie, viene concesso il trasferimento del credito solo all’esito dell’acquisizione da parte del cessionario della documentazione prevista dal DL n.11 del 16 febbraio 2023 il cui possesso esclude la responsabilità solidale.

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Lo sblocca crediti in Puglia

Nella nota pubblicata sul sito dell’ente viene spiegato che l’intervento legislativo è stato impostato con un meccanismo semplice e immediato, nel rispetto del Decreto Legge n. 11 del 2023 (convertito in Legge 11 aprile 2023, n. 38) e consente agli Enti pubblici regionali e alle società controllate dalla Regione, non inclusi nell’elenco annuale ISTAT sulle pubbliche amministrazioni, di acquisire dalle banche o dalla banca capogruppo i crediti fiscali derivanti da interventi edilizi effettuati da imprese aventi sede legale oppure operativa sul territorio regionale, relativi a immobili ubicati sempre in Puglia.

La banca garantirà, attraverso un’apposita clausola contrattuale, il buon fine del credito.

Ciascun ente e società emanerà quindi uno o più bandi rivolti agli istituti di credito per acquisire, con procedura “a sportello”, in ordine cronologico di presentazione delle domande e fino a esaurimento della capacità fiscale disponibile, i crediti da portare in compensazione.

Le banche che cederanno i crediti andranno a garantire il reimpiego sul territorio della capacità fiscale liberata, provvedendo all’acquisizione di ulteriori crediti di imposta relativi a interventi su immobili ubicati nel territorio pugliese ed effettuati da imprese avente sede legale e/o operativa nella Regione Puglia.

Presso la Presidenza della Giunta regionale verrà istituito un Tavolo tecnico di confronto al fine di monitorare l’attuazione della legge, di vagliare le problematiche relative alla cessione dei crediti edilizi e, soprattutto, di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta nella circolazione dei crediti fiscali.

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Lo sblocca crediti in Veneto

La Regione Veneto promuove l’utilizzo della piattaforma informatica “SiBonus” messa a disposizione di Unioncamere, con un’apposita personalizzazione per il Veneto, tramite la propria società in house Infocamere.

Nell’Accordo vengono individuati i criteri di accesso al portale quali:

  • la territorialità,
  • il livello reddituale (ISEE) delle famiglie,
  • la cronologicità della conclusione/validazione dei lavori,
  • la tipologia del bonus e si prevede che venga definito un valore massimo dei crediti da inserire in piattaforma.

L’intento è quello di stabilire ex ante un costo standard delle cessioni, che favorisca trasparenza e pari opportunità nell’accedervi e a concordare con i professionisti (dottori commercialisti ed esperti contabili) che supportano cittadini e imprese, degli onorari calmierati, tali da incentivare il ricorso ad un supporto di esperti qualificati in grado di istruire correttamente le pratiche, anche al fine di scongiurare criticità burocratiche.

Infine la Regione chiede ad Unioncamere di verificare la possibilità, dato il valore sociale dell’intervento, di ridurre il costo a carico del cessionario del ricorso alla piattaforma, con lo scopo di incentivare il graduale esaurimento di crediti da tempo in attesa di cessione.

La Regione poi fa riferimento al D.L. 16 febbraio 2023, n. 11, convertito in Legge 11 aprile 2023, n. 38, per quanto riguarda i requisiti previsti per cedenti e cessionari.

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