Grandi cambiamenti in vista per il settore fotovoltaico e per quello delle fonti energetiche rinnovabili in generale nel 2012. Il Ministero dello sviluppo economico prepara la forbice per tagliare ulteriormente gli incentivi al fotovoltaico, sarebbe la quinta, previsti dal Conto Energia. Infatti siamo vicini alla soglia del costo annuo dei 6/7 miliardi di euro, oltre la quale il regime delle tariffe incentivanti può essere rivisto.
E intanto, a partire dal 1° gennaio 2012, sono entrate in vigore le nuove tariffe previste dal quarto Conto Energia. Con il 2013, invece, si avrà una totale rivoluzione degli incentivi che spariranno per fare posto a tariffe omnicomprensive legate alla quantità di energia complessiva immessa nella rete dall’impianto, mentre per l’autoconsumo sarà prevista un’altra tariffa, come stabilito dal d.m. 5 maggio 2011 (tabella 4 dell’allegato 5).
Ricordiamo che i nuovi valori in vigore dal 1° gennaio 2012 riguardano i prezzi minimi, che vengono garantiti dal regime di ritiro dedicato per gli impianti ‘non programmabili’ o comunque con una potenza inferiore alla soglia del Megawatt.
A fine marzo, per la precisione il 29 marzo 2012, scattano le limitazioni all’accesso alle tariffe incentivanti per i grandi impianti in zona agricola (superiori a 1 MW) e a tutti quelli che, sempre in zona agricola, non abbiano rispettato i vincoli riguardanti la distanza minima tra impianti e asservimento di aree vicine.
Grandi novità anche per le aziende che operano nel settore, poiché, sempre a decorrere dal 29 marzo 2012, decorre l’obbligo di garanzia dei moduli fotovoltaici a 10 anni, mentre tre mesi dopo, il 30 giugno 2012, scade il periodo transitorio per il calcolo semplificato delle voci di costo per ricondurre la produzione al tipo ‘Made in Eu’, che consente di godere di un +10% alle tariffe incentivanti previste dal Conto Energia sul fotovoltaico.
In arrivo anche il decreto sugli incentivi alle energie rinnovabili
Ma non è solo il settore del solare fotovoltaico a essere in fermento. È infatti di prossima pubblicazione il decreto che pone mano al sistema di attribuzione degli incentivi per tutti gli altri impianti FER. In pratica mancano solo le firme del Ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera e quella del Ministro dell’ambiente, Corrado Clini.
Il nuovo decreto rimodula la disciplina delle tariffe incentivanti per tutte le fonti rinnovabili escluso ovviamente il fotovoltaico (per il quale vale ancora il d.m. 5 maggio 2011) e prevede il raggiungimento di una soglia massima di spesa annua tra 6 e 7 miliardi di euro (un miliardo circa rispetto a quanto previsto dal governo Berlusconi).
Anche per le altre fonti rinnovabili con il 2013 diremo addio ai c.d. certificati verdi, e si passerà così al vero e proprio sistema di incentivi. Nel caso dell’eolico, il decreto prevede un corrispettivo di durata ventennale (25 anni nel caso dell’eolico off-shore) e le cifre vanno da 310 euro per megawattora per gli impianti fino a 20 kilowatt, a 118 euro per quelli superiori ai 5 megawatt. Nel caso dell’idroelettrico la durata sarà pressoché identica, 25-30 anni, con cifre comprese tra 230 e 102 euro (100 e 105 euro invece le cifre comprese per la geotermia).
Disciplina differente invece per gli impianti di potenza superiori ai 5 MW: si potrà infatti accedere agli incentivi soltanto partecipando ad aste al ribasso, mentre le biomasse potranno accedervi rispettando la soglia dei 20 megawatt. La prima asta per attribuire gli incentivi si terrà entro giugno e nel triennio 2013-15 si prevede di incentivare circa 1.850 MW di eolico on shore, 680 MW di off shore, 150 MW di idroelettrico, 60 MW di geotermico e 180 MW tra biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili
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