Proroga Superbonus 110? Giorgetti: non è intenzione del governo

Il Superbonus è diventato il pomo della discordia tra i partiti che si scontrano a suon di analisi sui dati relativi ai costi a carico dello Stato, pertanto la domanda che tormenta è: il Superbonus ha avuto effetti positivi o negativi per l’economia italiana?

Proroga del 110 in vista? Stop alle speranze dei contribuenti. A pochi giorni dalla notizia trapelata su una possibile proroga fino al 31 marzo 2024 per i condomini con i lavori avviati, il ministro Giancarlo Giorgetti risponde alla Camera ad un quesito posto dal M5S e precisa che: “non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute“.

Il Superbonus è diventato il pomo della discordia tra i partiti che si scontrano a suon di analisi sui dati relativi ai costi a carico dello Stato, pertanto la domanda che tormenta è: il Superbonus ha avuto effetti positivi o negativi per l’economia italiana?

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Vediamo di seguito quali sono state le parole del ministro.

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Effetti positivi alla crescita ma i costi non vanno tralasciati

A tal proposito il ministro del MEF dichiara:

“In merito all’impatto macroeconomico positivo dell’agevolazione in esame occorre precisare che se anche diverse istituzioni, associazioni e centri di ricerca hanno concordato sul carattere espansivo del Superbonus e delle altre misure di incentivazione edilizia, gli stessi studi hanno sottolineato come le valutazioni di impatto di tali misure siano soggette ad un ampio margine di incertezza. Ciò è confermato dalla significativa variabilità dei risultati prodotti”.

“Inoltre, non può tralasciarsi che l’eventuale contributo positivo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento. Come ogni politica pubblica essa deve essere sottoposta a una rigorosa analisi costi-benefici”.

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Stime incerte sull’impatto del 110, costi certi per le finanze pubbliche

Il ministro parla degli aumenti dei costi del settore e precisa che gli interventi hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente: “prime, seconde, terze case, al mare, ai monti, di ricchi e di poveri e anche 6 castelli”.

Giorgetti aggiunge poi: “se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del Superbonus 110 è incerta, dall’altra parte, la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def”.

Sulla base dei dati forniti dalla Banca d’Italia, il ministro precisa che l’impatto “verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche”.

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Crediti incagliati: soluzioni in arrivo?

Il ministro dell’economia e delle finanze è stato categorico e ha motivato l’intenzione di non procedere con il prolungamento della Super agevolazione, tuttavia c’è un’apertura verso la risoluzione del problema dei crediti incagliati: “il mercato di acquisto dei crediti è ripartito grazie all’impegno del governo e alle certificazioni della natura di tali crediti e proprio per questo sono allo studio dell’esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza”.

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Redazione Tecnica

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