Ricostruzione post-alluvione, approvato un decreto-legge e nominato il Commissario straordinario

Inoltre è stato approvato un disegno di legge in materia di ricostruzione post-calamità che definisce, in un quadro unitario, le procedure e le misure da adottare nei processi di ricostruzione successivi ad eventi calamitosi più in generale

Aggiornamento del 2 agosto 2023: Nel testo della LEGGE 31 luglio 2023, n. 100, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61, recante interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023 (il cosiddetto Decreto Alluvione) si legge che “Il decreto-legge 5 luglio 2023, n. 88, recante disposizioni urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi a far data dal 1° maggio 2023, è abrogato. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge n. 88 del 2023.”

Martedì 27 giugno 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge per la ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione e un disegno di legge in materia di ricostruzione in seguito a calamità naturali.

Inoltre il Governo ha preannunciato che, a seguito dell’entrata in vigore del decreto-legge, nominerà come Commissario straordinario alla ricostruzione il generale Francesco Paolo Figliuolo, già Commissario straordinario per l’emergenza Covid.

>> Vorresti ricevere news come questa? Clicca qui, è gratis

Ricostruzione post-alluvione, il decreto-legge

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge contenente disposizioni urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi a far data dal 1° maggio 2023, che disciplina il coordinamento delle procedure e delle attività di ricostruzione sui territori delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche interessate dagli eventi alluvionali, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Leggi anche Alluvione Emilia-Romagna, decreto-legge in Gazzetta: le misure per imprese e famiglie

Il testo istituisce il Fondo per la ricostruzione e prevede la nomina di un Commissario straordinario (Figliuolo, appunto), dotato di un’apposita struttura di supporto, che, in raccordo con il Capo del Dipartimento della Protezione civile e con il Capo del Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, avrà i seguenti compiti:

  • definire la programmazione delle risorse finanziarie per la realizzazione degli interventi di ricostruzione, pubblica e privata;
  • provvedere alla ricognizione e all’attuazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione per le più urgenti necessità, d’intesa con le regioni interessate;
  • coordinare gli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione degli immobili privati, anche ad uso economico-produttivo, ivi inclusi gli immobili destinati a finalità turistico-ricettiva e le infrastrutture sportive, concedendo i relativi contributi e vigilando sulla fase attuativa degli interventi stessi;

Leggi anche 750 euro per perizia danni alluvione e fino a 5 mila per interventi su strutture e impianti

  • coordinare la realizzazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione degli edifici pubblici, dei beni monumentali, delle infrastrutture e delle opere pubbliche danneggiate, anche di interesse turistico;
  • informare periodicamente, almeno con cadenza semestrale, la Cabina di coordinamento per la ricostruzione sullo stato di avanzamento dei lavori, sulle principali criticità emerse e sulle soluzioni prospettate;
  • gestire la contabilità speciale appositamente aperta;
  • assicurare l’indirizzo e il monitoraggio su ogni altra attività prevista nei territori colpiti, anche nell’ambito della Cabina di coordinamento;
  • trasmettere annualmente al Presidente del Consiglio dei Ministri o, ove nominata, all’autorità politica delegata per la ricostruzione, una relazione sullo stato di attuazione della ricostruzione, anche al fine di individuare ulteriori misure di accelerazione e semplificazione eventualmente da adottare.

La Cabina di coordinamento per la ricostruzione (composta dal Commissario straordinario alla ricostruzione, che la presiede, dal Capo del Dipartimento Casa Italia e dal Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dai presidenti delle regioni interessate e dal sindaco metropolitano, da un rappresentante delle province interessate designato dall’Unione province d’Italia e da un rappresentante dei comuni interessati designato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani) coadiuva il Commissario:

  • nella progressiva integrazione tra le misure di ricostruzione;
  • nel monitoraggio dell’avanzamento dei processi;
  • nella definizione dei criteri da osservare per l’adozione delle misure necessarie per favorire e regolare il proseguimento dell’esercizio delle funzioni commissariali in via ordinaria.

Il decreto definisce inoltre i criteri e le procedure per l’individuazione delle opere da ricostruire e per l’erogazione dei relativi contributi, sia per quanto riguarda l’ambito pubblico sia per quello privato.

Leggi anche Rischio idrogeologico e vincoli: livelli di tutela, volumi interrati e sanatorie

Ricostruzione post-calamità, disegno di legge

Il Consiglio dei Ministri nella stessa seduta ha approvato inoltre un disegno di legge in materia di ricostruzione post-calamità (esame preliminare), che definisce, in un quadro unitario, le procedure e le misure da adottare nei processi di ricostruzione successivi ad eventi calamitosi più in generale.

La nuova disciplina prevede che, al termine dello stato di emergenza, possa essere deliberato dal Consiglio dei Ministri lo “stato di ricostruzione”, previa intesa con i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate. Tale deliberazione può essere assunta nei casi in cui sia impossibile il rientro nel regime ordinario, in quanto non sono state ultimate le procedure di ricostruzione e occorra una complessiva revisione dell’assetto urbanistico ed edilizio delle aree colpite.

Il piano può prevedere misure di delocalizzazione necessarie per la riduzione del rischio sismico e idrogeologico. Successivamente alla deliberazione, viene nominato un Commissario straordinario, dotato di una struttura ad hoc, che elabora il piano generale pluriennale di interventi riguardante le aree e gli edifici colpiti, in cui sono determinati anche il quadro complessivo dei danni e il relativo fabbisogno finanziario.

Leggi anche Dissesto idrogeologico: dieci fake news ora in circolazione

Il Commissario coordina gli interventi di ricostruzione e riparazione degli immobili privati e pubblici e può agire in deroga alle disposizioni vigenti, fatto salvo il rispetto delle disposizioni penali, dei principi generali dell’ordinamento, delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. Inoltre, si prevede la nomina di una Cabina di coordinamento, che coadiuva il Commissario straordinario nella definizione del piano e nel monitoraggio dell’avanzamento dei processi di ricostruzione.

Per la gestione finanziaria, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, sono istituiti un Fondo per la ricostruzione e un Fondo per le spese di funzionamento dei Commissari straordinari, trasferiti al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si prevede poi l’istituzione di un organo tecnico a competenza intersettoriale denominato “Conferenza permanente”, che esprime parere obbligatorio e vincolante sugli strumenti urbanistici attuativi adottati dai singoli Comuni e sul programma delle infrastrutture ambientali e che approva i progetti delle opere pubbliche e dei lavori relativi a beni culturali.

Il Dipartimento di Casa Italia esercita le funzioni di indirizzo, coordinamento, programmazione, gestione, finanziamento e monitoraggio degli interventi di ricostruzione di territori colpiti da eventi calamitosi.

Ambiti ricostruzione

In merito alla ricostruzione, si distinguono gli ambiti in:

  • interventi su centri storici e nuclei urbani e rurali, da pianificarsi da parte dei Comuni;
  • contributi per la ricostruzione e riparazione privata (su immobili e mobili), per i quali è definita la relativa procedura di concessione;
  • interventi per ricostruzione e riparazione di edifici pubblici (da definirsi con atti del Commissario), per i quali sono definiti i soggetti attuatori, i quali si avvalgono anche di una centrale unica di committenza.

Consigliamo

Il manuale Valutazione della robustezza di sistemi strutturali e geotecnici di Matteo Felitti e Francesco Oliveto (Maggioli editore), in cui è presente una sezione di approfondimento su come affrontare il problema del dissesto idrogeologico, con focus su:

  • fenomeni da azioni franose, smottamenti e cedimenti
  • colate detritiche e di terra
  • crolli in roccia
  • cedimenti per smottamenti e variazioni del livello di falda
  • instabilità delle scarpate per piogge intense con aumento del livello di falda >> qui trovi un estratto

Valutazione della robustezza di sistemi strutturali e geotecnici

“Un testo che declina dettagliatamente un concetto che reputo alla base della progettazione strutturale” (Franco Bontempi).“Nel volume non ci si limita ad introdurre in modo semplice la problematica, ma si guida il lettore alla comprensione della risposta strutturale agli eventi inattesi attraverso esempi concreti” (Ivo Caliò)La robustezza di un sistema strutturale e geotecnico è intesa, sostanzialmente, come la capacità di prevenire o ridurre le conseguenze derivanti da un evento locale (eccezionale e/o estremo).Il testo, suddiviso in due parti distinte per un’agevole consultazione, affronta con piglio autorevole e approccio operativo il tema – ancora oggi poco conosciuto – della valutazione del comportamento strutturale attraverso gli indici di robustezza.Tra i molteplici aspetti trattati, il manuale analizza, in dettaglio, il fenomeno del collasso progressivo, le forme con cui può manifestarsi ed i relativi meccanismi di innesco e propagazione, proponendo, poi, esempi di interventi di retrofitting per ottimizzare la risposta strutturale.Inoltre, vengono riportati, in maniera esaustiva, numerose applicazioni numeriche per la stima degli indici di robustezza, con particolare riferimento alle strutture esistenti in c.a., murature e opere geotecniche.Tali casi studio, rappresentano utili strumenti operativi per lo strutturista che si occupa di tali tematiche.Matteo FelittiTitolare dello studio ENGINEERING & CONCRETE CONSULTING, si occupa principalmente di calcolo strutturale, dissesti statici nelle costruzioni esistenti, degrado dei materiali e risoluzione di contestazioni. Cultore di Scienza delle Costruzioni ICAR/08, docente Esterno di “Calcolo Automatico delle Strutture” presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.Francesco OlivetoIngegnere specializzato nell’ambito strutturale e geotecnico. Collabora con Gruppo Sismica srl per la formazione e lo sviluppo di metodologie di calcolo di strutture in muratura e in c.a. in condizioni di danno pregresso e attuale ai fini della stima della capacità residua.Gli Autori, in collaborazione con STACEC Srl, hanno sviluppato e implementato, nel software FaTA Next, alcuni modelli di degrado per la valutazione degli indicatori di rischio su strutture in calcestruzzo armato con danno inglobato. Tale argomento sarà oggetto di una prossima pubblicazione.

Matteo Felitti, Francesco Oliveto | 2021 Maggioli Editore

59.00 €  56.05 €

Da non perdere

Immagine (di repertorio): iStock/andriphoto

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento