Nel caso studio vediamo questa tecnica di consolidamento applicata all’intervento di adeguamento e ristrutturazione di un edificio storico sito nel centro di Arezzo.
Dissesto: ala inagibile a causa del cedimento fondale
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Il fabbricato di pregio di cui parliamo è il Palazzo della Badia, edificio storico dalla forma geometrica complessa, articolata attorno a due chiostri e addossato alla Chiesa della Badia. Oggi é sede della scuola I.T.C. MICHELANGELO BUONARROTI.
Il fabbricato presentava una porzione inagibile a causa del cedimento di terreno e fondamenta avvenuto a seguito dei lavori di realizzazione del prospicente parcheggio interrato di Piazza del Popolo.
Il dissesto dell’ala sud-est del palazzo ha generato un quadro fessurativo sia sulle murature portanti, con lesioni marcate su alcuni paramenti murari, che sugli orizzontamenti voltati, caratterizzati da lesioni passanti e perdite di forma per alcune volte, che hanno richiesto anche il puntellamento in uno degli ambienti interessati da tale quadro fessurativo.
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Consolidamento fondamenta con iniezione di resine espandenti
A seguito di un preciso rilievo e analisi del quadro fessurativo è stata evidenziata la necessità di un consolidamento del terreno. Ciò è stato poi confermato dalle indagini geologiche e dalla ricostruzione del modello geotecnico del sottosuolo.
Le opere di consolidamento avrebbero dovuto quindi garantire nuova stabilità alle fondazioni e consentire l’esecuzione di ripristini e adeguamenti, in modo definitivo.
Vista la necessità di ridurre al minimo possibile scavi e demolizioni, i tecnici incaricati del progetto hanno scelto un consolidamento del volume di terreno significativo mediante iniezione di resine espandenti a densità differenziata, eseguite da entrambi i lati delle murature coinvolte dai cedimenti.
Questa scelta progettuale ha permesso quindi di:
- operare solo sulla zona ceduta, senza irrigidire la struttura e minimizzando i rischi di innescare cedimenti nella porzione non trattata
- intervenire senza scavi e senza nessuna demolizione di pavimenti e marciapiedi
- ottenere un miglioramento geomeccanico e una stabilizzazione di tutto il volume di terreno interessato dal dissesto e significativo per la geometria fondale dell’edificio.
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Le opere di consolidamento del nodo terreno fondazione, hanno interessato l’intera ala sud-est dell’edificio e sono state completate in circa 2 settimane, interessando sia le mura perimetrali che quelle interne.
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Al fine di verificare i miglioramenti ottenuti in termini di prestazione del terreno e quindi collaudare il consolidamento, sono state eseguite una serie di indagini penetrometriche dinamiche pre e post iniezione. Tali indagini geognostiche sono scelte frequentemente per queste verifiche, in quanto hanno vari vantaggi rispetto ad altre metodologie geognostiche:
- possono essere eseguite prove molto vicine alle fondazioni, visto che la strumentazione non necessità di ancoraggi
- la lettura dei dati è diretta è può essere eseguita da qualsiasi operatore senza rischio di errore nell’acquisizione
- il dato è oggettivo e affidabile sulla verticale indagata consente un raffronto chiaro tra i valori di resistenza pre e post iniezione.
Le prove hanno consentito di verificare la corrispondenza dei volumi iniettati gli incrementi di resistenza ottenuti rispetto al dato pre iniezione.
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L’intervento descritto ha permesso di stabilizzare il terreno detensionato dagli scavi per la realizzazione del parcheggio.
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Successivamente l’Impresa Idio Ridolfi e Figli Srl, titolare dell’appalto, ha potuto procedere con il resto degli interventi sulla struttura in elevazione. Infatti nel complesso le fasi operative sono state:
- il consolidamento del terreno di fondazione eseguito in collaborazione con tecnologia SYStab;
- la riparazione delle murature;
- il consolidamento delle strutture voltate esistenti e realizzazione di nuovi solai con struttura composta acciaio-cls;
- sostituzione del calpestio di sottotetto e riparazione di alcuni elementi lignei danneggiati delle strutture di copertura;
- interventi per garantire l’accessibilità ai locali interessati dagli interventi sui solai di calpestio.
Dopo oltre due decenni dalle prime applicazioni con iniezione di resine auto – espandenti, questa tecnologia si è sempre più affermata in Italia.
Oggi, con l’impiego di varie tipologie di schiume a densità differenziata ha raggiunto un livello di affidabilità che consente di applicare questa metodologia anche su interventi importanti e complessi come questo. Il consolidamento con resine resta la tecnica meno invasiva in assoluto e di conseguenza, dove applicabile, rappresenta una valida alternativa agli interventi tradizionali di sottofondazione e palificazione.
Per maggiori informazioni:
Systab
Foto di copertina: iStock/alacatr
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