Nel mirino dello snellimento e della semplificazione è finita anche la procedura per il rilascio della VIA – Valutazione di Impatto Ambientale. Difatti dopo il Decreto Semplificazioni i tempi vengono dimezzati passando dagli attuali 360 giorni della procedura ordinaria ai 175 giorni della procedura veloce.
Una necessità, quella di snellire l’iter procedurale, dettata dai nuovi obiettivi legati alla transizione energetica e dai tempi ristretti di attuazione dei progetti legati al PNRR.
Per fornire un quadro generale, il Dipartimento della Funzione Pubblica, ha rilasciato un documento esplicativo, dove vengono raccolte le novità introdotte dal nuovo Decreto Semplificazioni per snellire le procedure per:
- la rivoluzione verde e la transizione energetica;
- l’innovazione tecnologica e la transizione digitale;
- l’appalto;
- rafforzare il silenzio assenso e i poteri sostitutivi.
A proposito di VIA, si legge nel documento che l’attuale durata delle procedure di Valutazione Ambientale e di autorizzazione per gli impianti di produzione di energie rinnovabili è incompatibile con la transizione energetica. Si parla addirittura di tempi che vanno oltre due anni con punte che arrivano ai sei anni.
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Sono invece 24 gli anni stimati, per raggiungere i target Paese – con riferimento alla produzione di energia da fonte eolica – e ben 100 anni per il raggiungimento dei target di fotovoltaico, secondo l’ENEL. Questo considerando l’attuale tasso di rilascio dei titoli autorizzativi per la costruzione ed esercizio di impianti rinnovabili.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede il Decreto Legge Semplificazioni, pubblicato in Gazzetta il 31 maggio 2021, in materia di VIA.
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Valutazione Impatto Ambientale veloce: quali sono le novità?
Come già accennato sopra, le tempistiche per il rilascio della VIA subiscono una riduzione dagli attuali 360 giorni della procedura ordinaria ai 175 giorni della procedura veloce.
La nuova procedura prevede quattro punti fondamentali (articoli dal 17 al 21):
- la nomina di una Commissione ad hoc dedicata a tempo pieno ed esclusivo allo svolgimento dell’attività istruttoria necessaria al rilascio della VIA sui progetti PNRR e PNIEC;
- lo svolgimento in parallelo dell’attività istruttoria della Commissione con quella consultiva gestita dalla competente direzione generale del Ministero della Transizione ecologica;
- l’affidamento del potere decisionale al direttore della direzione generale competente del MiTE che lo esercita di concerto con il direttore della direzione generale competente del Ministero della Cultura, che assorbe anche l’autorizzazione paesaggistica (quando viene presentata la relazione paesaggistica) con un notevole risparmio di tempo e di denaro;
- il riconoscimento automatico di un rimborso degli oneri istruttori pagati dal proponente nel caso di mancato rispetto del termine procedimentale e la previsione di un potere sostitutivo in caso di inerzia.
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Commissione tecnica VIA progetti PNRR-PNIEC: chi ne fa parte?
La Commissione Tecnica PNRR-PNIEC è posta alle dipendenze funzionali del Ministero della transizione ecologica, ed è formata da un numero massimo di quaranta unità, in possesso di diploma di laurea o laurea magistrale, con almeno cinque anni di esperienza professionale e con competenze adeguate alla valutazione tecnica, ambientale e paesaggistica, individuate tra il personale di ruolo delle amministrazioni statali e regionali, del CNR, del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente di cui alla legge 28 giugno 2016, n. 132, dell’ENEA e dell’ISS, ad esclusione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche.
>>> Seguite con noi tutte le novità in materia…
I componenti della Commissione Tecnica PNRR-PNIEC sono nominati con decreto del Ministro della transizione ecologica entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Semplificazioni.
I componenti della Commissione Tecnica PNRR-PNIEC restano in carica cinque anni e sono rinnovabili per una sola volta.
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Valutazione Impatto Ambientale e i “colli di bottiglia”
La VIA rientra tra i “colli di bottiglia” individuati dal Dipartimento Della Funzione Pubblica, in quanto si tratta di iter e/o documentazioni che potrebbero ritardare gli investimenti e l’attuazione dei progetti, mettendo a rischio l’intera strategia per il rilancio del Paese nel rispetto del cronoprogramma indicato nel PNRR.
Una riforma che rientra tra quelle che si pongono l’obiettivo di semplificare e accelerare le procedure direttamente collegate all’attuazione dei progetti PNRR in tempi rapidi.
>>>>>Ti interessano le novità sul Superbonus introdotte dal Decreto Semplificazioni? Scarica qui sotto la TABELLA con modifiche articolo 119
|| Nuovo Testo in vigore come modificato da dl 41/2021 e dl 77/2021.
Modifiche evidenziate
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La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dopo il d.lgs. 104/2017
La nuova disciplina della Valutazione di Impatto Ambientale – VIA – è stata profondamente rinnovata a seguito della pubblicazione del d.lgs. 16 giugno 2017, n. 104. La norma non solo ha prodotto sostanziali modifiche alla struttura della VIA, ma ne ha anche stravolto le procedure. I numerosi cambiamenti (campo di applicazione, elaborati tecnici da produrre, raccordo con l’AIA e le altre procedure autorizzatorie ambientali) hanno offerto lo spunto per realizzare questo manuale che offre all’operatore un essenziale vademecum di riferimento e consente una lettura agevole e chiara della nuova disciplina. Oltre a evidenziare i cambiamenti procedurali della Valutazione di Impatto Ambientale, quest’opera chiarisce gli adempimenti cui sono tenuti i soggetti proponenti, nonché l’articolazione temporale delle diverse fasi.Di pregevole fattura anche l’ampia rassegna di giurisprudenza (nazionale e comunitaria) che offre al lettore un “ventaglio” di principi di diritto utilissimi per orientarsi di fronte alle criticità e alle insidie interpretative insite in una materia così complessa. Il manuale si arricchisce di una completa raccolta di modulistica di supporto (scaricabile online) per l’elaborazione delle istanze di avvio delle procedure ed è corredato da numerose tavole sinottiche e schemi riassuntivi che agevolano l’attività degli operatori.Alfredo Scialò, Avvocato e consulente legale nel campo delle opere pubbliche, specializzato in diritto dell’ambiente con particolare riferimento alle procedure autorizzatorie ambientali e alle discipline settoriali (scarichi idrici, emissioni in atmosfera, bonifiche, rifiuti, terre e rocce da scavo, ecc.) da applicare nella realizzazione ed esercizio di infrastrutture, impianti ed attività potenzialmente inquinanti. In tali ambiti, assiste imprese e stazioni appaltanti, sia in fase stragiudiziale che giudiziale; è docente in corsi di formazione nonchè autore di pubblicazioni nelle riviste specializzate di settore (www.studiolegalescialo.it).
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