La traduzione letteraria dell’acronimo compositi CRM (Composite Reinforced Mortar) significa malta rinforzata con composito. Di per sé la traduzione letteraria descrive correttamente tale sistema di rinforzo che infatti si realizza andando a inglobare all’interno di una malta un intonaco, in questo caso un materiale composito, ovvero una rete preformata in fibra di vetro.
I compositi CRM hanno avuto una larga diffusione a seguito dei sismi del centro Italia, in maniera parallela ai sistemi compositi FRCM. Anche per essi la matrice è di natura inorganica, e quindi risulta maggiormente compatibile per edifici in muratura; possiamo distinguere due tipologie di matrici:
- betoncini base calce;
- betoncini base cemento.
>> Vorresti ricevere approfondimenti come questo? Clicca qui e iscriviti alle newsletter di Ediltecnico
A differenza dei materiali FRCM viene qui adottato il termine betoncino, poiché tale materiale viene applicato in spessore di intonaco, circa 4 cm.
Vediamo in questo articolo, estratto dal Manuale di consolidamento con materiali compositi di Andrea Bagni, edito da Maggioli Editore, quali sono e in che modo avvengono le applicazioni dei sistemi CRM.
Leggi anche: Materiali compositi: riferimenti normativi e uso in edilizia
CRM per gli edifici in muratura
L’unica applicazione possibile per i sistemi di rinforzo CRM sono gli edifici in muratura; per tale motivo è sempre preferibile adottare betoncini base calce, in grado di garantire la sufficiente traspirabilità al fine di ottenere un intervento di rinforzo compatibile con il supporto.
L’unico materiale di rinforzo adottabile per il sistema CRM è la rete bidirezionale; infatti, questo sistema di rinforzo è stato proposto con l’intento di andare a innovare la tecnologia tradizionale dell’intonaco armato con rete elettrosaldata bidirezionale, andando a sostituire un materiale più suscettibile al decadimento ambientale, come può essere l’acciaio, con un materiale più durabile, come appunto la fibra di vetro o arammide.
La rete preformata in fibra di vetro è quindi un materiale composito costituito da filamenti di fibra di vetro impregnati all’interno di una matrice di resine epossidica. Il processo di impregnazione avviene in stabilimento, per tale motivo la rete viene anche definita come rete in FRP; questa denominazione non deve però condurre nell’errore di considerare per questo tipo di sistema composito di rinforzo le relative linee guida e istruzioni tecniche definite invece per i sistemi FRP.
Potrebbe interessarti: Interventi Sismabonus 110%: il rinforzo delle strutture voltate con FRCM
Come si realizza la rete FRP
La rete FRP del sistema composito CRM si realizza assemblando più componenti.
- Rete preformata: realizzata mediante impregnazione di fibre resistenti agli alcali, in vetro, carbonio, basalto o arammide in un’unica fase produttiva; le reti hanno la funzione di fornire un incremento della resistenza a trazione ed il confinamento degli elementi da rinforzare. Vengono in genere raccolte in rotoli alti 2 m e lunghi 20 m.
- Angolari: realizzati con i medesimi materiali e con lo stesso processo produttivo delle reti, con funzione di realizzare una continuità strutturale in corrispondenza degli angoli e delle aperture dell’edificio.
- Elementi di connessione: realizzati con i medesimi materiali, con la funzione di garantire il collegamento dell’intonaco armato con l’elemento murario e con il rinforzo installato sulla faccia opposta di quest’ultimo, laddove previsto. La connessione si costituisce di una barra preformata e di un fazzoletto in FRP.
Le fasi applicative
Dopo aver introdotto i materiali costituenti il sistema di rinforzo CRM descriviamo le fasi applicative, le quali possono essere fatte secondo due modalità.
- Metodo di applicazione simile ai sistemi di rinforzo FRCM, dove su supporto saturo di acqua a superficie asciutta viene applicato un primo strato di rinzaffo al paramento murario con betoncino. Successivamente si realizza la messa in opera della rete in FRP, inglobandola parzialmente nella malta fresca del rinzaffo. Infine, avviene il ricoprimento totale del sistema di rinforzo con una seconda mano di betoncino strutturale. Il posizionamento dei connettori avviene prima dell’applicazione del secondo strato di intonaco. Per l’installazione degli stessi si utilizza una resina di inghisaggio.
- Metodo di applicazione simile al rinforzo tradizionale con intonaco armato; un’altra soluzione di applicazione indicata dalla maggior parte dei produttori di tale sistema prevede inizialmente il fissaggio della rete al supporto installando i connettori e successivamente l’applicazione in un’unica mano dell’intonaco strutturale. Questa seconda soluzione prende spunto dalla realizzazione del classico betoncino armato con rete elettrosaldata.
Per saperne di più, continua a leggere dal volume
Il Manuale di consolidamento con materiali compositi è un volume molto pratico da utilizzare a supporto nei progetti di ristrutturazione (Superbonus 110, Sismabonus); permetterà in maniera veloce di individuare la soluzione di rinforzo composito più efficace in funzione del supporto e della destinazione d’uso, raccogliendo in maniera organica tutte le informazioni relative a progettazione, accettazione in cantiere e posa in opera.
>> Guarda il prezzo del volume su Amazon!
Foto:Fibre Net Spa
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento