DL 35 è legge. Il ponte sullo stretto di Messina costerà 15 miliardi di euro

Aggiornato il valore del progetto, che probabilmente avrà una struttura a campata unica di 3,3 chilometri che renderebbe all’opera un primato: quello di ponte sospeso più lungo al mondo

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(aggiornamento del 31 maggio 2023) Approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 35/2023, che contiene disposizioni urgenti per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. Il provvedimento è stato convertito in legge ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 maggio 2023.

Ricordiamo che lo scorso 16 marzo 2023 il Consiglio dei Ministri aveva approvato salvo intese, il testo della bozza del Decreto Legge n.35 del 31 marzo 2023, recante Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria che è stato poi pubblicato in Gazzetta n.77 del 31 marzo 2023.

Il provvedimento normativo, oltre a fissare le tempistiche per l’approvazione del progetto esecutivo (la data in programma è il 31 luglio 2024), fornisce indicazioni circa: l’assetto societario e governance della società Stretto di Messina S.p.a., il rapporto di concessione, il riavvio delle attività di programmazione e progettazione dell’opera, i rapporti contrattuali con il contraente generale ed il project manager consultant, il servizio di monitoraggio ambientale e il commissario straordinario.

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Non si tratta di un nuovo progetto, ma viene ripresa la proposta presentata nel 2011. Di seguito qualche dato tecnico e i costi dell’opera.

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Ponte sullo stretto di Messina a campata unica

Il progetto è quello di una struttura a campata unica di 3,2 chilometri che renderebbe all’opera un primato, ovvero quello di ponte sospeso più lungo al mondo.

Trattandosi di un progetto già proposto nel 2011, questo andrà aggiornato con le specifiche tecniche delle nuove normative soprattutto in materia ambientale e di sicurezza.

Di questa infrastruttura, dalla storia lunga e travagliata, se n’è parlato a fine febbraio durante il seminario «Il Ponte sullo Stretto di Messina – Una grande sfida tecnica e tecnologica», organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Roma.

In tale occasione l’Ing. Massimo Cerri, presidente dell’Ordine, ha evidenziato che si tratta di «un’opera molto sfidante, che con giungerebbe le due sponde di uno stretto la cui distanza varia tra i 3 e i 16 chilometri, con fondali dai 70 ai 2.000 metri, forti correnti marine, presenza di faglie».

L’Arch. Silvio Salvini ha poi sottolineato la complessità dell’opera mettendo in evidenza aspetti circa la cantierizzazione e i materiali da impiegare: «un’opera dalle caratteristiche eccezionali, in termini di complessità e dimensioni: basti pensare alla cantierizzazione necessaria alla sistemazione del ‘cavo’ da ancorare alle due sponde, che potrebbe avere un diametro di 1,3 metri. Tema cruciale sarà anche la scelta e la qualità dei materiali, con la ricerca scientifica che in questo momento ci propone materiali diversi e resistenti come le fibre».

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Le prestazioni attese dall’opera

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri – CNI aveva reso noti i dati tecnici che interessano il progetto del 2011 che prevedeva un impalcato aerodinamico multi-cassone, il cosiddetto Messina-type, composto da una campata centrale lunga 3.300m, da un cassone ferroviario largo 7,5m e due cassoni stradali larghi 14,2m. Prevedeva, inoltre, due torri ad H-multipla a due “gambe” collegate da tre traversi: ciascuna larga 51m, alta 399m e pesante 55.000t.

Secondo il CNI, il progetto finale sarà in grado assicurare, tra le altre cose:

  • prestazioni aerodinamiche che garantiscano stabilità anche in condizioni vento “estremo”, cioè superiore ai 200km/h;
  • resistenza alle azioni sismiche che garantiscano la resistenza a eventi sismici di circa 7,1 Richter, quindi comparabili al terremoto del 1908;
  • prestazioni strutturali di sicurezza e di servizio che prevedano, fra l’altro, elevati sovraccarichi stradali e ferroviari, stimabili rispettivamente in 25.000t e 40.000t;
  • una durabilità dell’opera di 200 anni.

I dati tecnici si ritrovano nell’allegato Infrastrutture al DEF 2023 dove vengono riportate le caratteristiche dei principali elementi che caratterizzano il progetto definitivo del ponte sospeso, attualmente disponibile, che consiste in circa 8.000 elaborati progettuali e prevede una lunghezza della campata centrale di 3.300 metri, a fronte di 3.666 metri di lunghezza complessiva comprensiva delle campate laterali, 60,4 metri larghezza dell’impalcato, 399 metri di altezza delle torri, 2 coppie di cavi per il sistema di sospensione, 5.320 metri di lunghezza complessiva dei cavi, 1,26 metri come diametro dei cavi di sospensione, 44.323 fili d’acciaio per ogni cavo di sospensione, 65 metri di altezza di canale navigabile centrale per il transito di grandi navi, con volume dei blocchi d’ancoraggio pari a 533.000 metri-cubi.

L’opera è costituita da 6 corsie stradali, 3 per ciascun senso di marcia (veloce, normale, emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno.

Il ponte è stato progettato con una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di “terza generazione” stabile fino a velocità del vento di 270 km/h.

Nel progetto definitivo erano previste, inoltre, diverse opere di collegamento del ponte con la viabilità esistente, con la realizzazione di 20,3 km di collegamenti stradali e 20,2 km di collegamenti ferroviari.

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Quanto costerà il ponte sullo stretto di Messina

Nel comunicato pubblicato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma era stato fornito qualche dato circa i costi dell’opera che da sola vale 2,9 miliardi di euro, valore che sale a 7,1 miliardi di euro considerando il progetto complessivo. Tuttavia, il costo dell’opera è stato aggiornato, in quanto si va verso stime sempre più accurate.

Il dato, riportato nell’allegato Infrastrutture al DEF 2023 approvato l’11 aprile 2023, è di 13,5 miliardi di euro ai quali si andranno ad aggiungere altri 1,1 miliardi per le opere complementari al collegamento ferroviario lato Sicilia e lato Calabria. Restano invece, ancora da valutare i costi legati alle opere di ottimizzazione e complementari alle connessioni stradali, che verranno meglio definite e dettagliate nell’ambito dei prossimi contratti di programma con ANAS.

Il Decreto sancisce il ritorno della società Stretto di Messina Spa alla quale partecipano RFI, Anas, le Regioni Sicilia e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51%, il ministero dell’Economia, che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il ministero delle Infrastrutture, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa.

Si legge, inoltre, nel testo che la concessione ha una durata di trent’anni decorrenti dall’entrata in esercizio dell’opera e che eventuali proroghe dei termini per la realizzazione dell’opera determinano corrispondenti slittamenti della durata della concessione.

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Il supporto del gruppo di lavoro del CNI

Il CNI accoglie con favore l’intenzione del Governo di investire nella realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina ed ha istituito un apposito Gruppo di lavoro, coordinato dal Consigliere Edoardo Cosenza e che vedrà la partecipazione anche del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa.

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Foto di copertina: https://www.mit.gov.it/comunicazione/news/italian-challenge-bridge-between-sicily-and-calabria-will-become-reality

Redazione Tecnica

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