Stop Superbonus e Bonus Edilizi? Le proposte di modifica al DL Aiuti

Il decreto Aiuti ha fatto il pieno di proposte di modifica soprattutto sula questione della cessione dei crediti, anche alla luce del grido d’allarme lanciato dalle piccole imprese che stanno facendo i conti con i crediti incagliati

Lisa De Simone 15/06/22

Parlamento al lavoro, per l’ennesima volta, sul fronte Superbonus.

Il decreto Aiuti, che dovrà essere convertito in legge entro il 16 luglio, infatti, ha già fatto il pieno di proposte di modifica soprattutto sula questione della cessione dei crediti, anche alla luce del grido d’allarme lanciato dalle piccole imprese che stanno facendo i conti con i crediti incagliati.

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Su questo tema è stata presentata anche un’interrogazione al Ministero dell’economia per valutare la possibilità di un intervento urgente per garantire la liquidità.

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L’allarme della CNA

La richiesta al governo viene dai senatori del Pd, primo firmatario Daniele Manca, capogruppo Commissione bilancio al Senato. L’interrogazione parte dall’indagine della CNA secondo cui, a causa del blocco della cessione, circa 33 mila imprese artigiane sono a rischio fallimento.

Non c’è dubbio, infatti, che siano proprio le piccole imprese a rischiare di più, e soprattutto quelle che fino ad oggi hanno agito senza fare rete e senza approfittare delle opportunità offerte da diverse associazioni di categoria che si sono fatte carico di gestire le pratiche di questo tipo, assicurando di fatto sempre la liquidità necessaria.

Nell’interrogazione si chiede quindi al governo di adottare misure per facilitare lo sblocco della cessione dei crediti fiscali anticipati o maturati dalle imprese edili nell’ambito dei bonus edilizi, agevolando lo smaltimento delle procedure in essere, anche tramite la possibilità di una ulteriore estensione del limite massimo al numero delle cessioni ammesse.

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Proposte a tutto tondo

Un fronte caldo sul quale sta lavorando anche la Camera nell’ambito dell’esame del decreto Aiuti destinato ad arrivare al voto a partire dal prossimo lunedì 20 giugno. Per questo sono già stati presentati diversi emendamenti dai parlamentari della maggioranza, con proposte quanto mai varie.

Si prevede ad esempio di consentire alle banche di utilizzare i crediti per l’acquisto di BTP decennali. Si chiede di poter utilizzare i crediti rimasti incagliati nel 2022 per un anno in più, ossia per compensare le imposte dovute nel 2023, mentre la norma stabilisce l’obbligo di uso in compensazione con le stesse regole previste per l’utilizzo diretto della detrazione d’imposta, dunque in riferimento all’anno nel quale è maturato il diritto e non nell’anno successivo, per cui la quota non utilizzata va persa.

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Più possibilità per le banche

Su queste due proposte al momento non ci sono risposte, ma il governo potrebbe accettare la possibilità di una ulteriore cessione dei crediti da parte delle banche ai propri correntisti. Attualmente questa opzione è concessa solo in riferimento ai clienti professionali privati, tra i quali rientrano anche le imprese con bilancio pari o superiore a 20 milioni di euro, fatturato netto di almeno 40 milioni di euro e fondi propri pari o superiori a 2 milioni di euro.

Un emendamento propone di consentire di acquistare il credito anche alle imprese che abbiano depositato un bilancio pari almeno a 50 mila euro. Non è detto che questa soglia sia accettata, ma appare assai probabile che ci sia un intervento proprio per ampliare la platea dei soggetti ai quali può essere offerta la possibilità di acquistare questi crediti.

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I cantieri intanto vanno avanti

Sul fronte dei lavori, peraltro, c’è anche da dire che gli ultimi dati dell’Enea non fanno registrare nessun blocco dei cantieri, anzi. Dai dati risultano infatti detrazioni previste per un importo di oltre 33,712 miliardi di euro, con una crescita di circa tre miliardi rispetto al mese precedente.

Si tratta di un aumento pari a quello di aprile, e superiore di oltre un miliardo rispetto all’incremento registrato tra gennaio e dicembre. Un ritmo di crescita che evidentemente non ha risentito nei fatti delle misure antifrode varate a novembre 2021, e che ha portato quasi ad un raddoppio degli interventi rispetto a quanto registrato a fine dicembre, quando il totale delle detrazioni a seguito delle pratiche asseverate era risultato di poco superiore ai 17,824 miliardi di euro.

Consigliamo anche

Il pacchetto operativo scaricabile Le regole per le asseverazioni con il decreto costi massimi (Prezzario MiTE) di Antonella Donati, che raccoglie una selezione di documenti e di indicazioni utili da applicare al proprio caso.

Nella raccolta, il professionista troverà:

  • un documento esplicativo dedicato alle regole del decreto dei costi massimi, comprensivo di tabella di confronto dell’allegato A del decreto Requisiti Ecobonus (testo previgente e testo in vigore dal 15 aprile 2022);
  • l’allegato A con i costi massimi specifici;
  • la raccolta normativa di riferimento;
  • il glossario delle opere edilizie che rientrano nell’edilizia libera;
  • le FAQ ENEA;
  • la modellistica in formato editabile .docx per le asseverazioni delle congruità delle spese per i lavori rientranti nell’ecobonus.

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Foto:iStock.com/eclipse_images

Lisa De Simone

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